Sous la Vie, l’invenzione che fa cucinare il cibo in lavatrice
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Non possiamo che essere d’accordo: nel 1946 la prima lavabiancheria nostrana cambiò la vita e le abitudini degli italiani. Oggi c’è un’altra piccola rivoluzione che prende il nome di Sous la Vie, cioè delle buste che permettono di cuocere il cibo in lavatrice. Il risparmio di tempo ed energia è garantito.
Il padre dell’invenzione è Iftach Gazit, creativo israeliano, che ha realizzato delle speciali buste per sottovuoto progettate per cuocere in acqua il cibo sigillato, sfruttando le temperature dei cicli di lavaggio degli indumenti in lavatrice, che variano dai 40 ai 95 gradi. I contenitori sono fatti in tyvek, un materiale impermeabile rafforzato da una protezione ulteriore all’interno, per evitare che gli alimenti vengano a contatto con il sapone. Sull’etichetta di ogni confezione sono riportate sia le proprietà nutritive del contenuto sia il tipo di lavaggio da impostare. Ad esempio, la selezione di verdure con olio di oliva e aglio cuoceranno con un programma rapido per cotone, mentre per la carne è indicato uno per tessuti sintetici attorno ai 60 gradi.
Tutto ciò permette di risparmiare gas o energia, considerando che non bisogna accendere i fornelli, ma si sfrutta il lavoro di un elettrodomestico che comunque dovrebbe essere messo in funzione per lavare gli indumenti. Inoltre, si guadagna tempo da investire in altre attività perché, come sottolinea Gazit:”Il tempo è denaro e la cottura richiede tempo”.
Al di là della singolarità dell’idea che a tratti sfocia in una trovata divertente, il creativo è stato mosso da motivazioni più serie, ovvero dare la possibilità di un pasto caldo a chi non ha una casa. Durante uno studio condotto a New York, Gazit ha notato che: ”La lavanderia è un luogo dove si possono fare molte cose oltre a lavare i vestiti, ad esempio, ricaricare il cellulare, riempire gratis delle bottiglie con l’acqua e riposare; numerosi senzatetto, mentre aspettano il lavaggio e l’asciugatura del bucato, si sentono al sicuro e dormono per qualche ora. Magari da oggi le lavanderie possono diventare dei posti in cucinare qualcosa, in lavatrice”.
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Iftach Gazit: website