Psicologia: psicofisionomo, americani tentati da Trump ma sceglieranno Clinton
Milano, 8 nov. (AdnKronos Salute) - Hillary Clinton è 'ambiziosa, orgogliosa, intuitiva e veloce nel pensiero ma razionale e controllata nell'esprimerlo, frenata emotivamente però strutturata e affidabile'. Donald Trump è 'anche lui orgoglioso, dinamico e rapido nella mente, ma estroverso ed emotivo. Un 'cow boy' solare che buca il video, un dominante che piace e tuttavia è imprevedibile'. Risultato: 'Gli americani sono tentati da lui, ma sceglieranno lei'. Ecco in sintesi l'analisi e il pronostico dello psicologo Francesco Padrini, esperto di linguaggio del corpo, nell'Election Day che deciderà il successore di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti. Lo 'psicofiosionomo' esamina per l'AdnKronos Salute i volti dei 2 candidati inquilini della Casa Bianca. Uno 'psicoidentikit' che svela, a sopresa, non pochi punti in comune fra l'ex first lady e il tycoon. 'Notevoli elementi di somiglianza'. 'Nel viso di entrambi - analizza Padrini - prevale l'elemento di concentrazione: significa che occhi, naso e bocca, in gergo i 'recettori', sono contenuti in un 'quadro' (il volto) ampio. Come una casa con porte e finestre piccole. Questo indica appunto concentrazione e determinazione, doti che conferiscono nel confronto a 2 la forza di un caterpillar'. Un'altra similitudine fra il repubblicano e la democratica è quella che lo specialista chiama 'ritrazione laterale: guardandoli di profilo si notano cioè un'inclinazione della fronte in avanti e tempie contenute, elementi ancora più marcati in Trump che nella Clinton, spia di velocità e dinamismo mentale'. Ultimo fattore in comune 'la regolarità del viso: i piani dei 2 volti sono bilanciati e armonici, con un buon accordo fra pensiero e sentimento, cerebralità e affettività-socialità'. Nel modo di esprimersi, e dunque in ciò che 'arriva' agli elettori, Clinton e Trump risultano però quasi opposti. Lei, complice 'un'arcata sopraccigliare marcata', spiega Padrini, è portata a 'concretizzare il pensiero; capta le informazioni e le filtra con lucidità', e nel parlare tiene a bada l'istinto e 'fa uscire le cose con premeditazione. Ha una struttura rigida e impettita, frenata emotivamente, dentro è guerrigliera ma sa contenersi anche nella rabbia. E' molto difficile capire se mente, e quando'. D'altra parte risulta 'professionale, radicata e attendibile, benché non simpatica perché non aperta al mondo emotivo'. Stando alle leggi della fisiognomica, insomma, la simpatia appartiene più a Trump: 'E' il tipico americano solare, dinamico e un tempo probabilmente anche sportivo - continua lo psicologo - Lo si immagina come un cow boy, oppure un surfista pronto a cavalcare le onde della West Cost sulla sua tavola'. Il suo viso 'un po' gommoso' dà l'idea di 'uno che cade sempre in piedi e che riesce a far tutto, o meglio che è bravo a dare l'idea di poterlo fare. E' un attore', per certi versi 'un bambino giocherellone che per esempio scherza con i capelli'. Quella chioma dal colore e dalla foggia improbabili, tanto distanti dall'ossessiva impeccabilità del caschetto di lei, misurato al millimetro. Ancora, 'i rigonfiamenti sotto gli occhi di Trump indicano ricettività umorale' unita 'a guizzo e mobilità'. La Clinton invece appare 'più statica, ferma e radicale'. Totale: con i suoi 'lineamenti fini e ben disegnati, su un corpo tonico', lui 'è uno che piace anche alle donne', nonostante alcune sue dichiarazioni non lo abbiano decisamente aiutato a far breccia in un certo elettorato femminile. Lei invece 'a quelle donne piace molto. In video buca lui, ma lei risulta più affidabile e prevedibile'. Donald 'l'americano', Hillary 'più svizzero-tedesca': emotività ed eccessi contro razionalità e controllo. Chi avrà la meglio? Padrini sembra convinto: 'Saranno tentati da lui, ma alla fine voteranno lei'.