Relazioni tossiche e manipolazione psicologica: le tattiche del manipolatore e il profilo della vittima
La manipolazione psicologica è un'insidiosa forma di abuso emotivo, è dunque importante riconoscerla e sapere come agire per liberarsene
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Relazioni tossiche e manipolazione psicologica: ecco le tattiche del manipolatore e il profilo della vittima
Se ritenete che qualcuno vi stia spingendo a fare qualcosa che sapete di non dover fare oppure vi abbia persuaso a credere a qualcosa di incredibile, probabilmente siete vittime della manipolazione psicologica e state vivendo una relazione tossica.
Manipolazione psicologica e abuso emotivo
La manipolazione psicologica è un'insidiosa forma di abuso emotivo: è difficile riconoscerla ed è ancora più difficile liberarsene perché gioca su una delle peggiori paure, quella dell'abbandono e su molti dei bisogni più profondi: quello di essere capiti, apprezzati e amati (Stern, 2011).
Le relazioni tossiche sono contrassegnate da un forte aspetto di dipendenza e portano al malessere psicologico e fisico della persona coinvolta diventando una fonte di sofferenza continua.
Tali relazioni possono verificarsi sia nel contesto familiare sia nell'ambito della coppia.
Relazioni tossiche in famiglia
La famiglia, ancora prima che la relazione intima, è uno degli scenari tipici nel quale nasce e cresce il dramma delle relazioni tossiche. La famiglia è “imposta” e di conseguenza è necessario adattarsi a regole che possono far sentire soffocati, giustificando anche il genitore più controllante e manipolatore, in virtù del ruolo che ricopre. Ad esempio, vostra madre vi critica su ogni cosa: abbigliamento, lavoro, amici e partner? Voi, invece di reagire, sostenete che spesso lei ha ragione, rendendovi vittime inconsapevoli della sua manipolazione.
Relazioni tossiche nella coppia
Nell'ambito delle relazioni tossiche la manipolazione emotiva coinvolge entrambi i partner che hanno caratteristiche complementari: il manipolatore che ha bisogno di mantenere il controllo, la percezione positiva di sé e di avere sempre ragione e la vittima manipolata che ha un forte bisogno di approvazione. In questo modo accade che il manipolatore riesce a ridefinire la realtà della vittima che a sua volta lo idealizza e ne cerca sempre l'approvazione. Tutto ciò può portare la persona che si trova in questa posizione di dipendenza a perdere gradualmente il proprio potere decisionale e la propria autonomia, fino ad arrivare ad una condizione di vero e proprio sfruttamento sia psicologico che fisico.
Il carisma del manipolatore
Apparentemente, il manipolatore si mostra come una persona carismatica, rispettabile, precisa sul lavoro e premurosa. Tutto ciò che all'inizio sembrava meraviglioso però, a lungo andare, si trasformerà in un vero e proprio incubo. Sono tanti i fattori su cui il manipolatore può far leva per ottenere dei vantaggi attraverso le tecniche manipolatorie (Sepe, 2015):
gaslighting: negare che certi eventi si siano verificati fino a creare situazioni ambigue che disorientano la vittima. Ad esempio: vostro marito esagera nel flirtare con un'altra donna e, quando lo affrontate, vi dice di smetterla di essere così sospettose? Dopo una lunga discussione, vi scusate per averlo accusato;
silenzio: utilizzare il silenzio per punire la vittima non rispondendo, mostrandosi freddo e distante, fino a quando l'altra persona non ne può più e finisce per scusarsi di qualcosa che non ha fatto;
intimidazione nascosta: le conversazioni con il manipolatore divengono piene di minacce indirette ed estremamente implicite. In questo modo fa capire alla sua vittima quali potrebbero essere le conseguenze delle sue azioni sottolineando che la responsabilità è solo sua. Potrebbe usare frasi come: “Se continui a uscire con tuoi amici, credo che la nostra relazione ne risentirà parecchio”;
vittimismo: fare leva sui sensi di colpa e la forte empatia della vittima al fine di indurla a compiere determinate azioni. Alcune frasi tipiche di questo tipo di manipolazione emotiva sono: “Con tutto quello che ho fatto per te, è così che mi ringrazi?” oppure “quando esci sto malissimo, non mi piace come ti trattano i tuoi amici, io mi preoccupo per te!”.
Il profilo psicologico della vittima
Coloro che tendono a diventare vittime della manipolazione emotiva sono solitamente persone che possiedono molte o tutte le seguenti caratteristiche (Barbier, 2017; Stern, 2011):
hanno una spiccata sensibilità;
sono molto vicine ed attente ai bisogni degli altri;
sono emotivamente fragili ed insicure;
sono dotate di una elevata capacità empatica;
temono la solitudine;
hanno paura di essere lasciate;
idealizzano l'altro con facilità;
ricercano approvazione e protezione dagli altri
temono di deludere gli altri
hanno bisogno di dare di sé un'immagine sempre positiva.
Il profilo psicologico del manipolatore
Le persone manipolatrici invece hanno le seguenti caratteristiche:
rigidità;
comportamenti aggressivi o aggressivi-passivi;
bisogno di imporre la propria visione del mondo;
tratti narcisistici;
tendenza al controllo;
temperamento più o meno violento.
Il potere e il controllo della vittima
Nelle relazioni tossiche nulla è fatto per il bene dell'altro: tutto è volto al soddisfacimento del bisogno di potere e controllo. Occorre pertanto imparare a difendersi dalla manipolazione emotiva per riprendere in mano le redini della propria esistenza (Girardi, 2022).
Come fronteggiare un manipolatore
Di seguito alcuni utili consigli:
essere consapevoli: capire che si sta subendo una manipolazione è il passo principale da compiere;
non avere sensi di colpa: si ha il diritto di non soddisfare le esigenze altrui;
aumentare la propria autostima: avere una maggiore consapevolezza di sé è fondamentale;
essere assertivi: la risolutezza aiuta a formulare il messaggio che si vuole trasmettere al manipolatore così da instaurare una comunicazione verbale efficace;
stabilire dei limiti: essi devono essere posti in maniera chiara e ferma. Il loro rispetto permette al manipolatore di rendersi conto di stare sprecando del tempo in qualcosa dalla quale non trarrà alcun tipo di beneficio.
Una precisa comprensione delle dinamiche tra manipolatore e vittima può favorire, in tempi brevi, lo sviluppo di trattamenti psicoterapeutici mirati e supportare le vittime nel processo di svincolo e di ripresa da una relazione disfunzionale.