La primavera prepara a un’apertura fisica e mentale
La natura si mostra con il suo risveglio: fiori, piante, animali escono dal silenzio dell'inverno. Gli esseri umani a loro volta hanno bisogno di aprirsi al futuro e la primavera fa nascere due sentimenti importanti, il desiderio e la malinconia.
Il desiderio è oggi un sentimento molto forte che condiziona la vita di tante persone. Desiderio di tutto: di amore, di bellezza, di libertà, di tempo, di gioia. La malinconia è l'altro sentimento importante che abita dentro di noi per impedirci di addormentarci e per spingerci verso la soluzione dell'enigma di cosa il futuro può riservare per noi. E' un sentimento trasversale che non si lega solo alle età che passano, ma che ha una sua specificità per chi pensa, in modo sbagliato, che sia finita la sua stagione o si affanna ad afferrare cose che ritiene di invidiare alle generazioni più giovani.
La primavera stimola nei più sensibili allergie e risonanze, sensazioni forti che turbano l'equilibrio. I corpi diventano reali, non solo immagini che si mostrano sui massa media, e questo alimenta il risveglio di Eros. Il desiderio sessuale si nutre anche di questo, del movimento delle donne e degli uomini, degli abiti leggeri, dei colori, dei profumi che portano la memoria di sensazioni ed emozioni. Predisporsi ad essere come la natura, studiare il nostro risveglio, aprirci alle sensazioni e alle emozioni non deve diventare per forza un fare, non deve tradursi in atti concreti.
La bella stagione, intesa come risveglio, ci prepara ad un'apertura fisica e mentale. I ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne, mostrano la loro competenza a lasciarsi andare, a riprendere un rapporto con il camminare, la corsa, il vento leggero, la riduzione della fatica. Cominciano anche le grandi manovre della seduzione, dall'esame del peso e del corpo per capire come ci possiamo preparare allo sguardo che desideriamo e nello stesso tempo temiamo.
Il sesso ci insegna che la seduzione non è corrispondere ai parametri degli altri, delle mode, la seduzione è avere competenza a rappresentarci e mandare energia verso lo sguardo, l'olfatto, il toccare, il muoverci. Le donne devono imparare che non è la chirurgia che salva loro la vita costruendo cloni di atre donne, la seduzione è fidarsi, scegliere quello che riteniamo il nostro potere migliore, valorizzare le parti del nostro corpo con cui abbiamo amicizia o che lo sguardo degli altri ha rinforzato.
Non si deve avere paura del futuro, del passare del tempo. Se ascoltiamo la malinconia e traduciamo il desiderio secondo quello che il tempo ci offre, se non ci mettiamo in ridicolo, se ascoltiamo il corpo che sente e costruiamo piccoli ponti comunicativi, la primavera per noi potrà essere il giardino all'inglese o rinascimentale, la siepe del mirto o dell'alloro, la fioritura. Impariamo ad ascoltare il desiderio e a tradurlo, ci vuole il coraggio e la sfida, ma anche la calma di chi gusta e assapora.