Ostreopsis ovata, l’alga tossica dell’estate: come riconoscerla e difendersi

Ostreopsis ovata lalga tossica dellestate come riconoscerla e difendersi
di Stefania Elena Carnemolla

Leggi più veloce

L’ ARPA Puglia ha già diramato il suo bollettino segnalando, con una mappa interattiva, la presenza della Ostreopsis ovata, l’alga tossica dell’estate, lungo le coste interessate dal monitoraggio. Una mappa con bandierine di diversi colori e con notizie dettagliate sulla sua presenza sul fondale e nella colonna d’acqua.

Un’alga che anche in Puglia, dove è stata segnalata per la prima volta fra il 2000 e il 2001, hanno imparato a conoscere e dove si pensa sia arrivata con l’acqua di zavorra delle navi, sopravvivendo nonostante il lungo viaggio. La Ostreopsis ovata è, infatti, un’alga originaria delle zone tropicali e subtropicali che ben si è adattata al Mediterraneo, trovandovi, anche grazie alla sua progressiva tropicalizzazione, un habitat ideale, diffondendosi in poco tempo anche nei mari italiani lungo le coste della Liguria e dell’Emilia Romagna, quelle ioniche e dell’Alta Toscana, nonché in Sicilia, Puglia, nel mare di Gaeta e nell’Alto Adriatico.

L’alga è una bentonica dei dinoflagellati – organismi unicellulari così chiamati dai flagelli, organi simili a fruste che consentono loro di nuotare – invisibile a occhio nudo, che ama vivere sulla superficie di grandi alghe o su fondali rocciosi, prediligendo acque calme, calde e di buona luce. In Italia è presente in molte acque costiere con fondali a prevalente natura rocciosa.

Un’alga che durante la fioritura diventa, tuttavia, tossica causando disturbi respiratori e irritazioni oculari e cutanee in caso di forte vento dal mare e forte moto ondoso per esposizione all’aerosol o per contatto diretto con le acque di balneazione. 

In Italia la prima segnalazione di Ostreopsis ovata è del 1989, allorquando fu rinvenuta lungo le coste tirreniche laziali, mentre nel 1998 una sua forte fioritura interessò le acque della Toscana e, nel 2005, quelle della costa genovese. “Da allora” così l’ Istituto Superiore di Sanità “questa microalga e i suoi bloom sono stati rilevati sempre più frequentemente, in un numero crescente di regioni costiere”. Come nel Mare Adriatico, dove nelle Marche e in Puglia, a nord di Bari, sin dal 2006 si assiste a fioriture intense tanto da farne “aree hot spot”.

Nei mari italiani il picco della fioritura si registra, a seconda della temperatura, in mesi diversi. Nel Mar Ligure, Mar Tirreno e Mar Ionio, così, un rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, i “massimi di abbondanza” si registrano tra fine luglio e agosto in corrispondenza di temperature di 24-26°C, con “sporadici picchi rilevati ad ottobre in Campania”, mentre nell’Adriatico meridionale le “massime concentrazioni” si registrano tra agosto e settembre, e, in quello settentrionale, “tipicamente tra settembre e ottobre, quando i valori di temperatura sono anche inferiori a 20°C”.

Quali sono le spie della sua presenza? Sott’acqua, a occhio nudo, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, è possibile osservare una pellicola brunastra dall’aspetto membranoso e gelatinoso sugli scogli e su tutto ciò che si trova sul fondale; in sospensione, aggregati brunastri, fiocchi e/o filamenti, di consistenza gelatinosa che, in superficie, possono talvolta presentarsi sotto forma di schiume di color bruno-rossiccio. Anche l’opalescenza dell’acqua è una spia. 

Altro indizio, così, invece,  ARPA Toscana, sono i “segnali di sofferenza” di organismi come ricci e stelle marine, che perdono del tutto o solo in parte bracci e aculei.

La tossina della Ostreopsis ovata, la Palitossina simile, è dannosa non solo per ricci e stelle marine, ma anche per granchi, molluschi, cefalopodi, mentre nell’uomo scatena malesseri transitori come riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti sia in caso di elevate concentrazioni di Ostreopsis ovata nelle acque e sui fondali che dopo le mareggiate che, favorendo la formazione di aerosol marino, possono diffondere la tossina nell’aria.

L’ARPA Puglia, ad esempio, consiglia di evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate e di limitare il consumo di ricci di mare che a causa della loro eco-biologia, brucando sulle alghe, potrebbero parzialmente assorbire la tossina, mentre ai soggetti affetti da disturbi respiratori o che in spiaggia o nelle zone circostanti abbiano avvertito sintomi di irritazione delle vie respiratorie, lacrimazione o altri disturbi, ARPA Toscana raccomanda di “non soggiornare nelle zone sopraindicate” e di “spostarsi per eliminare o attenuare tali malesseri”.

Davanti al pericolo Ostreopsis ovata e altre microalghe bentoniche potenzialmente tossiche, oggi i tratti costieri italiani, in particolare destinati alla balneazione, sono oggetto costante di monitoraggio, soprattutto con l’arrivo della stagione estiva. Senza dimenticare come un’adeguata campagna di informazione – destinatari, in particolare, bagnini, operatori turistici, albergatori, commercianti, pescatori, turisti – attraverso quotidiani, siti web, radio, TV o conferenze stampa all’inizio della stagione balneare possano contribuire a migliorare la percezione del rischio sanitario e a prevenire taluni comportamenti. 

Strumento fondamentale è, tuttavia, il rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità Ostreopsis cf. ovata: linee guida per la gestione delle fioriture negli ambienti marino-costieri in relazione a balneazione e altre attività ricreative, aggiornamento del documento del 2007 Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata nelle coste italiane, strumento di grande utilità per soggetti istituzionali su come gestire le varie fasi del piano di sorveglianza e per i cittadini per meglio conoscere l’alga famosa per la sua tossicità e capire cosa fare in caso di contatto attraverso le sue tre vie di esposizione – cutanea, inalatoria e orale – nonché come evitare, in un’ottica di prevenzione, spiacevoli conseguenze.

 

Per un approfondimento

ARPA Puglia – Alga Tossica Ostreopsis ovata Bollettino

ARPA Toscana – Ostreopsis ovata Scheda

Ostreopsis cf. ovata: linee guida per la gestione delle fioriture negli ambienti marino-costieri in relazione a balneazione e altre attività ricreative Rapporto

Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata nelle coste italiane  Documento

Diffusione delle fioriture algali tossiche nelle acque italiane: gestione del rischio ed evidenze epidemiologiche Rapporto

Il rischio sanitario associato alle tossine di alghe marine Studio

 

 

03/08/2016
logo tiscali tv