Le sensazioni corporee e l’ipersensibilità in sessuologia
Nella consultazione sessuologica svolgiamo sempre una intervista sulle sensazioni corporee durante la sessualità. Nella consultazione di coppia l’intervista sui sensi prevalenti, coinvolti nell’incontro sessuale (visivo, tattile, olfattivo, gustativo, uditivo, cinestesico) permette di scoprire, in modo semplice, le differenze che la coppia vive permettendo di confrontare coi partner che queste differenze possono essere la causa per l’insorgenza di problemi di incomprensione sessuale. Il partner visivo non ama fare l’amore al buio, il tattile ritiene che massaggio, stimolazioni generali siano attivatori della sessualità, l’uditivo pensa che le frasi siano capaci di indurre eccitazione e desiderio, l’olfattivo ama odori anche intensi, il gustativo ama leccare, mordere, sentire il sudore con la lingua, prova piacere nell’entrare in contatto con la bocca, con le zone genitali, il cinestesico ama sperimentare le posizioni e il cambio dei modi di entrare in contatto.
Quando è troppo
Quando compare l’ipersensibilità? Questa sensazione raccontata dai partner può essere divisa in due tipologie di esperienza: il fastidio che porta a sentire noia o desiderio di interrompere il rapporto e il dolore, la sensazione che ci sia un troppo che deve smettere e che provoca resistenza ed evitamento del sesso. Al femminile l’ipersensibilità è relativa alla stimolazione del clitoride e all’orgasmo, al maschile riguarda il contatto del pene con la mano o con la bocca e spesso viene presentata come causa dell’eiaculazione precoce. I soggetti, maschi e femmine, che soffrono di queste sensazioni di ipersensibilità tendono a vivere la sessualità come un percorso ad ostacoli, fatto di permessi e divieti. Mentre sono nell’esperienza del rapporto sessuale, il/la partner riceve indicazioni di stop e dichiarazioni di malessere che portano a sospendere o concludere il rapporto in una situazione che svela un disagio soggettivo che si trasforma in relazionale.
Il litigio dopo il sesso
In genere il dopo sesso ha effetti psicologici peggiori perché si discute e ci si confronta in modo aggressivo, deluso, malinconico. Il portatore del disagio tende a scusarsi o accusare l’altro/a di non essere attento o competente oppure ad assumere la responsabilità sentendosi malato o incapace. Mentre nel petting si possono evitare alcune aree del corpo e stimolare il corpo dell’altra/o, con il massaggio o con l’attivazione di altre zone erogene, nella parte conclusiva sia nell’anorgasmia che nell’eiaculazione precoce, resta in modo più grave la sensazione di non avere la possibilità di vivere un sesso felice.
Diventare consapevoli del problema
Gli elementi che compaiono più frequentemente nell’anamnesi per il fastidio dell’ ipersensibilità, sono rappresentati da dati dell’infanzia: dermatiti, piccoli interventi al pene di cui è rimasta traccia nella memoria, paura delle sensazioni sessuali legate ad una educazione repressiva. Le donne in particolare sono più condizionate da modelli educativi repressivi, come mostrano molte ricerche. Nella diagnosi del problema, l’intervista permette di acquisire consapevolezza e di eliminare già nella in prima fase, frustrazione e conflitto di coppia. Se ci sono latri problemi che nell’anamnesi vengono raccolti, come dimensioni delle differenze, confusione e conflitti nella gestione delle regole di convivenza, evoluzione della coppia rispetto a lavoro, famiglia, gestione dei figli e problematiche rispetto alla gestione dei soldi, degli spazi, dell’amicizia, delle famiglie di origine, saranno temi trattati che permetteranno alla coppia di realizzare di nuovo o conquistare una buona sessualità.