In Italia il profilattico non va più di moda e si vede: boom di casi di sifilide e "super gonorrea" tra i giovani

È allarme profilattici: meno di un giovane su due li utilizza abitualmente, con una percentuale del 43%, in drastico calo rispetto al 57% del 2019

di Redazione

È allarme profilattici in tutta Italia: meno di un giovane su due li utilizza. La percentuale fa paura. Siamo passati in 5 anni dal 57% del 2019 al 43% del 2024. I dati emergono dall’Osservatorio Giovani e sessualità 2023 realizzato da Durex in collaborazione con Skuola.net. Ma perché si è smesso di usare i profilattici? Come ricordano gli autori dello studio, “non esistono scuse per non utilizzarlo abitualmente, ma solo innumerevoli rischi”. I motivi di certo sono la scarsa educazione sessuale (nelle scuole non è ancora obbligatoria in Italia), ancora tabù e imbarazzo nel parlare di sesso e contraccezione con adulti o coetanei; disponibilità e accessibilità: non sempre i profilattici sono facilmente reperibili o gratuiti per i giovani.

Senza educazione sessuale questi sono i risultati

Ecco gli effetti pericolosi della scarsa educazione sessuale: il 39% dei ragazzi intervistati crede che il coito interrotto sia una pratica efficace per evitare gravidanze indesiderate e persino infezioni sessualmente trasmissibili. L’ignoranza poi tocca anche i risvolti pratici della faccenda, come dimostra il fatto che il 41% dei ragazzi non sa come si indossa un preservativo. Chi lo sa fare, lo ha imparato “sul campo”, non certo a scuola o in corsi ad hoc, con l’evidente rischio di indossarlo senza seguire tutte le accortezze del caso. Per l’81% degli intervistati la prima volta arriva un po’ prima dei 19 anni, con una frequenza concentrata tra i 17 e i 18 anni. Ma non è trascurabile il fatto che un ragazzo su dieci (11%) abbia avuto la sua prima esperienza sessuale prima di compiere 13 anni.

I giovani vorrebbero l'educazione sessuale nelle scuole

Il 94% degli intervistati ha dichiarato che vorrebbe l’educazione sessuale a scuola, obbligatoria o facoltativa, come già avviene in altri Paesi europei. Secondo quanto riportato dal Report-GEM dell’Unesco 2023, solo 6 Paesi europei non hanno ancora disposto programmi formali e obbligatori di educazione affettiva e sessuale nelle scuole. E tra questi c’è l’Italia.

Le scioccanti parole del Papa 

Papa Francesco paragona i profilattici alle armi: “Danno reddito, come le fabbriche delle armi sono investimenti redditizi, ma impediscono la vita”, ha detto il Pontefice, ospite degli Stati Generali della Natalità. Bergoglio ha quindi aggiunto “C’e un dato che mi ha detto uno studioso della demografia: in questo momento gli investimenti che danno più reddito sono la fabbrica di armi e i contraccettivi: uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita”.

Le malattie

"I nuovi casi di sifilide tra gli adulti di età compresa tra 15 e 49 anni sono aumentati di quasi 1 milione nel 2022, raggiungendo gli 8 milioni. E ci sono stati 230mila decessi correlati alla sifilide. Gli aumenti più elevati si sono verificati nella regione delle Americhe e in quella africana". Il report elenca il "forte incremento" delle infezioni sessualmente trasmesse fra le sfida, insieme a quelle poste in particolare dall'Hiv per la quale si osserva un "calo insufficiente delle nuove infezioni" e dai numeri delle epatiti virali che continuano a essere sostenuti. "I dati nuovi mostrano anche un aumento della gonorrea multiresistente", evidenzia il Dg Oms. Quattro malattie sessualmente trasmissibili curabili, cioè sifilide (Treponema pallidum), gonorrea (Neisseria gonorrhoeae), clamidia (Chlamydia trachomatis) e tricomoniasi (Trichomonas vaginalis), rappresentano oltre 1 milione di infezioni al giorno

"L'Hiv a livello globale, le epidemie di epatite virale e le infezioni a trasmissione sessuale continuano a rappresentare sfide significative per la salute pubblica, causando 2,5 milioni di morti ogni anno", secondo il rapporto Oms.

Nel 2022 sono stati poi registrati circa 1,2 milioni di nuovi casi di epatite B e quasi 1 milione di nuovi casi di epatite C. Il numero stimato di decessi per epatite virale è aumentato da 1,1 milioni nel 2019 a 1,3 milioni nel 2022, nonostante efficaci strumenti di prevenzione, diagnosi e trattamento, segnala l'Oms. Quanto all'Hiv, le nuove infezioni "si sono ridotte solo da 1,5 milioni nel 2020 a 1,3 milioni nel 2022", rileva infine il report. I decessi legati a questo virus "continuano ad essere elevati": nel 2022 si sono verificate "630mila morti correlate all'Hiv, il 13% delle quali tra bambini di età inferiore ai 15 anni".

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