Sughero, non solo tappi
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C’è un mondo fatto di fascino, natura, sostenibilità, lentezza e maestria: è quello sughero. La quercia da cui si ricava (Quercus suber) ha bisogno di venticinque anni per diventare produttiva, anche se il primo sughero adatto per realizzare i tappi si ottiene dalla corteccia solo dopo circa 45 anni dall’impianto dell’albero.
La raccolta viene effettuata da esperti del settore, capaci di non danneggiare la pianta quando staccano la corteccia, che ha la particolarità di rigenerarsi naturalmente dopo ogni decortica; la “magia” dipende dagli strati di micro cellule impermeabili che vanno a costituire pian piano la parte più esterna, di quest’ultima la polpa, ovvero la parte più pregiata, viene destinata alla realizzazione di tappi per vino, mentre gli scarti e le parti meno pregiate vengono impiegati come materiale isolante in edilizia e bioedilizia, nel settore tessile e calzaturiero e persino nell’industria aerospaziale, infatti, l’Agenzia aerospaziale americana e l’Agenzia spaziale europea utilizzano il sughero per realizzare componenti delle proprie navicelle spaziali.
Non solo sughero
La decortica è quasi un rituale - che rispetta norme giuridiche per la stagione, la frequenza, l’intensità e la forma - che si svolge da maggio a luglio nelle sugherete del mediterraneo, tra Portogallo e Spagna, Nord Africa e Sardegna. È in questo periodo dell’anno che la linfa emerge tra il fusto della pianta e la sua corteccia, ed è possibile toglierla agevolmente senza danneggiare la quercia.
Le sugherete del bacino del Mediterraneo svolgono un ruolo fondamentale dal punto di vista ambientale, oltre a contribuire al mantenimento del suolo, regolano il ciclo idrogeologico e contrastano l’avanzamento del deserto nei paesi nord africani e del sud Europa, inoltre, siccome la produzione di tappi di sughero per vino crea migliaia di posti di lavoro, si stima che più di centomila persone nel Mediterraneo dipendano direttamente o indirettamente da questa industria.
Ma non finisce qui. Alle querce da sughero portoghesi è legata la sopravvivenza di numerose specie vegetali e animali endemiche, nonché la lince iberica, il felino a maggior rischio di estinzione (ne rimangono un centinaio di esemplari).
Le foreste da sughero del Mediterraneo, sviluppate in un’area di 2,2 milioni di ettari, sono inoltre in grado di assorbire più di 32 milioni di tonnellate di CO2 all’anno e ogni tappo di sughero ne trattiene 112 grammi.
Uno studio della PriceWaterhouseCoopers, società leader internazionale nel settore dei servizi professionali alle imprese, ha dimostrato che le emissioni di biossido di carbonio associate ai tappi in sughero sono inferiori a quelle associate ai tappi a vite in alluminio (24 volte superiori) e alle chiusure sintetiche (10 volte superiori).
Durante un secolo, l’emissione di CO2, considerando l’intero ciclo di vita di mille tappi in sughero, compreso anche produzione, trasporto, imballaggio arriva a 1.533g di CO2 equivalente (CO2e), mentre il valore relativo a mille chiusure sintetiche è di 14.833g e quello relativo a 1mille ai tappi a vite è di 37.172g.
Completa riciclabilità
I tappi in sughero sono riciclabili al 100% così il Gruppo Amorim Cork, azienda leader per la produzione e vendita di tappi in sughero, nel 2008 ha inaugurato in Portogallo la prima azienda del mondo per il riciclo dei tappi in sughero, ottenendo dei materiale adatti a utilizzi come l’isolamento, la coibentazione, l’abbigliamento e così via.
Nel 2011 è nato il progetto Etico, un’iniziativa di Amorim Cork Italia, per raccogliere gli 800 milioni di tappi in sughero usati che annualmente in Italia finiscono nella spazzatura.
L’azienda consegna alle associazioni convenzionate i box “Etico” per la raccolta dei tappi, da posizionare in punti strategici e da mettere in evidenza con le compagne di sensibilizzazione della cittadinanza. Quando i contenitori si riempiono, i tappi vengono raccolti e selezionati manualmente per eliminare eventuali scarti di capsule, gabbiette o parti in plastica inseriti per sbaglio. Poi vengono consegnati ad Amorim Cork Italia che li vende alle industrie specializzate nel ricavarne granina per la bioedilizia. Questo guadagno, unito a un contributo spontaneo dell’azienda, viene restituito alle associazioni così da investirlo nello loro attività solidali.
Che fine fanno i tappi triturati? Sono destinati a svariati usi nel campo della bioedilizia: dalla realizzazione di pannelli isolanti o fonoassorbenti a pavimenti o materiale assorbente per il recupero di sostanze inquinanti disperse in natura.
In futuro, potrebbero esserci ulteriori risvolti positivi ambientali ed economici collegati al sughero, il Gruppo Amorim, Apcor (l’associazione che riunisce i produttori di sughero portoghese) e il governo portoghese stanno investendo in un progetto che dimezza i tempi di crescita delle sugherete, il che porterà il sughero a essere un materiale ancora più interessante, vista la sostenibilità e la versatilità di utilizzo.
Abbiamo parlato di:
Amorim Cork Italia: website Facebook
Apcor: website