Si può essere fedeli per sempre alla stessa donna?
Leggi più veloce
Gent.ma dottoressa, sono un ragazzo di 34 anni e vivo da sempre con un dubbio: si può davvero essere fedeli per sempre alla stessa donna? Io credo che sia solo ipocrisia; che dopo tutto l'uomo è cacciatore; che dopo un po' ogni rapporto di coppia si appiattisca e che quindi, ogni tanto, si senta bisogno di `vivere` delle emozioni. Il problema però è che chi lo fa è un traditore, mentre chi non lo fa rischia di essere un represso. Io sto ormai da 5 anni con una ragazza che amo, ma la passione è svanita ormai da tempo. Le tentazioni oggi giorno sono tante e io sono un ragazzo che solitamente piace. Qualche volta l'ho tradita: semplici (emozionanti) parentesi che non hanno mai minimamente messo in discussione il rapporto con la mia ragazza, ma mi hanno regalato attimi in cui il cuore finalmente mi batteva più forte del `normale`. Lei non l'ha mai sospettato e va bene così: se gliel'avessi detto sarebbe finita, mentre se non l'avessi fatto l'avrei lasciata spaventato/annoiato dall'inevitabile piattezza che subentra in un rapporto stabile. Cosa ne pensa? Non capisco se ad essere sbagliato sono io, oppure il rapporto con la mia ragazza, oppure se invece la mia è la normalità. O'libertino76
Molti lettori mi scrivono ponendomi quesiti simili o che riguardano rapporti di coppia ormai stanchi, deteriorati e privi di emozioni. Per questo motivo stavolta ho deciso di rispondere solo a questa lettera in maniera più ampia. Il tema della fedeltà è un dilemma da sempre esistito, ma particolarmente sentito nella società attuale così ricca di tentazioni e stimoli nuovi. Ciò vale tanto per gli uomini quanto per le donne! Un primo errore che viene commesso in un rapporto di coppia è quello di considerare l'altro come una conquista ormai fatta, così da darlo per scontato. Spesso questo meccanismo si mette in atto senza rendersene conto, ma è davvero un gravissimo sbaglio! Metaforicamente potrebbe essere il momento in cui il l'uomo `cacciatore` appende al chiodo il fucile oppure la donna mette da parte i suoi atteggiamenti accattivanti da `preda`. Sappiamo bene che ormai i ruoli non sono più così definiti, ma anzi sono sempre più le donne a caccia e gli uomini che subiscono passivamente. Altrettanto pericolosa è quindi questa visione maschilista della conquista e del rapporto di coppia. Ormai i ruoli di cacciatore e preda sono interscambiabili e ciò crea sicuramente molte più opportunità di tradimento.
È proprio vero che un rapporto di coppia subisce inesorabilmente lo scorrere del tempo? Certamente sì, ma perché l'incessante avanzare del tempo deve necessariamente avere una valenza negativa per una relazione? I fattori da prendere in considerazione per rispondere a questa domanda sono molteplici. Prima di tutto è fondamentale trovare la persona `giusta`. Esiste davvero il partner ideale, l'incastro perfetto, la metà della mela? Una cosa è certa: non bisogna accontentarsi e portare avanti una storia per inerzia. In questo caso le probabilità di insuccesso o comunque di infelicità sono davvero elevate. Quante volte capita di sentire storie di persone che sono state fidanzate tanti anni e che poi hanno deciso di andare a vivere insieme perché questa era la conclusione scontata di un rapporto duraturo. Molto più frequentemente di quanto si pensi uno dei due partner accetta questa decisione di `default`, come se non avesse possibilità di recesso. Può essere la scelta migliore, ma anche la più sbagliata. Come si può trovare e riconoscere una pietra preziosa nascosta in mezzo a tante pietre grezze?
La parola chiave è `cercare` senza accontentarsi. Penso che ciascuno sappia cosa vuole, ma pochi hanno davvero il coraggio di continuare a cercare per lungo tempo. Infatti deve essere contemplata anche la possibilità di rimanere a lungo da soli oppure di vivere tanti rapporti di coppia che solo superficialmente e a breve termine sono soddisfacenti, ma che in realtà a lungo andare non fanno altro che confermare che le caratteristiche che si cercano nel partner sono ben altre. Molte persone si accontentano di un rapporto che è di base positivo, ma che non sarà mai il massimo: cosa le spinge a questa scelta? Pigrizia, paura della solitudine, poca stima di sé, poca esperienza? È chiaro che se un rapporto parte con questi presupposti facilmente subirà periodi di crisi e di difficoltà e allora si apriranno spiragli a storie di infedeltà. Il lettore chiede se questa è la normalità. Per rispondere a questa domanda bisogna considerare cosa ciascuno cerca in un rapporto di coppia. Spesso questa considerazione varia a seconda della fase di vita che si sta attraversando, quindi concentriamoci sul momento in cui una persona ha deciso di definire il proprio rapporto come stabile e duraturo.
Nella nostra società una relazione `seria` prevede la monogamia, ma quando questa non viene mantenuta spesso si pensa unilateralmente. Colui che tradisce ha a mio avviso un atteggiamento egoistico: pensa a vivere emozioni che ormai considerava sopite. Ma se provassimo a chiedere al traditore cosa penserebbe se il partner lo tradisse ugualmente? La risposta sarebbe quasi univoca: non è contemplata questa eventualità. Quindi `lui` o `lei` può tradire, ma il partner no. È questa l'ipocrisia! Si decide di vivere, all'insaputa dell'altro, una doppia vita con il comodo alibi che ciò è funzionale alla storia stabile. Cosa porta una persona a rimanere insieme ad un'altra nonostante la noia, la piattezza e la mancanza di emozioni? Se la soluzione è cercare qualche emozione in incontri con terze persone, perché non parlarne con il partner e lasciargli la libertà di scegliere se fare la stessa cosa? Si tratta di vigliaccheria o di mancanza di valori?
In un mondo dove sta diventando `normale` tradire il partner e dove l'eccezione è proprio la fedeltà, bisognerebbe cercare all'interno del rapporto di coppia le emozioni e le sensazioni forti, condividendo esperienze ed interessi, piccole e grandi gioie e sprazzi di pura felicità. Infine una provocazione: è vero, come molti dicono, che trovata la persona giusta anche l'infedele più impenitente non ha occhi che per la sua metà oppure rimane tristemente valido il detto: `il lupo perde il pelo, ma non il vizio`?