La menopausa non è una malattia, come conservare femminilità e desiderio: terapie e sessualità
La sessuologa Roberta Giommi spiega come la fine del periodo riproduttivo per la donna non debba necessariamente coincidere con fastidi e depressione
La menopausa, non è una malattia, anche se coincide con la fine del ciclo mestruale e della vita riproduttiva femminile e può avere sintomi e cambiamenti diversi, ma anche quando è fisiologica, produce spesso un atteggiamento depressivo e di questo bisogna prendersi cura.
La menopausa fisiologica
La menopausa fisiologica in genere avviene tra 48 e i 52 anni e alcune donne entrano in menopausa senza particolari fastidi, quasi senza accorgersi dei mutamenti a cui va incontro il loro organismo, mentre altre raccontano vari sintomi che la letteratura definisce legati al cambiamento ormonale. E’ importante capire come possiamo aiutare le donne a non fare confusione e non valutare tutti i sintomi come immediati leggendo male la progressione dei problemi, sono infatti sintomi a medio termine, per esempio, la distrofia delle mucose vulvo/vaginali. La menopausa non può essere confusa con l’invecchiamento, dato che oggi la vita media si è molto prolungata ed è sbagliato vivere la fine della fertilità come fine del desiderio sessuale e della femminilità. Spesso le donne moderne controllano la fertilità, addirittura congelano gli ovuli per poter fare una contraccezione totale e preservare la possibilità di fare figli al momento ritenuto giusto per le loro scelte.
Le terapie
La principale terapia della menopausa è quella ormonale sostitutiva, che consiste nella somministrazione di estrogeni, quasi sempre associati a un’adeguata dose di progestinici, in modo da riportare l'organismo a una situazione di equilibrio simile al periodo precedente la menopausa, riducendo o azzerando gli eventuali sintomi. Le menopause fisiologiche che magari avvengono dopo aver generato figli vanno guardate come un evento che protegge la donna, regolando la sua libertà di essere sessualmente attive senza problemi.
La menopausa precoce
Una minoranza di donne l’8-10%, entra in menopausa prima dei 45 anni. Questa condizione, naturale o indotta, è nota come menopausa precoce. La donna che scopre di essere in menopausa quando non ha considerato questa possibilità anche se ha generato figli e non vorrebbe averne altri entra in una situazione spesso critica e dobbiamo costatare che c’è poca consapevolezza femminile sulle funzioni dei loro organi. Questo dipende molto anche dalla mancanza di una educazione sessuale perché il desiderio femminile è circolare e motivazionale per cui non somigliando in senso generale all’eccitazione maschile ha bisogno di attenzioni e cornici adatte per esprimersi. Il desiderio poi ha sempre a che fare con la testa, con il dialogo, la comunicazione, con l’autorizzazione a conservare e ricercare il piacere.
La sessualità in menopausa
In consultazione sessuologica parlando con le donne nella condizione fisiologica e precoce segnaliamo con forza che possono esprimere una diversa creatività. Quando parliamo di Eros e di fantasia e di scoperte sessuali le donne e le coppie trovano un modo di valorizzare il desiderio sessuale e di ritrovare una competenza seduttiva e di scelta. Il collage delle fantasie sessuali che può essere fatto individualmente o in coppia costruendo immagini, frasi, colonna sonora, permettono di scoprire cosa accende Eros. Spesso le donne in consultazione sessuologica interrogate raccontano un cattivo rapporto con le mestruazioni che invece si trasformano in perdita e preoccupazione della fine della propria competenza sessuale e femminile. Il percorso sessuologico permette di lavorare sulla distinzione tra invecchiamento e menopausa, potenziare una diversa creatività rispetto al sesso e alla femminilità, ricercare i propri gusti e desideri, cercare le curiosità, essere accompagnate dal partner e guidarlo verso un modo diverso di vivere il sesso.
La menopausa iatrogena
Più difficile la menopausa iatrogena che può essere legata al tumore e gli interventi, alle naturali paure del non superamento, alla chirurgia. È necessario sottolineare che un intervento di asportazione dell’utero (isterectomia) non causa la menopausa se non vengono tolte chirurgicamente anche le ovaie. Esse, infatti, continuano a produrre gli ormoni estrogeni e progesterone fino al momento in cui la donna entra naturalmente in menopausa. In queste situazioni ricucire l’immagine del corpo, accompagnare con attenzione all’ansia e all’autostima, può permettere di non perdere le possibili risorse. La menopausa fisiologica ricordiamolo non racconta l’invecchiamento se non in modo laterale e permette di trovare a volte di ritrovare eros e piacere, anche nelle situazioni più complesse, con un accompagnamento breve ma competente.