Pillola anticoncezionale gratis per tutte, ma i ginecologi della Sigo hanno qualcosa da ridire

“Siano gratuiti tutti i contraccettivi”. Inoltre “più informazione e consultori con ambulatori pubblici gratuiti”

di Redazione

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Non basta. La Sigo, sigla che riunisce le società di ginecologia, chiede all'Agenzia italiana del farmaco, dopo la decisione dell'Aifa di rendere gratuite alcune piccole anticoncezionali, la gratuità di tutti i contraccettivi.

Non soltanto la gratuità di alcune pillole anticoncezionali, ma anche più informazione sulla contraccezione, più consultori e gratuità degli ambulatori pubblici che si occupano di pianificazione familiare.

L’auspicio

La Sigo si augura, si legge in una nota, che tutti i contraccettivi "siano resi gratuiti a carico del Servizio sanitario nazionale, al fine di permettere la scelta del contraccettivo maggiormente indicato per ogni singola donna", che "la vendita del contraccettivo avvenga sempre su prescrizione medica, al fine di poter scegliere il contraccettivo maggiormente indicato per ogni singola donna", che sia avviata una campagna informativa e formativa sulla sessualità responsabile, potenziati i consultori e "resi gratuiti gli ambulatori pubblici di pianificazione familiare affinché le donne trovino facilmente uno specialista pronto a consigliarle il contraccettivo più idoneo".

Più contraccezione long acting

La Sigo chiede inoltre che "siano previste possibilità di contraccezione long acting", come la spirale medicata e l'impianto sottocute, "da proporre, a carico del Ssn, alle donne nella stessa seduta in cui si sottopongono ad intervento di interruzione volontaria di gravidanza". Sono richieste, osserva la Sigo, che si basano sui dati secondo cui "l'Italia è il Paese europeo con la più bassa utilizzazione di contraccezione di elezione" non per motivi economici, ma per il timore che i farmaci basati su ormoni siano dannosi per la salute.

La Sigo osserva che "la contraccezione ormonale non è solo costituita dalla pillola, ma anche dai contraccettivi long acting, che svolgerebbero un ruolo maggiore nella riduzione degli interventi di interruzione volontaria di gravidanza; rileva infine che "la scelta contraccettiva non può essere delegata alla donna, ma la donna deve essere accompagnata nella scelta da un sanitario competente" e che "la scelta terapeutica non può essere fatta solo tenendo conto dell'aspetto economico ma deve essere fatta esclusivamente scegliendo il prodotto maggiormente indicato in quel caso specifico".

24/04/2023
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