Le tecnologie che rendono più salubre l’aria dentro casa
Leggi più veloce
Gli ambienti chiusi possono essere un concentrato di inquinanti ed è una pessima notizia, considerando che a casa, in ufficio o a scuola si passa gran parte della giornata.
Di contro, sul mercato stanno aumentando i dispositivi tecnologici progettati per rendere più puro l’ossigeno nelle stanze e non mancano le aziende italiane forti investitrici nel comparto.
La problematica dell’inquinamento indoor
La qualità dell’ambiente indoor è influenzata da numerosi fattori dovuti soprattutto al traffico dei veicoli e alle emissioni industriali, che rilasciano nell’aria inquinanti che arrivano anche negli ambienti interni, come le polveri sottili. A questi si aggiungono le sostanze chimico-nocive che si sprigionano durante le attività di pulizia domestica con i detergenti e quelle collegate ai materiali impiegati in fase di costruzione (isolanti, impermeabilizzanti, tinte murali, vernici, impregnanti), nonché di arredamento degli interni, primi fra tutti i Voc, composti organici volatili, potenzialmente tossici o irritanti per l’uomo.
Gli effetti sull’organismo sono vari, infatti, è stata riconosciuta l’esistenza di una malattia ambientale chiamata sindrome da edificio malato (Sbs), cioè una combinazione di disturbi associata al luogo di lavoro o di residenza. Nel 1983 l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito la Sbs come un insieme di sintomatologie legate a un microclima interno non salubre in grado di provocare nelle persone: irritazioni agli occhi, al naso, alle vie respiratorie, alla pelle e sintomi generali come mal di testa, stanchezza, malessere, vertigini e difficoltà di concentrazione che tendono a diminuire una volta lasciato l’edificio.
L’aiuto della tecnologia
Tra i ritrovati più utili spiccano i purificatori di aria in grado di neutralizzare gli inquinanti di un ambiente chiuso. Possono sfruttare il cosiddetto filtro Hepa, un circuito ionizzante che spinge le particelle nocive verso il filtro che poi le intrappola. Oltre a questa tipologia di apparecchi, in commercio si trovano i purificatori d’aria elettronici con ventole interne. La carica elettrica prodotta viene applicata alle particelle che, condotte all’interno del dispositivo, vengono catturate.
In alternativa, si può ricorrere a uno speciale tessuto multistrato, di recente immesso sul mercato da un’azienda italiana, con proprietà battericide, antimuffa, antiodore e con nanomolecole che neutralizzano le particelle inquinanti presenti nell’atmosfera. La tecnologia abbatte i valori di Pm 10, Pm 2,5 e Pm 1,0, i Voc, gli ossidi d’azoto, il monossido di carbonio, l’anidride carbonica e gli ossidi di zolfo, basta collocare il tessuto sulle pareti sotto forma di pannello, divisorio, tendaggio o quadro.
Altrettanta efficacia ha una vernice made in Italy capace di trasformare le pareti di casa in un purificatore d’aria. È a base di biossido di carbonio e reagendo con la luce decompone gli agenti inquinanti, eliminando cattivi odori, batteri e virus.