Problemi di coppia: quando la gelosia diventa un incentivo al tradimento
Ho 28 anni e sono stata due anni con un ragazzo che ho conosciuto nel 2002. Allora siamo stati sei mesi ed è finita lì. Dopo due anni siamo tornati insieme e io l'ho lasciato dopo qualche mese perché non ero molto coinvolta. Da allora non si è mai rassegnato. Nel 2009 io e Marco siamo tornati insieme. Lui ha messo da parte il rancore e ha continuato a corteggiarmi. Stando con lui, sono emersi dei lati del mio carattere non proprio positivi: una gelosia morbosa che mi portava a dubitare sempre di lui. Non appena notavo l'interesse di qualche ragazza nei suoi confronti, mi arrabbiavo, facevo molte scenate e lo accusavo senza motivo. Per molto tempo mi ha chiesto di smetterla con questo atteggiamento; io promettevo che gli avrei dato più fiducia ma reiteravo. A luglio, dopo quasi un anno di storia, dopo una vacanza passata insieme in cui non abbiamo fatto altro che litigare (sempre per la mia gelosia e paranoia), lui torna in città, riprende a lavorare e io torno al mare dai miei genitori. A settembre torno in città e scopro che mancano dei preservativi nel suo cassetto. Dopo 10 giorni riesco a fargli confessare tutto: mi ha tradita con una collega. Lo lascio per cinque mesi. Dopo due anni sono ancora con lui, ma litighiamo di continuo. Non sopporto l'idea che quei due lavorino insieme, non credo che il loro rapporto sia cambiato. Lui mi chiede di aspettare che si laurei, in modo che possa cercare di cambiare lavoro ma io non sono sicura che lo farà. Credevo fosse una persona speciale, che non fosse capace di tradirmi e soprattutto di farmi stare così male per una storia di sesso. Lui fa di tutto per dimostrarmi che non lo farà più, che è pentito, mi prega di non aprire l'argomento perché gli fa male. Non credo sia possibile cambiare, se ha ceduto vuol dire che non è una persona forte ed è una persona che non ha i miei stessi valori. Il punto è questo: se una persona impegnata cede alle avances di una collega, può avere un attimo di debolezza, soprattutto se il suo rapporto di coppia è in crisi. Ma il giorno dopo se ne pente, non persevera. Mi farebbe meno male sapere che ci è stato una volta e che subito dopo se n'è pentito. Ma sapere che è successo un po’ di volte mi tormenta. Due mesi fa l'ho lasciato. Sono ancora combattuta. Com'è possibile che io stia ancora così male dopo un anno? E perché non so stargli accanto senza rinfacciargli quel che ha fatto? Cosa devo fare? Grazie. Laura
Risposta - Cara Laura, ciò che mi ha colpito in prima battuta di quanto mi hai scritto riguarda il fatto che tu stessa ammetti che stando con Marco, sono emersi dei lati del tuo carattere non proprio positivi, in particolare una gelosia morbosa che ti porta a dubitare sempre di lui. Ciò significa che prima non ti era mai capitato di essere gelosa? Come ti rapportavi con gli altri ragazzi che hai frequentato? Sei mai stata tradita? Nel caso come hai reagito? Ti pongo virtualmente queste domande perché è importante capire se si tratta di una tua insicurezza oppure se Marco è una persona che effettivamente si comporta in modo tale da generare dubbi nella sua partner. Ma cerchiamo prima di capire che cos’è la gelosia. Bisogna innanzitutto distinguere tra una gelosia normale ed una gelosia patologica. La gelosia normale si manifesta a livelli accettabili e può essere anche una riprova per se stessi e per il partner di provare un sentimento vero perché rappresenta la paura di perdere l’altro. La gelosia patologica comprende: una paura irrazionale della perdita e della separazione, un’aggressività persecutoria verso il partner, atteggiamenti sospettosi per qualsiasi rapporto tra il partner e persone dell’altro sesso, una scarsa autostima e un senso di inadeguatezza. La gelosia patologica si verifica anche se non ci sono elementi che possono realmente darle origine, infatti spesso nasce da circostanze e situazioni infondate che portano la persona ad interpretare la realtà in maniera distorta. La persona che manifesta una gelosia patologica può aver avuto dei genitori che non le hanno dato sufficiente fiducia in sé e nel proprio valore, rendendola quindi particolarmente insicura anche nelle storie sentimentali. Tornando al tuo caso specifico, se già in passato sei stata gelosa del tuo partner, allora dovresti lavorare su te stessa, sulle tue insicurezze e migliorare la tua autostima, anche con l’aiuto di un esperto. Nel caso in cui invece tu abbia sviluppato questa forma di gelosia solo con Marco, ciò significa che hai scelto di partenza una persona problematica, che probabilmente ha bisogno di conferme o che non sa creare un sano equilibrio nella coppia. D’altra parte, la tua gelosia non giustifica il suo tradimento. Se per lui il tuo comportamento non era più accettabile avrebbe dovuto proseguire per la sua strada e fare scelte diverse. Invece così, paradossalmente, la situazione si è complicata perché lui ha concretizzato le tue paure e adesso ti logori nel sapere che ciò che più temevi si è avverato. Se già prima era difficile, come pensi di affrontare tutto questo sapendo che lui è in grado di tradirti? Vivresti ancora peggio di prima, con l’angoscia che possa rifarlo. Credo che sia giunto il momento di fermarti e di tirare le somme della tua vita. Tu stessa affermi che se Marco ha ceduto vuol dire che non è una persona forte ed è una persona che non ha i tuoi stessi valori. Magari lui ti piace, ha tante qualità che ti attirano, ma forse gli manca la cosa più importante: la capacità di regalarti la serenità. Perché è questo aspetto che dona armonia al rapporto: la consapevolezza che quella persona c’è e che puoi fidarti di lei. Se manca questo presupposto è tutto troppo complicato: davvero ne vale la pena? Le tue insicurezze in questo caso non ti aiutano, ma è in te stessa, nei familiari e negli amici (ed eventualmente attraverso una psicoterapia), che devi trovare la forza per volerti sufficientemente bene da pensare a te stessa e alla tua felicità.