La sensualità è spesso innata, ma l'arte della seduzione si può migliorare con il tempo
La seduzione è un'arte. Così recita il detto. È per questo motivo che ad un certo punto (e fortunatamente aggiungerei), la bellezza, il denaro ed il potere passano in secondo piano per lasciare spazio ad altre caratteristiche di ciascuno. La seduzione è una capacità che varia da persona a persona, ma che si può migliorare con il tempo.
Si possono infatti affinare e valorizzare qualità personali quali l'ironia e la dialettica che vanno ad accompagnare la capacità di usare in modo sensuale il proprio corpo. Per questo motivo è importante essere consapevoli di ciò che trasmette il fisico di fronte a qualcuno che suscita interesse e attrazione.
Il corpo comunica costantemente, inviando messaggi attraverso le reazioni fisiologiche, la postura, la mimica, i gesti, il modo di vestire. Tali segnali possono essere consapevoli e inconsapevoli, possono essere colti o meno dall'interlocutore. Quando si parla di seduzione il comportamento non verbale ha una valenza particolare che incornicia il dialogo tra due persone e che poi sfocia nell'attrazione o nella repulsione verso l'altro (Chimirri, 1998).
Gli occhi e la bocca rappresentano i segnali principali dell'eros e del meccanismo di seduzione. Ad esempio, un'occhiata da sopra la spalla fatta da una donna indica un atteggiamento civettuolo e quindi un interesse molto esplicito, mentre in un uomo dimostra un comportamento da `macho`, che non necessariamente è garanzia di successo. Guardare l'altra persona con intensità e a lungo, magari in un luogo affollato, è un segnale di sicuro interesse, è come se si dicesse: `ho scelto proprio te`.
In questo caso si può anche rischiare di essere invadenti, per cui è bene sempre mantenere un'espressione del viso rilassata che trasmette il desiderio di conoscere l'altro senza connotazioni sessuali troppo accentuate. Uno sguardo sfuggente è sempre segnale di disagio e può avere due significati opposti: avere qualcosa da nascondere oppure mostrare timidezza proprio nei confronti di qualcuno da cui si è attratti.
Se ci si trova di fronte ad una persona che distoglie lo sguardo per timidezza, è consigliabile evitare di aumentarne l'imbarazzo provando ad esempio ad attirare l'attenzione su un oggetto da guardare insieme. Il sorriso è un altro fattore di grande potenza seduttiva e dal quale spesso dipende la piacevolezza del viso. Il sorriso infatti illumina il volto e, se l'espressione è di autentica gioia, si accompagna alla dilatazione delle pupille, elemento che stimola l'attrazione (Chimirri, 1998).
Quindi mentre il viso dà una mappa individuale del richiamo sessuale, il corpo dà sostanza a tutto il progetto erotico. Con il corpo si fanno innumerevoli gesti, si assumono diverse posizioni, ci si propone. Per conquistare un'altra persona il corpo viene rivestito, adornato o spogliato. Tutto è vitale ai fini del linguaggio dell'attrazione.
Nel linguaggio non verbale del corpo la testa è importante non solo perché comprende il viso, ma anche perché trasmette segnali di interesse e di direzione. La conoscenza della comunicazione effettuata con i movimenti del capo, che comprende anche la gestualità che si svolge attorno ai capelli, fornisce parecchi spunti utili per meglio esprimere e comprendere i gesti erotici.
Ad esempio, se una donna si liscia i capelli guardando un uomo negli occhi, compie un gesto civettuolo e invitante che vuole attirare l'attenzione sia sui capelli (da sempre attributo di bellezza femminile) sia sul viso. Ascoltare l'altro tenendo la testa appena inclinata appoggiata ad una mano, sta ad indicare particolare attenzione e un atteggiamento di rilassatezza e seduzione.
Chi muove continuamente le mani giocherellando con qualcosa può segnalare nervosismo, collegabile a un disagio oppure a timidezza. Se però chi muove le mani si sofferma su un oggetto dalla forma particolare, scorrendovi sopra le dita e il palmo come se lo accarezzasse, compie un gesto allusivo, spesso inconsapevole ma che, sempre inconsapevolmente, viene recepito. È una vera e propria comunicazione subliminale, dove gli impulsi erotici vengono trasferiti sull'oggetto, che sostituisce psicologicamente il corpo dell'altro (Chimirri, 1998).
La postura, cioè il modo di disporre il corpo nello spazio, è un altro elemento fondamentale che trasmette continuamente segnali a chi ci sta vicino. Da questa si può dedurre l'atteggiamento generale della persona, le diverse posizioni, poi, evidenziano determinate parti del corpo, che a loro volta sono cariche di significato nel linguaggio dell'eros.
Il gesto dell'accavallare le gambe è un atteggiamento tanto comune quanto ambivalente. Ad esempio, le gambe accavallate tranquillamente segnalano interesse all'ascolto. Tenere una gamba accavallata oscillando però lo stinco è un segnale di impazienza e nervosismo, ma nello stesso tempo è confidenziale. Quando questo gesto si accompagna a una postura del corpo non rigida e a una mimica sorridente, è un invito a cambiare luogo, `a fare qualcosa` non necessariamente di natura sessuale.
Se invece l'espressione del volto è statica il segnale è di un calo generale dell'attenzione. In entrambi i casi è il momento giusto per preparare un aperitivo o uscire. Continuare ad accavallare e disaccavallare le gambe è un'indubbia manovra di corteggiamento, anche se svolta involontariamente. Infatti il movimento frequente di una parte del corpo richiama l'attenzione su di essa e le gambe, per la donna come per l'uomo, sono uno strumento di seduzione. Le mani appoggiate sulle cosce o sul ginocchio, alludono al gesto della carezza (Chimirri, 1998).
Questi sono solo alcuni dei moltissimi aspetti della comunicazione non verbale che il nostro corpo usa spesso inconsapevolmente. Sia l'uomo che la donna possono dare prova di grandi abilità seduttive usando metodi e tecniche per ammaliare l'altro. D'altra parte ogni storia d'amore comincia così, anche se poi ogni volta suscita forti emozioni e sembra unica e irripetibile: i gesti e gli sguardi per conquistare l'altro si ripetono nel tempo, affinandosi con l'esperienza e l'età. Ciò è ancora più interessante se si pensa che a grandi linee le tecniche seduttive sono simili in ogni parte del mondo.
Tuttavia, al di là di ogni esperienza, il fascino della conquista o dell'essere conquistati sta nell'imprevisto e nella spontaneità dei gesti e dei movimenti che accompagnano un discorso e che spesso dicono molto di più di tante parole. Tutto sta nel riconoscere e nell'interpretare correttamente i segnali di chi ci sta di fronte. Quanti errori si sarebbero potuti evitare e quante occasioni non sarebbero andate sprecate?