“Ho fatto testamento biologico e vi spiego perché le Dat sono un atto d’amore”
Compilare e registrare le “Disposizione anticipate di trattamento” permette di esprimere le proprie volontà nel caso in cui non fossimo più in grado di farlo. Come l’ho fatto, perché e cos'è la sedazione profonda. Qui trovi il modulo da scaricare
Ieri finalmente l’ho fatto. Ci pensavo da tempo ma rimandavo perché la burocrazia da sbrigare agli uffici comunali non è mai piacevole. C’era un tarlo però che mi rodeva la mente: quel modulo compilato e abbandonato sulla scrivania che così non sarebbe servito a nulla, doveva essere registrato. Le Disposizione anticipate di trattamento, volgarmente dette testamento biologico, contengono le mie volontà nel caso in cui dovessi trovarmi in una condizione in cui non sono più in grado di esprimerle. E ora che l’ho fatto mi sento meglio, mi sento più al sicuro. Non mi sono messa al sicuro dall’evento che potrebbe un giorno portare un medico a consultare le mie Dat, ma ho messo al sicuro le mie volontà.
La registrazione nell’archivio del Ministero della Salute
Dopo avere ricevuto la conferma della registrazione dal ministero della Salute con una e-mail, mi sono sentita bene e ho anche sentito di avere compiuto un atto d’amore. Amore prima di tutto nei confronti di me stessa, per essermi liberata dello spettro dell’accanimento terapeutico, e poi nei confronti di chi mi vuole bene. Di chi, in caso di un incidente, un ictus o di qualsiasi altro evento nefasto che potrebbe lasciarmi definitivamente priva di coscienza, dovesse trovarsi nelle ambasce di decidere per me cosa sia meglio.
Cosa si decide con le dat
Praticare la rianimazione cardiopolmonare in caso di arresto cardio-respiratorio? E la respirazione meccanica? Idratazione o nutrizione artificiali? Ricorrere alla sedazione profonda? Alla dialisi? Trasfusioni di sangue? Tutte queste decisioni le ho già prese io e nessuno dovrà farlo per me. Nessuno dovrà trovarsi di fronte al dubbio lacerante dell’accanimento terapeutico o dell’eutanasia passiva (sedazione profonda fino al decesso). Ma nemmeno di fronte al dubbio dell’assistenza religiosa (quale confessione religiosa o nessuna), che tipo di funerale, cremazione o seppellimento. Ma soprattutto nessun medico andrà dai miei cari a chiedergli se ero favorevole alla donazione dei miei organi.
Dat e donazione di organi
Perché nel caso in cui dovessi finire incosciente in un ospedale, i medici avrebbero accesso alla banca dati del ministero della Salute e, scaricato il mio modulo, conoscerebbero le mie volontà in proposito senza dovere fare domande laceranti ai miei cari. Certo oggi possiamo dare indicazioni in proposito anche al momento del rinnovo della carta d’identità (Cie) in formato elettronico. Ma le Dat consentono, per esempio, anche di esprimere la volontà di lasciare il nostro corpo alla ricerca scientifica.
Le tappe della registrazione delle Dat
E’ stato semplice: prima ho chiamato l’ufficio comunale competente (Ricezione Disposizioni anticipate di trattamento Dat), ho preso appuntamento e chiesto informazioni. Qui mi hanno detto che dovevo arrivare in comune con il modulo già compilato e mi consigliavano di scaricare quello dell’Associazione Luca Coscioni, dal sito (potete scaricarlo cliccado qui). L’ho compilato, firmato, fatto firmare dal mio fiduciario e poi consegnato al comune.
Chi è il fiduciario nelle Dat
Il fiduciario per la legge “è chiamato a rappresentare l'interessato nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie”. Per il nostro cuore il fiduciario è qualcuno che ci vuole bene, di cui ci fidiamo. È la persona che scegliamo come custode delle nostre ultime volontà ma che in realtà non dovrà decidere nulla proprio perché lo abbiamo già fatto noi.
Disposizione anticipate di trattamento: cosa sono
Ma cosa sono le Dat? Sono delle "disposizioni, o indicazioni, che la persona, in previsione dell'eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può esprimere in merito alla accettazione o al rifiuto di determinati accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche, singoli trattamenti sanitari". Perché sono anticipate? Perché l’interessato le dà prima e in previsione di un evento che potrebbe portarlo a non essere più cosciente.
Cosa significa "sedazione profonda"
Le domande che vengono fatte nel modulo sono fondamentali, alcune anche tecniche, ed è quindi bene essersi informati per tempo magari con i medici competenti per eliminare ogni dubbio. Forse a cause del lavoro che faccio, forse perché mi è toccato dover scrivere di casi come quello di Emanuela Englaro, Piergiorgio Welby, o di quello più recente di Marta Marzotto, ero abbastanza erudita sulla materia e non avevo alcun dubbio sulle mie volontà. Ma devo dire che è stata dirimente l’intervista fatta a una dottoressa palliativista che mi ha chiarito cosa significhi sedazione profonda.
Io ho scelto di evitare qualsiasi accanimento terapeutico e la sedazione profonda per non sentire dolore sino alla fine. Ma si può anche decidere altrimenti, si può fare ciò che si vuole del proprio corpo anche quando la mente è morta e la nostra parola rimane solo sulla carta.