Piccole bulle crescono: il ruolo della famiglia
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Quando si parla di bullismo solitamente si pensa all'azione di una o più figure maschili, ma in realtà sono moltissime le preadolescenti o adolescenti a mettere in atto comportamenti vessatori nei confronti di loro coetanee. Il bullismo femminile non sempre prevede l'abuso fisico, ma può essere ugualmente pericoloso e dannoso per chi lo subisce.
Le bulle hanno bisogno di dominare gli altri, si ritengono superiori e trascinando altre coetanee prendono il sopravvento sulla malcapitata di turno. Non sono in grado di tollerare la frustrazione e per questo si arrabbiano facilmente. Sono facili all'invidia e da questo sentimento sono mosse per denigrare in ogni modo la loro vittima, rea di avere qualità che a loro non appartengono.
Di solito non agiscono da sole, ma preferibilmente in gruppo, il cosiddetto “branco”, composto da ragazzine dominanti, che ha come unico scopo quello di far subire le peggiori angherie ad una sola vittima. Il branco può anche essere misto ed in questo caso le ragazzine supportano i ragazzi oppure arruolano alcune delle personalità più deboli che così possono riscattarsi da un passato anonimo o di vittima.
La vittima delle bulle solitamente è una compagna di classe (o comunque una ragazzina appartenente alla cerchia delle conoscenti coetanee) timida, con una vita familiare normale, diligente, incapace di reagire, ribellarsi o confidare a qualcuno quanto le sta capitando. L'autostima della vittima viene fortemente scalfita dalle azioni delle bulle e spesso può iniziare a manifestare una serie di disturbi prima assenti come disturbi dell'alimentazione, attacchi di panico, fobie, ecc. accompagnati da un comportamento autodenigratorio che talvolta si associa al desiderio di far parte del gruppo che tanto l'ha squalificata.
Il bullismo maschile utilizza spesso la violenza fisica, i maschi si divertono a picchiare le loro vittime magari anche filmando queste azioni per vantarsi successivamente davanti agli altri e per sedimentare il loro potere.
Il bullismo femminile invece è più sottile e subdolo, a volte quasi invisibile da parte di chi non è all'interno del gruppo. Infatti le bulle femmine, non usando solitamente la violenza fisica, preferiscono quella verbale. Le parole dette alla vittima non sono urlate, ma sussurate con una frequenza assillante e persecutoria. I contenuti sono vari: possono essere insulti oppure vere e proprie maldicenze su falsi comportamenti sessuali legati ad una particolare disponibilità o a una presunta omosessualità della vittima. Le bulle usano anche molti comportamenti non verbali per denigrare la vittima e per tenerla sotto controllo, come gli sguardi carichi di derisione o i falsi sorrisi che celano cattive intenzioni con lo scopo di impaurire e creare disagio. Le bulle escludono completamente la vittima dal gruppo. Le prese in giro possono essere esercitate per puro divertimento, ma spesso hanno lo scopo di “eliminare” una possibile rivale in qualche ambito a cui la bulla tiene particolarmente.
È quasi superfluo dire quanto i pettegolezzi, le occhiate sprezzanti, le offese sussurate o dette davanti al gruppo, le frasi denigratorie sia a livello fisico sia psicologico, possono avere serie conseguenze sulla costruzione della personalità della vittima che, come la bulla, è in una fase di completa formazione della sua vita.Per far fronte a questo serio problema sociale, come si devono comportare le famiglie delle bulle?
Spesso le origini del bullismo dipendono dal tipo di educazione ricevuta in famiglia. Un comportamento aggressivo può più facilmente nascere in una famiglia dove è mancato affetto da piccoli oppure dove i rapporti in casa sono stati gestiti in modo aggressivo sia da parte di fratelli o sorelle sia da parte dei genitori. Se in casa il modo di gestire i problemi ricade nell'uso della violenza fisica senza possibilità di confronto o dialogo, i figli probabilmente useranno lo stesso metodo nel loro mondo.
Anche se i genitori sono convinti di conoscere bene il carattere e il modo di comportarsi della propria figlia, devono comunque considerare che questi possono modificarsi in base all'influenza della compagnia frequentata. La frequentazione di persone aggressive può avere una cattiva influenza sul comportamento e può portare ad assumere tali atteggiamenti anche in ragazze che in apparenza non hanno l'indole della bulla. Quindi è importante che i genitori controllino sempre le amicizie frequentate dalle proprie figlie.
Quando una ragazza ottiene troppo facilmente ciò che desidera, anche attraverso l'uso del ricatto nei confronti dei genitori che magari cedono per mancanza di polso o per non volersi confrontare con la figlia, il rischio è che la giovane riporti lo stesso comportamento al di fuori di casa cercando di imporre alla vittima designata ciò che vuole.
Spesso i genitori idealizzano le proprie figlie non prestando ascolto alle segnalazioni della scuola. In realtà, una ragazza bulla può essere tale sono in determinati contesti, ingannando così i suoi familiari che tenderanno a difenderla a scapito di coloro che invece hanno di fronte una persona ben diversa.
Infine, se si nota che una bambina comincia a comportarsi in modo aggressivo, un possibile aiuto sta nel farle praticare uno sport così da incanalare tale aggressività ed energia in un progetto positivo e costruttivo. Infatti lo sport ha un importante ruolo nel creare disciplina e comportamento di squadra.
Sta quindi in primo luogo alle famiglie insegnare ai propri figli che la violenza in ogni sua forma va condannata; in secondo luogo sarebbe auspicabile che nella scuola venissero messi in pratica progetti volti non solo a contenere ma a prevenire azioni di bullismo.