Il caso Billie Elish e gli effetti devastanti della pornografia sui minori
Quello che ha raccontato la cantante sulle deformazioni e le conseguenze cattive prodotte da un accesso a 11 anni alla pornografia, sappiamo che è una realtà
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Durante il Lockdown e tuttora, abbiamo registrato un accesso privilegiato anche economico (diminuzione dei costi o gratuità) alla pornografia e sappiamo che minori di 11 anni hanno accesso, anche se non potrebbero, alla visione di questo materiale. Come Istituto che si occupa di educazione sessuale ed affettiva troviamo enormi difficoltà a far passare programmi capaci di fornire informazioni, creare competenze e confrontare gli atteggiamenti rispetto al corpo, allo sviluppo, alle relazioni, alla crescita e al rispetto e siamo turbati dalla impossibilità di essere, come prescrive anche l’OMS, adulti autorevoli, esperti, genitori, insegnanti, allenatori, Governi, impegnati in questi progetti.
Il caso di Billie Elish devastata dalla pornografia
Quello che ha raccontato la cantante Billie Elish, sulle deformazioni e le conseguenze cattive prodotte da un accesso a 11 anni alla pornografia, sappiamo che è una realtà. Bambini, e bambine, ragazzi e ragazze si sottopongono, scelgono o condividono con i coetanei, a queste visioni, in modo precoce e da inesperti.
L'immagine distorta delle relazioni
La pornografia ha come sua caratteristica la deformazione degli atteggiamenti, l’uso della trasgressione che può essere accentuata con comportamenti violenti, che forniscono una immagine distorta rispetto alla relazione, al piacere, allo scambio. Siamo consapevoli che queste esperienze sono accessibili e senza confronto con gli adulti di riferimento. Dobbiamo lavorare con i genitori che a 14 anni chiamano ancora i figli e le figlie bambini, senza prendere atto che si sta registrando una precocità che desta preoccupazione proprio per la mancanza di informazioni.
Cosa possono fare i genitori
Ci sentiamo di suggerire ai genitori di fare patti chiari, di aprire una dialogo dire: ”Devi sapere che ogni tanto mi siederò accanto a te e voglio vedere cosa guardi e parlarne con te” oppure “So che molti ragazzi e ragazze guardano la pornografia senza un pensiero critico e vorrei confrontare le tue esperienze e opinioni” . Questi semplici dialoghi permettono di rompere l’isolamento delle figlie e dei figli e abbiamo confrontato con i genitori che hanno effetti positivi contro immagini, dialoghi, azioni contenuti nella pornografia che possono compromettere una crescita serena.
Billie Elish ha anche detto che questi comportamenti nascono dal desiderio di appartenere ad un gruppo e di mostrare un comportamento spregiudicato e apprezzabile proprio per la sfida e il confronto, senza pensare che può nuocere in modo grave. Possiamo essere grati alla sua testimonianza perché ci racconta come questa visione cattiva e precoce sia stata poi grave rispetto all’inizio della sessualità, alla scelta dei partner al vissuto delle relazioni, confusa dall’immaginario costruito dalle visioni pornografiche. Pensiamo che sia importante condividere con gli adulti autorevoli che si devono preoccupare delle sfide che hanno elementi distruttivi come insieme alla pornografia, cercare la disinvoltura bevendo. Episodi gravi come il coma etilico riguardano minori di 13 anni e sappiamo che anche le esperienze sessuali possono essere ricercate o subite in una situazione di inconsapevolezza e senza sesso sicuro. E’ importante proteggere una crescita che possa affrontare gradualità, consapevolezza e competenza.