Come nasce un negazionista? Quello strano meccanismo del diniego per fronteggiare l’angoscia
Secondo una corrente di pensiero della comunità scientifica, tra le cause della nascita dei novax ci sarebbero le ricerche di un medico ricercatore inglese, Andrew Wakefield
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha presentato il 2 dicembre 2020 le linee guida del Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, elaborato da Ministero della Salute. L'obiettivo della campagna di vaccinazione della popolazione è prevenire le morti da COVID-19 e raggiungere al più presto l'immunità di gregge per il SARS-CoV2 (Ministero della Salute). Non tutti però sono d'accordo nell'essere vaccinati e nell'ammettere l'esistenza di una pandemia: sono i novax e i negazionisti.
I novax
I novax sono contrari a qualsiasi vaccino e questa pandemia è diventata una vera battaglia ideologica, nonostante i numeri della pandemia siano sempre preoccupanti. Essi sono convinti delle teorie del complotto e che in ogni caso iniettare nel proprio fisico un farmaco del genere sia fortemente rischioso. Secondo una corrente di pensiero della comunità scientifica, tra le cause della nascita dei novax ci sarebbero le ricerche di un medico ricercatore inglese, Andrew Wakefield. In uno studio pubblicato e poi ritirato da una nota rivista scientifica, egli suggeriva una possibile relazione tra le malattie intestinali, l'autismo e il vaccino trivalente. Teoria poi smentita dalla scienza, ma ancora in grado di seminare dubbi e paure (Castelli, 1 gennaio 2021).
I negazionisti
I negazionisti invece sono coloro che rifiutano di credere all'esistenza del virus. Per i negazionisti semplicemente il Covid-19 non esiste. I video dei camion dei militari che trasportavano le bare durante il lockdown sono dei falsi e il vaccino serve per diminuire il numero della popolazione mondiale. Per sostenere queste affermazioni, i negazionisti fanno riferimento a teorie pseudoscientifiche. Il negazionismo non è circoscritto al Covid-19, ma nega anche la realtà storica e la portata dello sterminio degli ebrei perpetrato dai nazisti durante la seconda Guerra Mondiale.
Perchè negano la pandemia
Qual è la motivazione psicologica che porta una persona a negare l'evidenza di una pandemia causata dal Covid-19? Alla base vi è un meccanismo di difesa legato alla paura, che la psicoanalisi definisce 'diniego psicologico'.
Il diniego è un meccanismo di difesa attraverso il quale vengono evitati inconsciamente aspetti spiacevoli della realtà tramite l'uso di una fantasia che cancelli il fatto sgradevole oppure il rifiuto inconscio nel riconoscere aspetti dolorosi della realtà.
È molto frequente nei bambini, ma quando un adulto ricorre al diniego come modalità persistente con cui si rapporta alla realtà dolorosa esprime una difficoltà nella capacità di valutare correttamente la realtà.
Nel modo di affrontare la pandemia da Covid-19 c'è chi è più propenso a minimizzare il pericolo o addirittura a negarlo, per poter non cambiare niente nella propria vita e non affrontare i limiti che la minaccia impone. Ci sono coloro che invece sono sopraffatti dalla paura e rifuggono da una qualunque possibile negoziazione con il cambiamento oggettivo. Questo è proprio il sistema dei meccanismi di difesa: il modo in cui un individuo, nei suoi pensieri, affetti e comportamenti risponde a una sorgente minacciosa esterna o interna (paure, fantasie, ricordi) (Lingiardi e Giovanardi, 2 novembre 2020).
Austin Ratner e Nisarg Gandhi su The Lancet del 19 ottobre 2020 hanno pubblicato un articolo dal titolo “Psychoanalysis in combatting mass non-adherence to medical advice” dove affermano che i modelli cognitivi non sono sufficienti a spiegare il negazionismo, serve chi con il diniego ha a che fare quotidianamente nella pratica clinica. In questo momento, concludono gli autori, c'è bisogno di una comunicazione sociale che sappia trattare le difese inconsce.
In sostanza, psicoanalisti e psicoterapeuti focalizzati su dinamiche interne dovrebbero aumentare la consapevolezza delle persone sulle proprie difese psicologiche che lavorano per allontanare il pericolo e l'ansia dalla coscienza, proprio perché sono difficili da considerare. Anche se non è possibile trattare ogni caso di diniego individualmente, è possibile lavorare su una comunicazione efficace sia a livello sanitario sia politico che aiuti a dissipare e a delimitare questa reazione psicologica (SPI, 2020).
Infine, non dimentichiamo che i maggiori alleati dei novax e dei negazionisti rimangono i social, attraverso i quali vengono diffuse notizie allarmistiche o teorie del complotto. Pertanto quello che ciascuno di noi può fare è informarsi attraverso fonti autorevoli sostenute da studi scientifici e verificabili.