Lunghi o corti, i capelli sono sempre indicatori di emozioni e personalità
“Basta, diamoci un taglio!”. Questa frase è particolarmente calzante se si pensa a quante volte si è ipotizzato di cambiare radicalmente qualcosa della propria immagine attraverso un semplice taglio di capelli e quanto spesso questo desiderio è collegato ad una fase di cambiamento della propria esistenza. Accade spesso che una variazione nel proprio look vada di pari passo a qualche evento importante che è capitato sia esso positivo (la nascita di un figlio, il matrimonio, una promozione nell’ambito lavorativo, una nuova casa, ecc.) o negativo (il divorzio, un lutto, ecc.).
Il taglio di capelli è indice di una chiusura di un capitolo della propria vita e di un’apertura di una nuova pagina da scrivere. Non solo il taglio, ma anche la modifica del colore può indicare la voglia di rinnovarsi e di vedersi in modo diverso. La chioma esprime infatti l’emotività e la personalità di ciascuno, in particolare delle donne che optano per taglio, colore o permanente a seconda dell’immagine che desiderano dare di sé all’esterno e sulla base del potere attrattivo che pensano una determinata capigliatura possa donare loro. Infatti, la capigliatura è una variabile importante da considerare nell'attrazione fisica e nell’immagine perché può essere manipolata cambiando appunto colore, lunghezza e stile dei capelli. Storicamente la lunghezza o il taglio dei capelli si sono rivelati un segno di status, di appropriatezza nell'ambito sociale e di distinzione di sesso.
Negli uomini i capelli lunghi, già prima del musical Hair degli anni Settanta, possono indicare sia il selvaggio, sia l’artista bohémien sia i re dei Franchi, che avevano l'abitudine di esibire una lunga chioma liscia come segno di potere e maestà, per differenziarsi dai sudditi. L’imperatore romano al contrario li tagliava corti per esprimere superiorità e fino ai giorni nostri i capelli corti sono rimasti a indicare cura di sé, adesione alle regole e alto status sociale (Montefiori, Corriere della Sera, 31 dicembre 2012).
Nella mitologia e nella letteratura il colore e la lunghezza dei capelli hanno sempre avuto un importante significato simbolico; si pensi alla forza di Sansone legata alla lunghezza della sua chioma. Nelle fiabe le principesse solitamente hanno capelli lunghi e biondi, mentre le streghe hanno capelli neri. Tradizionalmente le bionde hanno rappresentato personaggi dal carattere buono come angeli, sante, ecc., mentre le brune hanno solitamente rivestito ruoli con una valenza negativa.
In una ricerca (Rich & Cash, 1993) che ha preso in esame le riviste dell’epoca si è visto come nel 1970, rispetto al 1960, in copertina ci fosse una prevalenza di immagini con modelle bionde; ciò è significativo per le implicazioni a livello sociale nell’ambito dell’apparenza e dell’immagine. Un altro studio (Furnham & Joshi, 2008) ha dimostrato che da parte degli uomini vi è uguale preferenza per le donne more e bionde, mentre la lunghezza dei capelli non è stata considerata un fattore di attrazione. Un’altra ricerca (Weira & Fine-Davis, 1989) ha evidenziato come lo stereotipo della bionda svampita esiste negli uomini ma non nelle donne, mentre la rossa con temperamento forte è uno stereotipo che esiste sia nelle donne che negli uomini. Altro pregiudizio è che la mora o la castana siano più affidabili sia a livello personale sia lavorativo.
Da ciò si evince come gli stereotipi siano diffusi: le donne bionde avrebbero un carattere dolce e sensuale, quindi tingersi i capelli di biondo enfatizzerebbe il desiderio di essere più seduttive; le more mostrerebbero una fisicità più istintiva, le rosse ribellione e carattere poco docile. Per gli uomini ha meno rilevanza il taglio dei capelli, ma quando avviene un cambiamento drastico nel look, come peraltro per la donna, vi sono indicatori di desiderio di: sedurre, voltare pagina, cambiare, a causa di qualcosa di molto positivo o di traumatico che è avvenuto nella propria vita.
La lunghezza dei capelli in una donna può dire tanto di lei. Una donna con i capelli corti può indicare una persona sportiva, pratica, sbarazzina, elegante o che ha poco tempo da dedicarsi. Lo stesso vale per una donna che tende a tenere i capelli raccolti: ha necessità che siano a posto e quindi anche in questo caso si evidenzia la praticità. Colei che sceglie di tenere i capelli lunghi deve sicuramente dedicarvi più tempo e cure per non sfibrarli e mantenerli in salute; questi elementi sono indicativi di una donna attenta alla propria femminilità e che dedica tempo a se stessa. Questi elementi vanno poi di pari passo con il proprio modo di toccare, manipolare e affondare le mani nei capelli.
Quante donne quando vanno dal parrucchiere chiedono di avere lo stesso look della loro stella del cinema preferita. Pensiamo ad alcuni capelli che hanno fatto epoca: il famoso taglio scalato di Farrah Fawcett, il corto spettinato di Meg Ryan, il biondo platino di Marilyn Monroe, il corto classico di Lady Diana, la capigliatura curly di Sarah Jessica Parker, i lunghi riccioli di Julia Roberts, ecc. D’altro canto quanti maschi, soprattutto ragazzini e adolescenti, scelgono di avere la stessa chioma del loro calciatore preferito. Pensiamo infatti alle creste di giocatori famosi come: Balotelli, El Shaarawy, Hamsik, Neymar, Boateng. Molti uomini invece amano portare i capelli rasati come i marines, ai quali associano forza e virilità.
Spesso, al desiderio di emulare il taglio e il colore dei capelli di un personaggio famoso, è associata la fantasia di poterne acquisire alcune caratteristiche personali, legate a qualche ruolo cinematografico particolarmente amato, a doti sportive o fisiche. I capelli inviano molti messaggi non verbali: danno informazioni su di noi, sulla nostra vita, sul nostro stato d’animo, sulla nostra salute, sul nostro desiderio di seguire le mode oppure di ribellarci ad esse con capigliature anticonvenzionali e fuori dalle righe, sulla nostra voglia di puntare sulla seduzione o sull’eleganza.
In conclusione, come scrive Niccolò Fabi in una sua canzone: “Io vivo sempre insieme ai miei capelli nel mondo, ma quando perdo il senso e non mi sento niente io chiedo ai miei capelli di darmi la conferma che esisto e rappresento qualcosa per gli altri di unico, vero e sincero”.