Proteggere e curare la pelle con il freddo: dalle classiche creme ai bagni al mandarino
Secchezza, geloni, herpes, scottature, anche nella stagione fredda la pelle è soggetta a forte stress. Consigli e rimedi
La pelle va curata non solo in estate, pensando al mare, al sole, alla spiaggia. La pelle non conosce stagione. Con la stagione fredda è, ad esempio, bersaglio delle temperature rigide, del vento gelido, dell’umidità e, sulla neve, di herpes labiali e scottature solari. E con il freddo tutto l’organismo va protetto.
Pelle secca
Vento e freddo seccano la pelle e se non adeguatamente protetta, spiega Assosalute, l’associazione di farmaci di automedicazione di Federchimica, il rischio è che si desquami portando alla formazione di piccoli tagli, in particolare all’estremità delle dita. Il rimedio? Per poter ristabilire il “giusto contenuto di liquidi nello strato più superficiale dell’epidermide” aiuterà una corretta idratazione, anche bevendo due litri di acqua al giorno, quindi per sostenere l’equilibrio idro-lipidisco, creme e lozioni.
Sulla neve e in alta montagna
Nella stagione fredda la pelle va protetta, in particolare, in alta montagna e sulla neve, dove il rischio di scottature, spiega Assosalute, è più alto che in spiaggia perché la neve riflette i raggi solari quattro volte più della sabbia tanto che “l’intensità della rifrazione solare può più facilmente provocare arrossamenti e un’infiammazione che può evolvere velocemente dal semplice prurito al dolore con sintomi generalizzati”.
Il consiglio è, pertanto, quella di utilizzare una crema solare ad alta protezione; in caso di scottature creme emollienti; in caso di necessità “farmaci ad azione antisettica e antinfiammatoria per disinfettare la pelle e combattere prurito e bruciore”; infine, per aiutare la pelle a rigenerarsi più in fretta si può ricorrere a farmaci a base di principi attivi utili al rinnovo dell’epidermide.
In montagna, oltre a coprire testa, orecchie e gola per proteggersi dal freddo e dal vento, spiega Assosalute, è importante proteggere anche le labbra perché “l’esposizione al sole sommata allo sforzo fisico può risvegliare l’infezione da herpes labialis” che, oltre ad essere poco piacevole estiticamente, è fastidioso a causa del bruciore e del prurito. Per curarlo aiuteranno antivirali per uso topico da applicare sulla bocca sin dalla comparsa dei primi segni dell’infezione.
Geloni
Una patologia da freddo molto diffusa sono i geloni che sono patologie della cute, spiega una guida contro il freddo del Ministero della Salute, causate dall’esposizione a temperature molto fredde, umidità o vento molto forte e che colpiscono, in particolare, la cute delle dita che diventa bianca o giallo-grigia. Si può anche avvertire “una sensazione di intorpidimento e prurito delle zone interessate, a volte accompagnata da dolore” mentre “nei casi più gravi, le zone colpite possono gonfiarsi, arrossarsi e coprirsi di vescicole”. I geloni spesso insorgono se la zona interessata viene riscaldata troppo rapidamente, ad esempio stazionando troppo vicino ai caloriferi.
A rischio geloni, spiega la guida, sono le persone che vivono in abitazioni umide o non adeguatamente riscaldate o ancora quelle con basso indice di massa corporea, in particolare donne e pazienti con “malattie ematologiche, autoimmuni, epatite virale o tumori”. Anche il fumo può essere una causa scatenante: “Il fumo di sigaretta” così, la guida “ha effetti nocivi sul sistema vascolare. Le lesioni cutanee possono ricomparire durante inverni successivi”.
Contro i geloni bisogna “evitare l’espozione al freddo, indossare scarpe e indumenti caldi e impermeabili, evitare di tenere piedi, mani e viso bagnati, riscaldare adeguatamente la propria abitazione e il luogo di lavoro” e, tornando a casa, “fare attenzione a riscaldare gradualmente le parti del corpo infreddolite”. Creme lenitive aiuteranno, invece, ad attenuare il prurito e antidolorofici a sedare il dolore delle zone colpite. Se la zona colpita diventa, invece, molto calda, se si manifesta la febbre o c’è rischio d’infezione, è invece necessario consultare il medico, conclude la guida.
Curarsi con la malva
Contro il rischio congelamento, oltre ai classici farmaci, non mancano i rimedi naturali. La guida Bonomelli sulle piante officinali consiglia, ad esempio, una crema emolliente alla malva per pelli stressate dal vento e dal freddo per aiutarle a ritrovare morbidezza ed elasticità: “Sciogliere a fuoco lento e a bagnomaria 20 g di burro freschissimo, aggiungere 20 g di fiori e foglie di malva tritati finissimi e 5-10 g di foglie di menta sminuzzate; amalgamare bene il tutto e cuocere a bagnomaria per circa un’ora. Quindi filtrare molto bene il composto attraverso una tela a trama rada, spremendo con cura anche i residui di fiori e di foglie per recuperare tutti i loro principi attivi. Conservare la crema così preparata in un vasetto di vetro ben chiuso, in frigorifero, per 10 giorni. Non utilizzare assolutamente la crema quando comincia ad alterarsi”.
Bagno al mandarino
Contro le pelli stanche e irritate dal sole e dal vento aiuterà, invece, un bagno tonificante al mandarino per ammorbidire e calmare le infiammazioni: “Aggiungere all’acqua del bagno” spiega la guida “una manciata di foglie essiccate e di semi di mandarino, immergersi per 15-20 minuti nel bagno così preparato, asciugarsi quindi picchiettando la pelle con l’asciugamano e, infine, stendere una crema idratante”.
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