Sciroppo alla bava di lumaca per il benessere delle vie respiratorie

di Stefania Elena Carnemolla

Ci sono donne che, per curare la pelle del viso, adagiano sul volto lumache vive, confidando nella loro bava. La bava di lumaca, le cui proprietà sono note sin dall’antichità, è, infatti, molto usata in cosmesi come ingrediente di creme per viso e corpo per la cura di pelle secca e disidratata, rughe, cicatrici, macchie cutanee, irritazioni e smagliature.

La bava di lumaca, che viene raccolta senza sacrificare il gasteropode, è, infatti, grazie ai suoi componenti, un concentrato di benefici. L’ Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco, località piemontese famosa come città delle lumache, ricorda il mucopolisaccaride, idrogel, coadiuvante nella cura delle scottature, che facilita la rigenerazione dei tessuti, la cicatrizzazione e l’idratazione; il collagene, proteina che favorisce, accanto alla neoformazione dei tessuti, la tonicità della pelle, riparandola e ristrutturandola; l’elastina, che rende la pelle elastica e che ha le stesse proprietà del collagene; l’acido glicolico, che svolge un’azione esfoliante, promuovendo la proliferazione cellulare, contrastando le discromie cutanee e favorendo la formazione di collagene endogeno; l’allantoina, ureide dalle proprietà idratanti e lenitive, efficace contro rossore, irritazioni, prurito e infiammazioni; vitamine A-C-E, famose per il loro potere antiossidante, che promuovono la sintesi di collagene ed elastina.

Non solo cosmesi: la bava di lumaca è, infatti, ancora oggi utilizzata come ingrediente di sciroppi contro le affezioni delle vie respiratorie, in particolare, contro il catarro. Un vero e proprio mucolitico naturale. I Greci, ad esempio, mangiavano lumache per sciogliere il catarro. Una pratica diffusa anche nel Medioevo, con le lumache usate anche contro problemi di stomaco e per la cura delle ferite. Nella Francia dell’Ottocento il sirop d’escargot era, ad esempio, il preparato mucillaginoso per eccellenza: per liberarsi dal catarro ne bastava un cucchiaio. In Francia, dove la tradizione degli studi sui benefici della bava di lumaca risale al Settecento, nel 1953 il farmacista e ricercatore André Quevauviller nel suo studio clinico The mucus of Helix pomatia L.; preparation, composition, therapeutic and pharmacodynamic properties, biologic assay, un classico della letteratura medico-scientifica, ne illustrò, confermandole, le virtù contro tosse, pertosse e bronchite cronica.

Grazie agli enzimi litici, la bava di lumaca, che svolge un’azione lenitiva nei confronti dell’apparato respiratorio, ha, infatti, proprietà espettoranti e fluidificanti, mentre i suoi mucopolisaccaridi agiscono sull’epitelio bronchiale, esercitando un’azione antispasmodica e antinfiammatoria. Lo sciroppo di lumaca è un “toccasana contro la tosse grassa”, così gli esperti del Centro Riza di Milano, che ne hanno riconosciuto i benefici. Come agiscono questi enzimi? “Rompendo le grosse molecole che entrano nella composizione del muco catarrale denso che intasa le vie respiratorie” spiega una casa erboristica “alterano la viscosità del secreto bronchiale nella direzione di una maggiore fluidità, ne modificano il volume e ne permettono la mobilizzazione e l’eliminazione dai bronchi. Inoltre, i principi attivi aiutano a ricostruire l’epitelio danneggiato della laringe e dei bronchi”.

In Italia lo sciroppo di bava di lumaca viene venduto nelle farmacie e nelle erboristerie con nomi che richiamano il potere fluidificante e mucolitico della bava del gasteropode. Molti di questi sciroppi, la cui composizione è variabile, vengono spesso arricchiti con succo di lampone, ricco di fruttosio, fibre alimentari e micronutrienti, come le vitamine; acerola, la famosa ciliegia delle Barbados o del Brasile originaria dell’America centrale e meridionale, ricca di vitamine, in particolare C, bioflavonoidi, tannini e sali minerali come calcio, ferro e magnesio; timo, pianta tipica del Mediterraneo dalle proprietà balsamiche; miele di acacia, povero di glucosio e dal sapore delicato, utilizzato come decotto nelle affezioni delle vie respiratorie; malva, ricca di mucillagini, sostanze gelatinose dalle proprietà emollienti e idratanti in grado di calmare le infiammazioni e fluidificare il muco; banana, il frutto più amato, dolce e ricco di potassio; eucalipto, dalle riconosciute proprietà balsamiche, espettoranti, antinfiammatorie e antibatteriche.

Lo sciroppo di lumaca, che va conservato in luogo fresco e asciutto, lontano dai raggi solari e a temperature inferiori a 30˚C, è adatto sia a bambini che adulti, con alcune avvertenze: non è, ad esempio, indicato, a causa dell’alta azione fluidificante sul catarro, per gli asmatici o in caso di allergia o ipersensibilità verso uno dei componenti. Per i bambini e le donne in gravidanza o in allattamento è raccomandato il parere del medico. Lo sciroppo, che va assunto lontano dai pasti, può essere diluito in succhi, latte, tisane e altre bevande.

 

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