Rose Villain confessa: “Se la gente fa certi rumori io impazzisco”. Cos'è la misofonia

La cantante ha rivelato di soffrire di questo disturbo ancora poco studiato, sono tante le domande sulla sindrome neuro-comportamentale

Rose Villain - Foto Ansa e Instagram

di Redazione

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Per chi vive di musica, soffrire per i suoni è quasi uno scherzo del destino ed è ciò che accade a Rose Villain che ha rivelato di patire di misofonia. La cantante lo ha confessato durante un'intervista rilasciata ad Alessandro Cattelan per la nuova puntata di Hot Ones su Rai Play: "Io ho un problema con le persone, soffro di misofonia e se la gente fa dei rumori io impazzisco". Non è l’unica star a soffrire di questo disturbo, in passato anche Melissa Gilbert, celebre per aver interpretato la piccola Laura Ingalls nella serie tv La casa nella prateria, ha dichiarato di esserne affetta.

Cos'è la misofonia

Ma cos'è la misofonia? Letteralmente è l'odio per i suoni: c'è chi non sopporta il rumore della gomma masticata o del gesso sulla lavagna. Ma a livello scientifico è apparsa per la prima volta in un articolo del 2001 che porta la firma di due esperti in disturbi uditivi, Pawel J. Jastreboff e Margaret M Jastreboff. Nell'articolo il disturbo è distinto da altri già noti, come l'iperacusia e la fonofobia. Nell'iperacusia il malessere è causato da un'eccessiva attivazione del sistema uditivo in presenza di moltissimi suoni (anche in soggetti con un livello di udito normale), mentre la fonofobia è la paura di determinati suoni. Nella misofonia, invece, suoni specifici provocano una reazione di fastidio, soprattutto prodotti da bocca e naso. C'è tuttavia anche chi è sensibile a ticchettii ripetuti, come quello di una penna a scatto. Lo spiegano gli esperti dell'Airc nella pagina dedicata ai disturbi e sintomi più curiosi.

Sindrome neuro-comportamentale 

Sul sito dell'Associazione Italiana Misofonia si legge che si tratta di una sindrome neuro-comportamentale caratterizzata da una accresciuta eccitazione del sistema nervoso autonomo e reattività emotiva negativa (ad es. irritazione, rabbia, ansia), in risposta a una ridotta tolleranza a suoni specifici (come quelli della masticazione e respirazione altrui, e molti altri). A causa del fastidio provocato da questi stimoli sensoriali, le persone con misofonia possono sviluppare un intenso stato ansioso e un comportamento evitante che può portare a una riduzione della capacità di socializzare.

Disturbo ancora poco studiato

La maggior parte degli studi sulla misofonia è stato condotto a partire dal 2013. In quell'anno sono stati pubblicati i risultati delle ricerche premiate poi nel 2020 dall'IgNobel per la Medicina, il riconoscimento satirico alle ricerche più eccentriche e assurde, e anche i media hanno cominciato a interessarsi al problema. Si tratta di un disturbo ancora poco studiato e anche fonte di derisione, come abbiamo visto, ma tante sono le domande rimaste senza risposta. Non sappiamo, per esempio, quale sia la sua prevalenza, cioè quanto sia frequente nella popolazione. Non sappiamo neppure se si manifesti in relazione con altri disturbi, né quale sia di preciso la sua natura. In genere gli specialisti non pensano vi sia implicata una patologia dell'apparato uditivo. Si ipotizza piuttosto che possa trattarsi di un disturbo di natura neurologica o psichiatrica, poiché da alcuni test preliminari sembra che l'ascolto dei suoni in grado di innescare le reazioni attivi precise aree cerebrali.

Il disgusto per chi fa rumori con la bocca

Tuttavia, sembra esserci anche una componente psicologica. Per esempio, molte delle persone con misofonia dichiarano nei questionari utilizzati dagli studiosi di aver cominciato in tenera età a provare disgusto sentendo i propri familiari masticare. La loro reazione a questi suoni potrebbe sottintendere anche un giudizio 'morale' che giustifica il disgusto. In pratica, molti misofonici considerano estremamente maleducato masticare rumorosamente. In altre parole, la misofonia potrebbe essere una forma di ipersensibilità che non riguarda lo stimolo in sé, bensì il significato che chi ne soffre gli attribuisce.

21/03/2025
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