Parchi e giardini più belli d'Italia: i magnifici dieci del 2018
Il comitato scientifico della XVI edizione del concorso Il Parco più Bello, organizzato dall’omonimo network, ha scelto i dieci parchi e giardini più belli della penisola: “L’Italia è stata definita il Giardino d’Europa e vanta, infatti, un grandissimo numero di oasi verdi: dai parchi pubblici ai giardini privati che spesso sono veri gioielli nascosti, dai parchi storici ai più moderni giardini contemporanei costellati di opere d’arte all’aperto”.
Una new entry del concorso è il Giardino Botanico Alpino Chanousia, tra i giardini botanici più antichi d’Europa, con vista sul Monte Bianco. Il giardino, che si trova nei pressi del Colle del Piccolo San Bernardo, è, con le sue piante officinali, carnivore e specie rare, un vero e proprio “museo vivente della flora alpina”. Nato ufficialmente nel 1897, suo fondatore era stato, invero, anni addietro l’abate Pierre Chanoux, rettore dell’ospizio dell’Ordine Mauriziano, che aveva iniziato a coltivarvi “alcune delle specie di piante alpine più belle e più minacciate di estinzione, affinché la gente potesse ammirarle e imparare a conoscerle e a rispettarle”. Oggi vi si trovano ambienti ad imitazione di quelli naturali del mondo alpino: rupi silicee, macereto siliceo, rupi calcaree, macereto calcareo, megaforbieto, ambiente di greto, torbiera e prateria alpina.
Altra novità del concorso il Giardino della Minerva nel centro antico di Salerno, dove nel Trecento il maestro Matteo Silvatico creò un Giardino dei Semplici, precursore degli orti botanici europei, destinato a diventare l’orto botanico della Scuola Medica Salernitana. Nel giardino erano, infatti, coltivate piante da cui venivano estratti principi ad uso terapeutico.
Oggi dell’ateneo padovano è Villa Revedin Bolasco, a Castelfranco Veneto, fatta erigere nell’Ottocento dal conte Francesco Revedin e nel tempo passata di proprietà in proprietà. Con parco all’inglese e serra in stile ispano-moresco, il parco, sorvegliato da una torre colombara e che racchiude un’arena equestre, alterna prati, statue, specchi d’acqua, collinette e gruppi arborei.
Tipica villa lucchese è Villa Torrigiani, a Camigliano, oggi monumento nazionale. Un tempo, nel suo aspetto rinascimentale, con giardino ed orto, nel Seicento fu trasformata, facendovi allestire un Teatro di Flora, dal marchese Nicolao Santini ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte di Luigi XIV, il Re Sole, facendone la sua Versailles in terra toscana. Tra cipressi, camelie e rare specie botaniche, la villa ha ospitato presidenti francesi, ministri, regine madri e famosi cantanti lirici.
Classica villa, invece, lombarda è Villa Arconati di Castellazzo di Bollate, nel Parco delle Groane, oggi sede della Fondazione Augusto Rancilio, pensata come “luogo di Delizie” e come “avamposto per controllare i possedimenti terrieri”. Del luogo sono sopravvissuti il borgo, i terreni agricoli ed il bosco, dove i nobili amavano andare a caccia. Nella biblioteca della villa si pensa siano stati conservati i fogli del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, donati nel 1637 alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Nel giardino si trovano viali alberati, specchi e giochi d’acqua, sculture e teatri, come quello di Diana, con “arditi meccanismi idraulici” e quello di Adromeda, con pavimentazione a mosaico con lo “scherzo di tanti piccoli zampilli”. Ed ancora, la Limonaia, dove gli Arconati amavano offrire sorbetti rinfrescanti ai loro ospiti. Scomparso il Casino di Caccia, si è, invece, conservata la Voliera per l’allevamento di uccelli esotici ed altre specie.
Originaria villa cinquecentesca di campagna, quindi dimora di nobili, è Villa Della Porta Bozzolo, a Casalzuigno, in provincia di Varese. Con interni con cicli decorativi del Settecento lombardo, all’esterno vi si trovano rustici fra cui stallem, scuderie, granai ed un monumentale torchio. Vi sono un giardino barocco, un parterre di aiuole, quindi terrazze, una grande scalinata, un declivio verde, il teatro, un viale di cipressi ed uno di tigli, un colle che domina la vallata e la proprietà. L’elegante cancello è sormontato da quattro statue raffiguranti le stagioni, mentre il viale dei tigli si conclude con un’edicola con pronao decorata da un affresco con Apollo e le Muse.
In Piemonte c’è l’ Oasi Zegna, grande area montana attraversata dalla strada panoramica Zegna, fra Trivero e Bocchetta di Caulera, nelle Alpi Biellesi, da dove si possono ammirare incantevoli panorami e paesaggi e luogo di culto per amanti della montagna, famiglie e sportivi. L’oasi è famosa per la Conca dei Rododendri, con i rododendri messi a dimora sin dagli anni Quaranta con azalee, dalie e ortensie da Ermenegildo Zegna, il re dei tessuti. La Conca dei Rododendri, percorsa da un “comodo sentiero”, anche per diversamente abili, fu ristrutturata dopo l’alluvione del Biellese del 1968 dall’architetto paesaggista fiorentino Pietro Porcinai, quindi ampliata da Paolo Pejrone, maestro dell’architettura italiana dei giardini.
I rododendri caratterizzano, sempre in Piemonte, anche il Parco Burcina Felice Piacenza, giardino storico fra i comuni di Biella e Pollone. Oltre ai rododendri, esemplari arborei originari del Caucaso e dell’Himalaya e che a maggio offrono una fioritura che va dal bianco al rosa, rosso e lilla, vi sono latifoglie esotiche, faggi, aceri, pruni, pini, abeti, larici, sequoie, cipressi ed una collezione di rose antiche. Nel parco, che offre loro rifugio, sostano diversi uccelli migratori, trovandovi riparo anche diversi mammiferi.
Sul mare della Liguria, ad Alassio, nel savonese c’è, invece, Villa della Pergola, con giardino all’inglese e collezioni di agrumi e regno di glicine e agapanti, di vegetazione mediterranea e piante rare della flora esotica.
Quindi, Roma, dove sulle pendici di Monte Mario e sulla riva sinistra del Tevere, nei pressi del Foro Italico, sorge Villa Madama, villa di delizia con un grande parco, usata oggi come villa di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero degli Affari Esteri. Il giardino è all’italiana con siepi di bosso. La villa è famosa per la Fontana dell’Elefante, a ricordo dell’elefante Annone portato nel 1514 a Roma dai portoghesi per onorare l’ascesa al soglio pontificio di Leone X.
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Villa Della Porta Bozzolo Scheda Il Parco più Bello
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