Se lo conosci lo eviti: così il narcisista sceglie la sua vittima. Le cause della dipendenza affettiva
Alcune persone presentano fattori di rischio o sofferenze mentali precedenti il rapporto di dipendenza. Enrico Maria Secci ci aiuta a riconoscerle
Nell’ambito delle dipendenze affettive un diffuso pregiudizio pretende che chi soffre (o abbia sofferto) di dipendenza psicologica da un/una partner debba essere una persona patologica. Quest’idea rappresenta la realtà solo in parte, perché anche se alcune/i pazienti presentano fattori di rischio o sofferenze mentali precedenti il rapporto di dipendenza, esse non esauriscono la casistica clinica.
Le cause della dipendenza affettiva
Individui di ambo i sessi senza particolari pregressi psicopatologici possono sviluppare una dipendenza affettiva in età adulta, non per via della propria soggettività “malata”, ma a causa dei meccanismi e delle dinamiche attivate nell’interazione con adulti affettivamente instabili, manipolatori e mistificatori sentimentali.
In particolare, quando nella love addiction il partner o la partner sono narcisisti patologici o presentano tratti narcisistici marcarti, la teoria che la vittima sia disturbata a priori si dimostra debolissima.
Ritenere che le prede di questi soggetti siano ammalate a causa di remoti traumi infantili è ingiusto e fuorviante in quanto costituisce una pericolosa semplificazione della realtà, semplificazione che può complicare terribilmente il sostegno terapeutico delle vittime.
Dunque è necessario sfatare il rassicurante mito che solo donne (o uomini) già “disturbati” possano subire il fascino mortifero del narcisismo e precipitare nel gorgo della dipendenza affettiva e concentrasi sulle dinamiche relazionali distorte che possono far ammalare persino l’individuo più sano e funzionale.
La selezione delle vittime
Il narcisista perverso sembra “scegliere” accuratamente le proprie vittime attingendo proprio al bacino di soggetti ad alto funzionamento, ovvero persone equilibrate, integrate e generalmente ben adattate. Al contrario di quanto si tende a credere, gli uomini e le donne che hanno una buona stabilità psicologica, emotiva e relazionale sono i bersagli preferiti, rispetto a soggetti più fragili.
Al e alla narcisista le persone deboli, quelle con risorse limitate e tratti dipendenti paradossalmente non interessano, perché prede facili, ma scarsamente appaganti.
Il disturbo di personalità dipendente implica uno stile relazionale sottomesso e passivo, bassa reattività emotiva e inibizione, tutti aspetti poco appetibili nel quadro della predazione narcisistica, incentrata sulla necessità di soggiogare individui percepiti come migliori di sé.
Le vittime del narcisista
Dunque le vittime designate del narcisismo insano sono persone che prima della relazione morbosa hanno funzionato bene - spesso si tratta di persone considerate brillanti e di successo - ed è per questo che suscitano l’incredulità di amici e parenti quando cadono drammaticamente nelle spirali della dipendenza affettiva.
Si potrebbe pensare che un adulto che si fa manipolare sino alla malattia mentale sia, in fondo, un malato latente e non diagnosticato, ma non è così se non in alcuni casi.
È vero che chi gode di un buon equilibrio emotivo ha la capacità di sottrarsi in tempo alle trappole del narcisismo patologico, infatti una caratteristica comune nelle storie di dipendenza affettiva è che le “vittime” si siano imbattute nel futuro “carnefice” in corrispondenza di eventi traumatici, che le aveva transitoriamente indebolite.
La malattia o la perdita di un genitore, di un parente o di un amico, un incidente stradale, stress in ambito lavorativo sono alcuni degli eventi che possono preparare la strada al narcisista e consentirgli/le di entrare nelle vite degli altri, depredarle e distruggerle.
Se è vero che le persone “meglio funzionanti” sono designate, allora ognuno di noi è potenzialmente una vittima. Non importa quanto siamo stati forti in passato. Se diventiamo dipendenti affettivi non è per via di chissà quale debolezza costituzionale, ma a causa di precise dinamiche relazionali di stampo manipolatorio a cui è possibile sottrarsi iniziando col chiedere aiuto senza vergognarsi.