Madre e figlia: quando la relazione tra amore, gelosia e intromissioni diventa pericolosa
È un rapporto che subisce una grande trasformazione nel tempo: dalla simbiosi dopo la nascita, con il tempo diventa un legame di amore-odio
In un recente post Aurora Ramazzotti ha scritto: “Boh, mia madre sembra mia figlia, ok”. Più volte lei stessa ha ammesso come sia stata presa in giro per il divario fisico con la madre Michelle Hunziker, ma con il tempo ha imparato gestire questo confronto con autoironia grazie anche alla complicità con la madre.
Questo post apre le porte ad un argomento complicato che non sempre si risolve positivamente: il rapporto madre-figlia.
La relazione tra madre e figlia è complessa e ricca di sfumature. Si tratta di un legame tanto profondo e forte quanto delicato e difficile.
È un rapporto che subisce una grande trasformazione nel tempo: dalla simbiosi dopo la nascita, con il tempo diventa un legame di amore-odio. Infatti da una parte la figlia ha bisogno di identificarsi con la madre, dall'altro ha la necessità di affermare la propria indipendenza e la propria identità femminile. Solitamente il periodo adolescenziale è caratterizzato da un rapporto conflittuale tra madre e figlia che può sfociare in diverse situazioni più o meno complesse (Tognini. 2021).
In particolare, può manifestarsi il sentimento della gelosia in momenti diversi e in direzioni opposte: da madre a figlia e da figlia a madre.
In età infantile, la bambina guarda con ammirazione la sua mamma, femminile e indipendente. Dal canto suo, la mamma può avvertire una rivalità della bambina nel rapporto edipico con il padre, ma sa di essere in una posizione di forza.
Con l'arrivo dell'adolescenza, la figlia tende a diventare più femminile e autonoma. La madre, che inizia lentamente a perdere la sua giovinezza, deve accettare il fiorire fisico e psicologico della figlia. Se la madre saprà accogliere serenamente questo cambiamento, lascerà da parte l'invidia che sarà sostituita dall'orgoglio.
Ci sono però madri che fanno fatica ad accettare la trasformazione della figlia in una donna autonoma con aspirazioni personali e una propria vita sentimentale e sessuale. Infatti, colgono ogni occasione per criticarla e per sottolinearne limiti e difetti. Inoltre, adottano comportamenti seduttivi nei confronti dei corteggiatori della figlia oppure li svalutano (Oliverio Ferraris, 2017).
La madre come figura ingombrante
La madre diventa quindi una figura “ingombrante” che involontariamente può pesare durante la fioritura della personalità della figlia fino a schiacciarla. Queste dinamiche possono portare la giovane a sviluppare sentimenti di insicurezza e sfiducia nella propria femminilità.
Anche una figlia adolescente può provare un sentimento di rivalità nei confronti di sua madre, soprattutto se quest'ultima, nonostante il trascorrere del tempo, è ancora una bella donna, affascinante e dal carattere forte. Si tratta però di una rivalità più sana che spinge la giovane a crescere, a separarsi e a raggiungere la propria indipendenza. Se la figlia si rende conto che diventando donna e madre non farà soffrire la madre, potrà far evolvere la propria identità senza sensi di colpa.
Rispetto al figlio maschio, la femmina può avere più difficoltà ad affermarsi proprio a causa della stessa identità di genere che rende più speculare il rapporto con la madre.
Bisogna anche considerare che un moderato conflitto tra madre e figlia non è uno svantaggio, ma il segnale che vi è un cambiamento nella relazione.
Di fatto una figlia non contestatrice sicuramente crea meno problemi, ma questo rapporto “calmo” dovrebbe essere un campanello d'allarme perché è un indice di un attaccamento innaturale e che può mettere in crisi la fase di crescita.
Le mamme invadenti
Ci sono poi altre situazioni che generano tensione tra mamma e figlia (Montelli, 2020; Pani, 2020), come ad esempio le mamme invadenti. Alcune madri non riescono ad accettare che la figlia sia diventata autonoma e che abbia bisogno di spazi non necessariamente condivisibili con il genitore. Ciò genera tentativi di intromissione spesso respinti e che arrivano a sconfinare in un senso di oppressione nell'adolescente.
Le mamme sacrificali
Ci sono poi le madri sacrificali che fanno ruotare tutta la loro vita intorno a quella della figlia. La giovane tende ad allontanare questo tipo di rapporto, ma la madre spesso utilizza il senso di colpa per tenerla legata a sé attraverso una sorta di ricatto emotivo. È importante però che la figlia si dedichi alla mamma affermando al contempo la sua indipendenza emotiva.
Le mamme assenti
Anche l'assenza della madre può essere motivo di un rapporto conflittuale con la figlia. Ci sono madri che sono poco presenti per motivi lavorativi e questa assenza rischia di diventare una triste abitudine tanto da non avere la possibilità di creare un vero e proprio legame profondo. Ricostruire un legame da adulte non è facile, ma imparare a dedicarsi del tempo di qualità può aiutare a mettere le basi per un nuovo tipo di rapporto sviluppatosi in età più matura.
Le madri che vedono le figlie come un prolungamento di sé
Ci sono poi madri che vedono le figlie come un prolungamento di sé e le caricano con il peso delle aspettative. In questi casi la figlia da un lato asseconderà la madre per sentirsi amata ed accettata, dall'altro però proverà frustrazione per non potersi esprimere liberamente e pensando di non essere accettata per come è. È fondamentale in questi casi che la madre capisca fino in fondo le reali necessità e idee della figlia su come approcciarsi alla vita.
D'altra parte la vita è una continua sorpresa ed anche gli eventi non hanno mai la stessa evoluzione.