Pesantezza di stomaco, quel macigno che rovina le giornate: cause e rimedi
Non sempre la causa è la cattiva digestione, questo perché la pesantezza di stomaco può anche essere la spia di alcune malattie, mentre a soffrirne sono in particolare le donne durante la gravidanza o la menopausa
Pesantezza di stomaco, un disturbo molto diffuso che colpisce l’addome all’altezza dello sterno, la bocca dello stomaco, e dovuto solitamente alla cattiva digestione. Cause della cattiva digestione possono essere, a loro volta, pasti abbondanti, cibi molto grassi, piatti ricchi di condimenti, salse da fast food, consumo eccessivo di caffè, alcolici, bevande gassate, mangiare velocemente, freddo, stress, ansia, fumo, abuso di farmaci.
La cattiva digestione impedisce che lo stomaco si svuoti secondo ben precisi meccanismi. “Normalmente” spiega Assosalute “il cibo che scende dalla bocca masticato subisce nello stomaco diverse trasformazioni che lo rendono semiliquido, grazie a due azioni: da un lato gli alimenti vengono attaccati dai succhi gastrici che li distruggono e li rendono digeribili, dall’altro sono agglomerati tra loro e spinti in avanti dall’azione coordinata della muscolatura gastrica, che tende a mandare verso il piloro ed il duodeno il contenuto di questo grande sacco naturale. Basta però che uno di questi due meccanismi non funzioni al meglio perché tutto il processo sia rallentato e compaia la cattiva digestione”.
Sintomi classici della pesantezza di stomaco sono crampi, bruciore, acidità, alito cattivo, nausea, flatulenza, gonfiore addominale, rutti, sonnolenza, difficoltà a concentrarsi, riflessi appannati, nervosismo, sospetto senso di sazietà. La pesantezza di stomaco, spiega la clinica Humanitas, può, tuttavia, essere la spia di altri disturbi come allergie alimentari (anche intolleranze alimentari), calcoli della cistifellea, ernia iatale, gastrite, pancreatite, reflusso gastroesofageo, tumore allo stomaco, ulcera gastrica, ulcera peptica, senza dimenticare la sindrome del colon irritabile e le infezioni gastrointestinali.
ALTERAZIONI ORMONALI
La pesantezza di stomaco può anche essere legata ad alterazioni ormonali dovute alla gravidanza o alla menopausa. Durante la gravidanza, ad esempio, un disturbo digestivo come la pesantezza di stomaco è tipico del secondo trimestre: “Lo svuotamento gastrico” spiega una guida degli esperti Biochetasi sui disturbi gastrointestinali “risente ancora dell’influsso del progesterone, l’ormone che promuove il corretto sviluppo della gravidanza. L’ormone progesterone provoca il rilassamento del cardias, la valvola che collega lo stomaco all’esofago. La digestione rallenta e il cardias può diventare leggermente incontinente. Questa situazione può causare la risalita di succhi gastrici dallo stomaco. Ciò provoca la tipica sensazione di bruciore allo sterno e l’aumento delle possibilità di reflusso gastrico che molte future mamme sperimentano specie al terzo mese. L’utero continua a crescere, fino ad arrivare sotto l’arcata costale. In questo modo, però, provoca una compressione dello stomaco verso l’alto, impedendo il completo riempimento e provocando quella tipica sensazione di pienezza che può risultare sgradevole e talvolta debilitante. Allo stesso tempo, il cardias non riesce a chiudersi completamente, favorendo ulteriormente gli episodi di reflusso e bruciore”.
PREVENZIONE A TAVOLA
In molti casi contro la pesantezza di stomaco importanti sono le buone abitudini a cominciare dall’alimentazione. Gli esperti di Biochetasi sconsigliano, ad esempio, i cibi molto grassi, cui preferire “cibi sani e facilmente digeribili” come pane e pasta integrali, cereali, verdura, frutta, carni bianche e pesce magro. Verdure ideali sono finocchi, carote, zucchine, semi germogliati, carciofi. Tra la frutta fresca ananas, fragole, mela, pera, banana, papaya, melone, mango e fra, quella secca, noci, pistacchi, mandorle. Amici dello stomaco sono anche kefir e yogurth naturale.
Quanto alla modalità di cottura evitare le fritture privilegiando quella al vapore, alla griglia, al forno. Per condire consigliati olio di oliva a crudo da preferire al burro, nonché piante aromatiche, ma senza esagerare, come timo, rosmarino, basilico, menta, salvia, dragoncello, alloro, prezzemolo, mentre da limitare sono pepe, curry, peperoncino.
Contro la digestione laboriosa, consigliano gli esperti di Biochetasi, nello stesso piatto non dovrebbero mai esserci proteine diverse, scegliendo, in tal caso, tra “carne, pesce, uova o formaggi”. Quanto alle bevande, da evitare quelle “ghiacciate, gassate, zuccherate” e moderando i bicchieri di vino. Per una buona digestione, inoltre, non si dovrebbe mai cenare troppo tardi e in tal caso meglio “aspettare tre ore prima di andare a letto”. E, soprattutto, mai mangiare di fretta: “Masticare troppo velocemente” spiegano gli esperti “non permette agli enzimi della saliva di preparare a sufficienza il cibo per le fasi successive della digestione, facilitandola”.
ALLEATI DELLA DIGESTIONE
Favoriscono la digestione a scelta tra tisane, infusi, tintura madre, vino medicale ingredienti naturali come alloro, anice verde, camomilla, karkadè, cardo, carvi, coriandolo, echinacea, finocchio, guaranà, genziana, liquirizia, malva, mela, melissa, menta, pesca, rabarbaro, rosa canina, susina, tarassaco, tè al limone, timo, verbena, vite, zenzero. Un classico è, invece, il canarino con acqua, limone e meglio se con qualche fogliolina di alloro.
Ci sono, quindi, gli integratori. Tradizionalmente consigliati sono quelli al finocchio e carciofo ideali contro pesantezza di stomaco, gonfiore, acidità gastrica.
AUTOMEDICAZIONE
Un aiuto arriva anche dai preparati e farmaci da banco. Se la causa della pesantezza di stomaco è la cattiva digestione diverse le soluzioni a seconda dei sintomi. “Se il sintomo predominante” spiega Assosalute “è l’acidità di stomaco, che spesso si associa a bruciore e a reflusso di sostanze acide nell’esofago, possono essere indicati gli antiacidi (ad esempio bicarbonato di sodio, carbonato di calcio, citrati di sodio, composti di alluminio e magnesio, sodio alginato in associazione) oppure gli antisecretori (ad esempio cimetidina, omeprazolo, pantoprazolo e esomeprazolo). Quando invece si ha la sensazione di una digestione particolarmente lenta associata a nausea, possono essere utili i procinetici, come ad esempio dimeticone e metoclopramide, che aiutano a favorire una ripresa del transito dei cibi attraverso lo stomaco, oltre a contrastare anche nausea e vomito”.
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