Termoterapia: in quali casi curare dolori e nevralgie con il calore. Trattamenti, cerotti e balsami riscaldanti
I benefici del calore si conoscono da secoli, mentre oggi, accanto a tecniche come raggi infrarossi, ultrasuoni, radarterapia, marconiterapia, soluzioni sono anche i bagni di paraffina, impacchi con panni di cotone con gel di silice, massaggi con gel all’ippocastano, cuscini con semi di lino, cerotti e fasce riscaldanti
Perché, quando abbiamo mal di schiena, istintivamente la avviciniamo a un termosifone acceso? Perché in caso di dolori mestruali c’è chi poggia la borsa dell’acqua calda sul basso ventre? Questo perché il calore, così come il freddo, è conosciuto per il suo potere terapeutico. Il segreto della borsa d’acqua calda è presto detto. Il calore che emana, spiega, ad esempio, la clinica Humanitas, aiuta i muscoli a decontrarsi tanto da essere un buon rimedio casalingo anche contro crampi, dolori addominali, coliche renali, mal di schiena, dolori cervicali.
CALDO E FREDDO
La terapia del caldo si chiama termoterapia, in contrasto con quella basata sul freddo, la crioterapia, quest’ultima utile in caso di traumi sportivi per contrastare dolori, gonfiori, contusioni e che può oggi contare su una vasta gamma di prodotti pronti per l’uso come gel, roll-on, cerotti, ghiaccio secco. Sia caldo che freddo sono tradizionali terapie contro dolori e infiammazioni dovute all’artrosi: “Nel primo caso” spiega EpiCentro “si applicano impacchi e spray raffreddanti e si eseguono massaggi con il ghiaccio direttamente sull’articolazione dolorante allo scopo di raffreddarla riducendo la sensibilità dei nervi presenti. Nel secondo caso, si utilizzano cere, microonde, ultrasuoni e vapore per aumentare il flusso sanguigno e incrementare la tolleranza al dolore e la flessibilità. La scelta della terapia più appropriata dipende dal tipo di artrite diagnosticata”.
TERMOTERAPIA
Gli effetti benefici del calore si conoscono da secoli, mentre oggi la termoterapia viene praticata con raggi infrarossi, ultrasuoni, radarterapia, marconiterapia, bagni di paraffina, impacchi con panni di cotone imbottiti di gel di silice e preriscaldati nel forno a microonde. I raggi infrarossi vengono, ad esempio, consigliati in caso di atralgia, lombalgia, artrosi, contratture muscolari, piaghe da decubito; i raggi ultravioletti contro la psoriasi; i bagni di paraffina contro strappi, distorsioni, nevralgie; i panni di cotone contro spasmi muscolari, mialgia, fibromialgia.
Fra i trattamenti per la termoterapia c’è il balsamo del cavallo, il cui ingrediente principale è l’ippocastano, anticamente utilizzato per dare sollievo alle zampe dei cavalli. Questo gel, di colore rossastro, è indicato contro reumatismi, dolori muscolari, mal di schiena. Il più famoso è quello di una casa tedesca di prodotti per la cura e la bellezza del corpo. Grazie all’etichetta si sa che il gel, che può essere spalmato anche su braccia e gambe, oltre a essere riscaldante, con ciò stimolando la circolazione sanguigna, ha anche un potere tonificante, rinfrescante, rilassante. Indicato per dare sollievo ai muscoli stanchi e doloranti, il gel è consigliato in particolare agli sportivi. Altri ingredienti, oltre all’ippocastano, sono eucalipto, achillea millefoglie, foglie di vite rossa, melissa, camomilla, luppolo, valeriana, finocchio, mentolo, canfora, vischio.
Con ingredienti naturali sono anche i cosiddetti cuscini per termoterapia, cuscini a base di semi di lino. Questi cuscini, se riscaldati, possono, infatti, aiutare a contrastare dolori articolari, contratture, tosse, dolori addominali, coliche. I principi del calore vengono utilizzati anche dalle case di prodotti per ortopedia, medicina fisiatrica e dello sport. Sfruttano, infatti, i principi del calore, contro reumatismi e dolori articolari, cinture, coprispalle, bracciali, ginocchiere, cavigliere realizzati con lana, cotone, fibra di gomma, elastan, poliammide.
Un’altra soluzione per chi cerca benefici dal calore sono i cerotti con fanghi termali o quelli riscaldanti a base di carbone attivo, acqua, polvere di ferro. Ci sono, quindi, le fasce autoriscaldanti, indicate contro mal di schiena, spalle, collo, dolori mestruali. A base di granuli di ferro, sale, acqua, carbone attivo, le fasce riscaldanti sono considerate dispositivi medici per la produzione di “calore terapeutico”, che è quel calore intorno ai 40°C. Per il loro corretto utilizzo è, tuttavia, importante seguire le raccomandazioni dei produttori a cominciare su come indossarle, per quanto tempo, come smaltirle. E con qualche precauzione: un produttore raccomanda, ad esempio, di non fare il bagno o la doccia mentre si indossano, di non lavarle o inumidirle, di non riscaldare in forno che sia quello tradizionale o a microonde, di, in caso di disturbi mestruali, indossarle sulla biancheria intima e mai a contatto con la pelle.
Possono usarle tutti? Sicuramente non i bambini. I produttori raccomandano, invece, di rivolgersi a un medico in caso si soffra di diabete, artrite reumatoide, problemi circolatori, cardiopatie e, nel caso delle donne, se in stato di gravidanza o in allattamento. Nel caso delle persone diabetiche il problema è dovuto alla loro pelle, sempre più insensibile al dolore: “In caso di irritazione cutanea” spiega un produttore “i soggetti diabetici potrebbero non rendersi conto che la pelle è irritata e che la fascia autoriscaldante deve essere rimossa. D’altro lato, il diabete aumenta la sensibilità della pelle al calore, ad esempio i livelli di calore tollerati dalla pelle di un individuo sano possono produrre sintomi di ustione sulla pelle di un individuo diabetico”.
La sensibilità della pelle diminuisce anche con il passare gli anni. “Il rischio di ustioni” spiega sempre il produttore “aumenta con l’avanzare dell’età e le sensazioni fisiche possono diminuire o modificarsi. Queste variazioni possono verificarsi a causa del ridotto flusso di sangue verso terminazioni nervose, midollo spinale o cervello. Il midollo spinale trasmette segnali nervosi dal sito della lesione e il cervello li interpreta”. In questo caso l’utilizzo delle fasce autoriscaldanti non è controindicato purché adagiate sopra un “capo di vestiario” e non utilizzate durante la notte, mentre ai primi segni di ustione, vanno subito rimosse.
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