Parchi e giardini più belli d'Italia: i vincitori 2018

Parchi e giardini più belli dItalia i vincitori 2018
di Stefania Elena Carnemolla

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La prestigiosa Giuria del concorso Il Parco più Bello, organizzato dall’omonimo network ha scelto: sono Villa Cornaro Revedin Bolasco di Castelfranco Veneto, nel trevigiano, e Villa Torrigiani di Camigliano, frazione di Capannori, in provincia di Lucca, i due gioielli verdi più belli d’Italia scelti tra i dieci finalisti dell’edizione 2018 del tradizionale concorso dedicato a parchi e giardini italiani pubblici e privati. Come ogni anno la selezione ha tenuto conto di interesse botanico e storico-artistico, stato di conservazione, gestione e manutenzione, accessibilità e servizi, relazioni con il pubblico e promozione turistica.

Villa Cornaro Revedin Bolasco, che ha vinto per la categoria Parchi Pubblici e oggi dell’ateneo padovano, fu fatta erigere nell’Ottocento dal conte Francesco Revedin e nel tempo passata di proprietà in proprietà. Con parco all’inglese e serra in stile ispano-moresco, il parco, sorvegliato da una torre colombara e che racchiude un’arena equestre, alterna prati, statue, specchi d’acqua, collinette e gruppi arborei. Queste le motivazioni della Giuria:Paradiso era definita nel Cinquecento la proprietà dei Cornaro. La villa lega il proprio nome a personaggi illustri: Vincenzo Scamozzi, che ristruttura il complesso nel 1607 prevedendo una nuova peschiera, un giardino cintato a scompartimenti regolari con cedrare, orto e brolo; Orazio Marinali con le sue ‘cento candide statue’ sistemate in età barocca ai lati del rettilineo ‘stradon’; Giovanni Battista Meduna, progettista della villa, al quale succede lo scenografo Francesco Bagnara, contemporaneo di Jappelli, protagonista della fase ottocentesca – con rialzi e avvallamenti del terreno – dopo il passaggio della proprietà ai Revedin.

Uno degli elementi più singolari del parco è la Cavallerizza, dovuta al francese Marc Guignon, dominata da due enormi cavalli su alti piedistalli, un tempo sistemati sullo ‘stradon’: la scenografica arena prativa allinea lungo il perimetro una parte delle sculture del giardino settecentesco, qui riposizionate. Ultimo nome illustre è quello di Antonio Caregaro Negrin, allievo di Bagnara e di Giuseppe Jappelli, che ridisegna nel 1868, per i nuovi proprietari Rinaldi, il precedente giardino con sentieri sinuosi contornati da una rigogliosa vegetazione che prendono il posto dei viali rettilinei, mentre le classiche peschiere diventano laghetti serpeggianti sui quali prospettano la ‘cavana’ per il ricovero delle barche e, su un’isoletta, la curvilinea Serra moresca. Il complesso, passato ai Bolasco (1924), con la donazione di Renata Mazza Bolasco diviene proprietà dell’Università di Padova nel 1967 che grazie a un importante restauro ha ridato vita a questo ‘Paradiso’, pur rimanendo la ferita inferta alla Cavallerizza su cui incombe la massiccia mole dell’ospedale di Castelfranco”.

Tipica villa lucchese è Villa Torrigiani, oggi monumento nazionale, che ha vinto per la categoria Parchi Privati. Un tempo, nel suo aspetto rinascimentale, con giardino ed orto, nel Seicento fu trasformata, facendovi allestire un Teatro di Flora, dal marchese Nicolao Santini ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte di Luigi XIV, il Re Sole, facendone la sua Versailles in terra toscana. Tra cipressi, camelie e rare specie botaniche, la villa ha ospitato presidenti francesi, ministri, regine madri e famosi cantanti lirici. Un gioiello verde che la Giuria ha voluto premiare con queste motivazioni: “La villa Torrigiani costituisce un’importante presenza all’interno del sistema di ville della Lucchesia, in una posizione splendida, ai piedi delle colline, inquadrata in un armonioso paesaggio. Un maestoso viale di cipressi secolari lungo 700 metri introduce alla residenza con la sua grandiosa facciata caratterizzata da un doppio ordine di serliane. Il giardino si caratterizza a sua volta per le sue articolate stratificazioni: se infatti l’impianto originario dei Bonvisi risale al Cinquecento, quello barocco seicentesco di Nicolao Santini, ambasciatore lucchese alla corte di Luigi XIV, si ispira al gusto francese (è stato fatto il nome di Le Nôtre), mentre quello ottocentesco del marchese Torrigiani porterà alla creazione del parco romantico secondo una moda assai diffusa nella Lucchesia.

Il prezioso giardino barocco si articola secondo un asse comprendente fontane e il bellissimo giardino di Flora, rarissimo esempio di giardino di fiori ancora conservato con il prezioso disegno delle aiuole destinate a ospitare fioriture, chiuso da un padiglione a pianta ottagonale caratterizzato da una cupola coronata dalla statua della dea e da imprevedibili giochi d’acqua. Il giardino è poi collegato con il livello soprastante, dominato dalla grande peschiera, da un articolato e scenografico sistema di scalinate a doppia rampa con statue e vasi che ospita al suo interno un percorso di grotta. Alla notevole varietà di esemplari arborei si aggiunge anche la collezione di camelie in varietà ottocentesche che fanno di questo giardino un vero capolavoro anche sotto il profilo botanico. La manutenzione del giardino da parte dei proprietari attuali Colonna di Stigliano è esemplare: si tratta di un esempio di villa privata che assicura regolari aperture al pubblico”.

Le cerimonie di premiazione avranno luogo a settembre, il 14 a Villa Revedin Bolasco e nel week-end tra il 21 e il 23 del mese a Villa Torrigiani.

 

Abbiamo parlato di:

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Villa Cornaro Revedin Bolasco Scheda Il Parco più Bello 

Villa Torrigiani di Camigliano Scheda Il Parco più Bello

Parchi e giardini più belli d’Italia: i magnifici dieci del 2018 Articolo Tiscali/Milleunadonna

 

 

 

01/08/2018
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