Come combattere la sindrome dell'incompreso che rende la sessualità difficile o impossibile
Nella consultazione sessuologica la sindrome di incompreso ci spiega come si possano creare i comportamenti passivi/aggressivi che tendono a rendere la sessualità difficile o impossibile nel corso di alcuni anni dal consolidamento della relazione di coppia. La sindrome si determina quando una/un partner avverte spesso sensazioni di ingiustizia perché pensa di non essere vista o capita. In genere nella raccolta della storia infantile e familiare emerge qualcosa di lontano che ha consolidato un sentimento di ingiustizia o di incomprensione, di essere state/i ignorate/i o messe/i in ombra verso cugini, fratelli e sorelle, amici o amiche. Dobbiamo sapere che siamo portati a vivere emozioni forti quando ci sono somiglianze tra passato e presente. Una piccola ingiustizia ma compiuta da persone importanti affettivamente, come la/il partner può determinare malumori e tensioni di alta intensità. E’ possibile guarire da questa sindrome solo attraverso l’affermazione del proprio valore, anche in assenza di approvazione esterna. Il terreno più favorevole allo sviluppo della sindrome è infatti la mancanza di autostima e l’eccessivo bisogno di consenso e approvazione.
Esistono alcune strategie che possono essere usate
Trasformate l’attesa in movimento: cercare di ottenere le cose che desideriamo in modo attivo e non passivo. Le persone si organizzano per andare ad un aperitivo e non chiedono a voi di partecipare, dichiarate che siete libere/i e vi aggregate consapevoli che vi state allenando per trasformare il passivo in azione. Potrete trovare dei danni perché siete stati messi da parte, ma pensate che i danni sono meno importanti dell’essere stati inermi.
Diversificate la direzione degli interessi: sostituire la tendenza alla rigidità, come inseguire per esempio una sola approvazione, una sola amicizia e apritevi a conoscenze nuove.
Passate dalla richiesta di attenzione alla possibilità di esprimere sentimenti e di mettervi in gioco. La paralisi si esprime nella necessità di valorizzare solo alcuni interlocutori e nell’ascolto passivo mentre è importante saper dire e decidere che ci sono cose che amate per cui vale la pena di organizzare e mettersi in gioco.
Gli ostacoli sono rappresentati dalla elaborazione delle delusioni che si legano al coraggio di nuovi inizi. Tutte le azioni che prevedono di imporsi agli altri richiedono una competenza all’elaborazione delle delusioni .
La sindrome di incompreso nella scelta del partner
La sindrome di incompreso si realizza nella scelta del/della partner quando:
- Cerchiamo ospitalità per il bambino interiore che non è stato accolto nella casa dei genitori ( bisogno di protezione e di rappacificazione nella scelta di un partner accudente.
- Proiettiamo nell’altra/o sogni e desideri che non abbiamo realizzato per cui il partner è scelto perché rappresenta quello che vorremmo essere e compensa la nostra paura di non essere all’altezza.
- Abbiamo risolto il bambina/o interiore e scegliamo un bambina/o da proteggere fuori di noi come compito riparativo, che ci permette di sentire che non siamo come chi non ci ha voluto bene abbastanza
In tutte queste situazioni le illusioni predicono le delusioni, facciamo un investimento eccessivo e aspettiamo da noi stessi o dalla relazione compensazioni molto significative che finiscono per potenziare le attese di riparazione emotiva
Nella coppia che si è costruita con una di queste tre ipotesi si possono determinare problemi per il cambiamento di ruoli, per il passare del tempo, per la decisione di fare figli, per le delusioni lavorative.
In questi casi la consultazione di coppia e sessuale si determina per una comunicazione che si è trasformata in conflittuale e per l’assenza della sessualità. Più manchiamo di sicurezza e autostima e più possiamo trovarci nel sentimento di delusione che porta a rimuginare e ci fa passare dal malumore alla critica distruttiva. In questi casi la delusione rinforza l’idea di avere subito di nuovo una ingiustizia Il corpo ha il brutto vizio di chiudersi quando non siamo capiti: ci autorizziamo a diventare introversi e di cattivo umore, di sedersi lontani, di escludere lo sguardo, di non dire parole gentili, di nutrire la rabbia. La soluzione che cerchiamo non è essere attivi, ma che il partner capisca e cambi atteggiamento.
Le prescrizioni per la soluzione del problema sono tornare ad essere attive/i nelle ricerca del piacere: fare un elenco delle cose che ci piace fare e farle: abbracciare, preparare una uscita, chiacchierare di cose liete, essere seduttive/i, ricordarsi cosa serviva per fare il sesso piacevolmente.
Il sesso è intimità, è amicizia, è il piacere che si riceve, ma anche quello che si dà. In consulenza sessuologica queste riflessioni nelle sedute individuali e di coppia aprono al cambiamento.
Si comincia lavorando sula storia delle delusioni infantili, sulle motivazioni della scelta del partner e poi sulla modalità affermativa di cosa desideriamo e cosa desidera il partner entrando nell’affermazione della reciprocità.
La reciprocità permette la prescrizione di modalità sessuali diverse come essere attivi e passivi, dare e ricevere piacere senza l’antica attesa di essere capiti. Possiamo imparare ed è quello che costruiamo nella consulenza sessuologica a esprimere i desideri e i bisogni in forma aperta, sostenuti dal consulente e dalle sue indicazioni.