La storia di Arianna, nata con paralisi cerebrale, e della macchina Vik-16 che le ha cambiato la vita: "Ora finalmente riesco a correre"
Arianna ha 12 anni ed è nata senza riuscire a muovere il piede sinistro. Tre anni fa la svolta grazie al progetto Viktor: di cosa si tratta
Arianna ha 12 anni ed è nata in Lombardia con una paralisi cerebrale infantile. In parole più semplici non riesce a muovere il piede sinistro. Dopo tre interventi chirurgici non andati a buon fine e vari cicli di svariate fisioterapie, nel 2021 l'incontro con la macchina di nome VIK-16, strumento per la riabilitazione unico nel suo genere perché con la stimolazione neurale porta il paziente a muovere col tempo gli arti in maniera autonoma, e permettere in alcuni casi ad alcuni pazienti di tornare a camminare, ovviamente nei casi in cui la ripresa è possibile e non irreversibile.
Come funziona
I programmi di movimento e di elettrostimolazione attivano sia le componenti del controllo motorio che quelle del controllo sensitivo. Solo questo tipo di combinazione è recepita dal sistema nervoso centrale, che stimola il processo di riattivazione delle capacità funzionali perdute in pazienti che soffrono di trauma o disfunzione neuromuscolare. Si tratta dunque di un'apparecchiatura per ripristinare o potenziare la comunicazione tra cervello e sistema neuromuscolare compromesso.
I risultati
Arianna in questi tre anni ha riscontrato un miglioramento significativo nella qualità della vita: "Ora cammino, corro, gioco come non riuscivo a fare prima". I progressi sono il risultato del lavoro di un team di professionisti e di ricercatori, eccellenti specialisti in varie discipline mediche, ingegneristiche, finanziarie e di marketing, che ha l’obiettivo di sviluppare, produrre e distribuire le tecnologie, divulgare il Metodo e formare gli operatori professionali.
Le sedi
In Europa, circa un milione di persone soffrono forme di paralisi in una o più parti del corpo. Le cause principali di queste forme di disabilità sono l’ischemia cerebrale, gli incidenti traumatici e le malattie del sistema nervoso. In Italia ci attestiamo sui 200 mila casi e ci sono diversi centri che usano questa macchina in diverse città: Pescara, Avellino, Bergamo, Brescia, Lecco, Mantova, Padova, Vicenza, Torino, Piacenza, Ancona, Agrigento, Lugano. Il centro principale è il VIKTOR PHISIO LAB a Dalmine in provincia di Bergamo, dove viene sviluppato tutto il progetto.
Chi è Vicktor Terekhov
Vicktor Terekhov è primario presso il Policlinico dell’Accademia dello Sport di Leningrado (dove per oltre dieci anni si è dedicato alla preparazione della squadra olimpica di ginnastica contribuendo ai loro successi). Direttore del laboratorio di ricerca presso l’Accademia di San Pietroburgo per gli studi aerospaziali, nei primi anni ‘90 si è trasferito in Italia dove ha continuato i suoi studi di neurofisiologia e realizzato le apparecchiature e le attrezzature per applicare il proprio metodo di lavoro. L'intente del professore era realizzare un’apparecchiatura in grado di ripristinare o potenziare, attraverso stimoli elettrici, la comunicazione tra cervello e sistema neuromuscolare compromesso. L’idea innovativa è quella di unire due mondi, quello della stimolazione elettrica funzionale e quello della terapia basata sul movimento, rendendo il paziente una parte attiva del processo riabilitativo.