La mancanza di sesso e la separazione
Leggi più veloce
L’esperienza di mediazioni per persone che intendono separarsi ci svela che la mancanza di sessualità e l’impoverimento della vita di coppia sono due fattori predisponenti la separazione sia da parte di uomini che di donne. Molte coppie si rivolgono alla mediazione di separazione e divorzio perché consapevoli che si tratta di una tecnica in grado di aiutare i coniugi che si lasciano a gestire il rapporto con i figli. La separazione nasce con molta facilità da nuovi amori, dalla rottura del clima di affidamento e fiducia.
Nelle coppie oggi è facile allontanarsi, annoiarsi, smettere di dedicare cura ai rapporti, eliminare le parole e il sesso, rendere la convivenza densa di incarichi e non più emotiva, eccitante. I figli piccoli, la cura, la gestione della famiglia, il lavoro, impediscono spesso alle coppie di nutrire la loro relazione. Si cerca allora e con molta facilità risorse nelle chat, nella creazione di gruppi, nella ricerca di incontri. Le esperienze sessuali ed emotive con altre persone, rendono difficile dedicare interesse alla coppia. Le storie esterne scoperte in vari modi portano a parlare di separazione. Si comincia ad avere conflitti aperti, scontri, parole pesanti, critiche distruttive che portano i figli a prendere atto che le cose non vanno e che accadrà anche a loro quello che hanno già visto accadere nelle famiglie dei loro amici. I figli possono aver capito che c’è la crisi, ma nel momento in cui i partner decidono di parlare con i figli si richiede che ci sia un accordo, che i figli siano interpellati in gruppo e poi individualmente su cosa pensano di quello che accadrà, cosa vorrebbero fosse garantito, di cosa hanno bisogno. Non si devono fare le valige prima di aver parlato con i figli lasciando loro almeno due settimane in cui i genitori mantengono la struttura di convivenza, con una disponibilità versi i figli perché possano avere un tempo minimo per capire cosa accadrà.
Robert E. Emery nel suo libro La verità sui figli e il divorzio sostiene i diritti dei figli, spiegando che i bambini e gli adolescenti avrebbero diritto di non essere messi in una zona di guerra e di poter capire cosa accadrà alle loro vite e alle loro sicurezze. Non si può proteggere i figli dal lutto, dalla perdita, ma possiamo accompagnarli in questa esperienza. Esiste un lavoro sulle emozioni che va fatto e sarà più difficile nelle famiglie che da tempo fanno solo comunicazione funzionale. Credo che le coppie debbano capire che tradire, trascurare il rapporto e rendere la sessualità assente e insignificante, rende la relazione conflittuale e asessuata e tutto questo è predittivo di problemi poi non facilmente risolvibili. E spesso risolvibili con le separazioni.
Quando incontriamo le coppie prima della decisione separativa, durante i conflitti di decisione, dopo che uno dei due ha abbandonato la casa, chiedendo informazioni sulla crisi della coppia, si scopre sempre che hanno smesso di essere amanti, che si sono incontrate troppe delusioni e tanti conflitti, che il passaggio tra persone unite, ma senza eccessivi di impegni familiari, permetteva di dare valore positivo al rapporto e che dopo la nascita dei figli, l’aumento delle responsabilità, le carriere, si sono creati contrasti e distacchi. Molti sottovalutano che è proprio quando si stabilizzano molti doveri e pochi spazi comuni che si inizia ad aprire ad altre esperienze e che queste portano guai importanti al rapporto.
I figli subiscono danni dalla separazione soprattutto se vengono sottovalutati i loro problemi e le loro difficoltà, dato che le loro decisioni contano molto poco rispetto alla decisione degli adulti. Ma la cosa più grave che possono attraversare è quando sono chiamati a ricoprire un ruolo di supplenza rispetto al padre o alla madre che sono andati via e hanno altre relazioni. In questi casi il genitore che non voleva separarsi, che è geloso, depresso, arrabbiato, malato di malinconia, cerca supplenza nei figli e spesso chiede di essere accompagnato in un sentimento di ostilità e di divieti di visita e di incontri. Meno i genitori hanno elaborato la separazione e più i figli resteranno in scacco. Pensare di proteggere i rapporti oggi è molto difficile per l’offerta continua di vie di fuga da noia e astinenza. Nutrire emozioni e desiderio sessuale è un modo per proteggere la coppia. In fondo la sessualità può rappresentare un continuo apprendimento ed una risorsa che le coppie dovrebbero provare a non perdere.