Perché viene l'orticaria? Origine e rimedi veloci per alleviare il prurito e il rossore

Come difendersi da questa infiammazione della pelle che colpisce almeno una persona su cinque nel corso della vita

di Anna Simone

Chi ha avuto l’orticaria ne ha un ricordo indelebile: la pelle prude, diventa sempre più rossa e compaiono ovunque piccoli pomfi pruriginosi, come se si avessero centinaia di punture d’insetto tutte insieme. Una condizione oggettivamente non piacevole. Dalle statistiche emerge che questa infiammazione cutanea si manifesta in genere tra i 20 e i 60 anni, colpisce in media una persona su cinque almeno una volta nel corso della vita e ad essere maggiormente soggette sono le donne.

Si tratta di una forte infiammazione legata a una iper-reattività del sistema immunitario, le cui cause possono dipendere da numerosi fattori. La buona notizia è che di solito prurito e pomfi (bolle), scompaiono spontaneamente nel giro di qualche ora, giorno o settimana. In alcune persone a questi sintomi si aggiunge la comparsa di gonfiori in alcune parti del corpo, che possono durare più tempo. Anche in questo caso il minimo comun denominatore è l’imprevedibilità dell’esordio.

Cause

Non farà piacere sapere che non sono ben chiare le cause dell’orticaria, anche se sul meccanismo non ci sono dubbi: la reazione della pelle è dovuta al rilascio di istamina e di altre sostanze chimiche naturalmente presenti nell’organismo quando la pelle di una persona predisposta entra in contatto con le cause scatenanti. Tra le più comuni le allergie agli alimentari (in genere crostacei, pesci, arachidi, noci, uova e latte) o ai farmaci oppure come reazione a recenti infezioni respiratorie. In alcune persone si scatena al contatto con il calore o con il freddo, per l’esposizione ai raggi ultravioletti del sole, o per una costante pressione sulla pelle, per esempio di cinture o pantaloni molto stretti. Ancora per forte stress emotivo e prolungato nel tempo, o per condizioni di salute, malattie autoimmuni come il lupus, alcuni tipi di tumore, alcune malattie della tiroide e infezioni da batteri o virus come l'epatite, l'HIV, il citomegalovirus e il virus di Epstein-Barr.

Diagnosi

In genere basta il medico di famiglia per avere una diagnosi di orticaria, o in alternativa bisogna rivolgersi al dermatologo. Entrambi eseguiranno una visita per esaminare i pomfi e faranno una serie di domande per cercare di capire le possibili cause dei sintomi. Dal medico bisogna andare e va evitato il fai da te, a maggior ragione se l’orticaria dura da settimane. La cura dell’orticaria dipende dalla corretta identificazione dei fattori scatenanti ed eventuali test di accertamenti clinici.

Cura

Se i sintomi sono lievi, nella maggior parte dei casi non è necessario alcun trattamento. Invece, la terapia iniziale per coloro che non vedono scomparire i sintomi naturalmente dopo un paio di giorni prevede l’assunzione di antistaminici a dosaggio graduale. Anche se l’orticaria non è una malattia allergica può essere utile limitare anche l’assunzione di cibi che contengono elevati livelli di istamina: questa molecola è infatti il principale mediatore chimico responsabile del prurito, e ciò contribuisce a controllare meglio i sintomi.
Altre precauzioni che possono aiutare a prevenire, o lenire, le reazioni cutanee prevedono di annotare il momento e l'area del corpo in cui compaiono i ponfi, i cibi mangiati, le attività svolte, per cercare di identificare la causa; evitare gli allergeni noti; applicare impacchi freschi e umidi per lenire la pelle; fare un bagno con l'aggiunta di bicarbonato di sodio, farina d'avena o amido di riso per alleviare il prurito; evitare di usare saponi aggressivi; indossare indumenti larghi e leggeri in cotone a contatto sulla pelle.