Le superstizioni dell'ambiente dello spettacolo e la profezia cantata da Mia Martini
Alcune persone, quando perdono il controllo della situazione, spostano le cause all'esterno, al di fuori della propria responsabilità, in una sorta di bolla magica
Durante l'ultimo festival di Sanremo, si è tanto parlato della dolorosa vicenda di Mia Martini. È risaputo che la famosa cantante sia stata considerata portatrice di sfortuna e pertanto boicottata in molte manifestazioni canore.
Il mondo dello spettacolo è un ambiente ricco di superstizioni e gesti scaramantici svolti da attori, cantanti, ballerini, ecc. Chi crede in questi rituali pensa che la buona riuscita della propria performance ne sia condizionata.
Una superstizione famosa nell'ambiente teatrale riguarda un colore da non indossare. In ogni Paese del mondo esiste una regola non scritta per cui c'è un colore che se indossato durante uno spettacolo porta sfortuna. In Italia questo colore è il viola. Nel periodo di Quaresima i paramenti liturgici usati nelle cerimonie sono di questo colore. Nel Medioevo in questo periodo dell'anno erano vietati tutti i tipi di rappresentazione teatrale e l'assenza di lavoro comportava naturalmente un mancato guadagno per gli attori e un periodo di stenti che minava la sopravvivenza di tutta la Compagnia teatrale. Ecco perché questo colore, ormai per tradizione e scaramanzia, non viene indossato da chi fa teatro e televisione in Italia.
Le supestizioni nell'ambiente dello spettacolo
Ci sono altri gesti e comportamenti che nel mondo dello spettacolo si pensa che portino sfortuna. Ad esempio, la caduta del copione comprometterebbe la buona riuscita dello spettacolo oppure a chi sta per esibirsi non bisognerebbe mai augurare: “buona fortuna”.
Insomma chi più ne ha più ne metta!
L'adozione di un atteggiamento scaramantico verso la vita è un fenomeno estremamente diffuso. In circostanze particolari, fonti di ansia e di stress, alla via logico-razionale viene preferito il pensiero magico. In realtà si tratta di una regressione del pensiero, ma che rassicura. Le spiegazioni “magiche” sono più semplici da adottare e sono a disposizione di tutti; per molti diminuiscono i livelli di ansia e stress.
In questa direzione, due ricercatori americani (Galinsky & Whitson, 2008) hanno dimostrato che la superstizione è collegata allo stress. In particolare, chi ha vissuto delusioni affettive, lavorative, chi ha problemi di salute oppure chi si sente particolarmente sotto stress può cercare di contrastare questa idea di “sfortuna” utilizzando rituali scaramantici. Alla base di questa reazione alle situazioni difficili da affrontare, vi è il desiderio di spostare al di fuori di sé la responsabilità per quanto sta accadendo. Alcune persone, quando perdono il controllo della situazione e non riescono più a gestirla, spostano le cause all'esterno, al di fuori della propria responsabilità, in una sorta di bolla magica. Queste persone in tal modo riescono a non sentirsi in colpa perché quanto sta capitando non dipende da loro, allentando così la percezione di stress.
È bene sottolineare che questi sono espedienti irrazionali utilizzati da alcune persone per fronteggiare certe situazioni, ma che non c'è nessun riscontro scientifico circa la validità di determinate pratiche scaramantiche.
Il potere del pensiero magico
Purtroppo non bisogna sottovalutare il potere che il pensiero magico ha per molte persone. Proprio questo pensiero che si è insinuato piano piano tra le persone del mondo dello spettacolo ha rovinato la vita di Mia Martini, vittima delle malelingue ma il cui talento è rimasto immortale, sopravvivendo a qualsiasi forma di superstizione e cattiveria.
La profezia cantata da Mia Martini
Proprio Mia Martini cantava: “Sai, la gente è strana, prima si odia e poi si ama, cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà lui senza serietà come fosse niente. Sai la gente è matta, forse è troppo insoddisfatta, segue il mondo ciecamente, quando la moda cambia, lei pure cambia continuamente e scioccamente (...)”.