Prevenire e trattare la cistite: cure tradizionali e rimedi naturali
Molto diffusa tra le donne contro la cistite fondamentale è anche lo stile di vita dagli abiti attillati all’igiene passando per l’alimentazione
Tra i problemi di salute che affliggono in particolare le donne c’è la cistite, un’infezione delle vie urinarie, particolarmente diffusa, causata nella maggior parte dei casi da batteri che vivono normalmente nell’intestino, come l’Escherichia coli e meno frequentemente da funghi come, ad esempio, la Candida albicans.
Il disturbo è riconoscibile: dolore e bruciore durante la minzione, cioè, all’atto di urinare, dolore al basso ventre, senso di stanchezza e malessere, esagerato stimolo ad urinare, mentre l’urina può presentarsi scura, torbida e maleodorante e, a seconda, con tracce di sangue.
Donne e cistite
Con l’uretrite la cistite fa parte delle infezioni delle vie urinarie inferiori, mentre quelle delle vie superiori riguardano ureteri e reni, in quest’ultimo caso, spiega il Ministero della Salute, chiamate pielonefriti e nefriti “a seconda che coinvolgano le strutture dei bacinetti renali o solo i reni”. Per capire perché la cistite colpisce in particolare le donne è importante conoscere il sistema urinario, che si compone di due reni, due ureteri - la cui funzione è quella di convogliare l’urina dai reni alla vescica -, la vescica - dove si concentra l’urina e che si svuota con la minzione -, quindi l’uretra, un tubicino che porta l’urina dalla vescica allo sbocco urinario. Il punto sta proprio nell’uretra che nei due sessi ha lunghezza diversa. “Nell’uomo” spiega, infatti, il Ministero della Salute “decorre prima all’interno della prostata, poi all’interno del pene ed ha una lunghezza complessiva di circa 16-18 cm; nella donna, l’uretra è lunga appena 3-5 cm centimetri; è anche per questo che le donne risultano più esposte alle infezioni delle basse vie urinarie, perché i germi possono più facilmente risalire in vescica. Un’altra condizione favorente le infezioni delle vie urinarie nelle donne è la vicinanza dello sbocco uretrale all’ano; frequenti sono infatti nella donna le infezioni delle vie urinarie causate da batteri intestinali e da batteri che colonizzano le feci (come l’Escherichia coli)”.
A favorire il passaggio dei batteri nell’uretra, spiega, invece, ISSalute, possono essere anche atti sessuali (ad esempio, con soggetti a rischio), un’igiene intima scarsa, eccessiva o inadeguata, la presenza di cateteri urinari, tubi sottili inseriti nell’uretra per drenare la vescica, quindi il diaframma contraccettivo (o altri spermicidi).
Contro l’infiammazione già in fase acuta, consiglia l’ Antica Farmacia Sant’Anna dei Frati Carmelitani Scalzi di Genova, a una corretta igiene intima è possibile associare un cataplasma di argilla da applicare al basso ventre: “Mescolare tre cucchiai di argilla in polvere con acqua fino ad ottenere una pasta fluida. Applicare sul ventre lontano dai pasti, coprire con un telo di cotone e lasciare agire anche 2/3 ore. Evitare nel periodo mestruale”.
Cistite e prevenzione
Contro la cistite importante è la prevenzione. ISSalute consiglia, ad esempio, di non usare bagnoschiuma profumati, sapone o borotalco intorno ai genitali; di preferire la doccia al bagno per evitare che i genitali rimangono esposti a lungo alle sostanze chimiche contenuti nei prodotti di pulizia; di urinare non appena si avverte lo stimolo, svuotando completamente la vescica; di bere molta acqua per limitare la proliferazione batterica nella vescica; di pulire le parti intime partendo dalla vulva verso l’ano; di svuotare la vescica subito dopo un atto sessuale; di non usare un diaframma contraccettivo; di preferire biancheria intima in cotone invece che sintetica; di non indossare jeans o pantaloni attillati; infine, per alleviare i sintomi di tenere una borsa dell’acqua calda o uno scaldino sulla pancia. Dubbi, invece, esistono sulla “reale efficacia” del bicarbonato o del citrato di potassio per ridurre l’acidità dell’urina.
Altri consigli sono, invece, quelli della Società Italiana di Urologia: “Bere almeno 8 bicchieri di acqua naturale al giorno; limitare le bevande che contengono teina o caffeina; non sforzarsi di trattenere le urine per troppe ore, assecondare lo stimolo quando se ne sente il bisogno; curare l’alimentazione: un intestino sano è il migliore amico della vescica; per le donne: dopo la minzione asciugarsi con la mano dall’avanti all’indietro, meglio utilizzando due salviette diverse per pulire la zona anteriore e quella posteriore; utilizzare detergenti delicati durante l’igiene intima, non occorrono saponi antibatterici: una cute integra è in grado di convivere con molti batteri senza che questi rappresentino un pericolo; cercare di avere rapporti sessuali con la vescica vuota; evitare l’uso prolungato di indumenti attillati o sintetici”.
Consigli tutti validi anche contro il rischio di recidive, senza dimenticare che in caso di cistite vanno eliminati alcoolici e bevande zuccherate. In menopausa è, invece, possibile prevenire la cistite grazie a pomate topiche a base di estrogeni capaci di rafforzare le difese immunitarie e contrastare il passaggio degli agenti infettivi dall’uretra alla vescica.
Esami di laboratorio e cura farmacologia
Per capire se davvero si soffre di cistite, spiega il Ministero della Salute, sono importanti gli esami di laboratorio: l’esame delle urine per individuare la presenza di globuli bianchi, batteri, nitriti e, in alcuni casi, di globuli rossi, quindi l’urinicoltura per isolare il germe responsabile dell’infezione e verificarne la risposta a diversi antibiotici. La cura a base di antibiotici è necessaria solo se si è in presenza di un’infezione batterica. Gli antibiotici vanno assunti solo su prescrizione medica e seguendo la posologia, mentre un loro uso errato può causare lo sviluppo di colonie di germi e batteri antibiotico-resistenti.
Cistite e fitoterapia
Coadiuvante della terapia farmacologica sono le soluzioni fitoterapiche. Un classico è l’uva ursina, i cui fenoli hanno proprietà antibatteriche, mentre sotto forma di estratto scoraggia l’azione dei batteri ai danni delle pareti della vescica, favorendone l’aggregazione e l’espulsione con l’urina.
Indicato anche il mirtillo rosso americano grazie al suo acido ursolico dalle proprietà antinfiammatorie e alle prociandine, polifenoli che impediscono ai batteri di aderire alla vescica. Il mirtillo rosso viene, ad esempio, usato sotto forma di estratto come ingrediente di integratori alimentari a base di D-mannosio - un componente della mucosa della vescica che agisce sulle fimbrie o lecitine, strutture che consentono ai batteri di aderire alle pareti vescicali -, vitamina C - protettiva delle cellule contro lo stress ossidativo - e uva ursina. In casa è possibile prepare un decotto di mirtilli rossi, secondo la ricetta dell’Antica Farmacia Sant’Anna dei Frati Carmelitani Scalzi di Genova, facendo bollire 40 g di foglie in un litro d’acqua per dieci minuti, bevendone quattro tazze al giorno, quindi 30 g di pianta intera in un litro d’acqua per cinque minuti, lasciando riposare per dieci minuti e bevendone quattro tazze al giorno.
Tra i rimedi contro la cistite c’è l’echinacea con 10-15 gocce, spiega Bonomelli nel suo libro sulle erbe officinali, diluite in una tazza di infuso di achillea o villucchio rosso.
Contro la cistite l’antica farmacia genovese consiglia anche il decotto di malva: “Mettete 40 g di malva e 20 g di fiori di erica a bollire per dieci minuti in un litro d’acqua e bevete tre tazze di decotto al giorno lontano dai pasti”.
I gambi o peduncoli di ciliegia per favorire la diuresi: “Fate bollire 45 g di gambi di ciliegia in un litro d’acqua per dieci minuti e bevete quattro tazze di questo preparato il giorno”.
Quindi, l’infuso di verbasco: “Contro la cistite bevete 2-3 tazze al giorno dell’infuso preparato con 40 g di fiori secchi in un litro d’acqua bollente per dieci minuti. Questo rimedio è adatto anche contro le coliche intestinali; in tal caso, bevetene tre tazze in ventiquattro ore”.
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