La mancanza di desiderio nel rapporto di coppia
'Ti voglio bene, ma non provo desiderio'. I partner in crisi usano questa frase quando si presentano in consultazione sessuale per giustificare che la crisi del desiderio non è un atto volontario, ma un danno che anche loro subiscono.
Dichiarano subito che i sentimenti di affetto e stima sono presenti come in passato e che non possono essere colpevolizzati per questa indifferenza sessuale che si è determinata involontariamente. Spesso ambedue i partner raccontano questa mancanza di desiderio ed esprimono preoccupazione per il rapporto di coppia. In tanti altri casi solo uno dei due ha esaurito il desiderio e l'eccitazione mentre l'altra/o ha ancora voglia di fare l'amore.
Quali possono essere le cause di questa disfunzione sessuale in una coppia che dichiara di voler mantenere il rapporto? Le cause possono essere molte la più semplice è l'esistenza di una relazione a volte solo platonica altre volte da amanti, che ha spostato le emozioni verso altri oggetti del desiderio. Spesso esistono relazioni segrete, che comprendono il sesso e le emozioni.
Prendiamo in esame come si può intervenire quando la situazione non è determinata da un tradimento reale o virtuale, ma dal crescere di una indifferenza involontaria e cosa fare se uno dei due vuole riprendere la sessualità e l'altra/o si oppone o per la presenza di una storia esterna e nascosta. Perchè le coppie perdono interesse? Dobbiamo guardare le coppie che hanno figli piccoli e le coppie che hanno molti anni di convivenza.
Le coppie con figli oggi sono coppie in cui ambedue lavorano e hanno al ritorno a casa da accudire i piccoli, ristabilire una relazione affettiva e pensare alla casa e alle diverse incombenze. In questo caso si chiede alla coppia di costruire nuove regole nella gestione dei figli e di essere più severi nell'organizzazione del lavoro e del tempo libero.
Fare sesso alla fine di una giornata pesante è in genere faticoso e contrasta con il desiderio di dormire o di fare qualcosa di piacevole a livello individuale. Va costruito uno spazio per incontrarsi che deve essere rubato alle altre cose, spazio importante perchè senza sesso ed emozioni la coppia si stabilizza, ma con grossi rischi di rottura.
Le coppie che stanno insieme da tempo spesso hanno ridotto l'intimità e si danno un po' per scontati, dimenticando i piccoli gesti preparatori della sessualità e la ricerca di momenti di confidenza e contatto corporeo che possono aprire al sesso e al senso di appartenenza fisica. Avere per molto tempo interrotto la sessualità, farla male, costruisce il distacco e l'indifferenza. Per fare bene il sesso e l'amore bisogna prima avere staccato la spina dai pensieri difficili e stancanti, dalle preoccupazioni, ansia, stress, senso di inadeguatezza, conflitti familiari.
Se invece la coppia, uno dei due, ha guadagnato disinteresse perchè sta vivendo una storia nuova, appassionante e felice, tornare indietro non è semplice e riscoprire la commozione, l'affetto per una persona che conosciamo bene che può avere diritto alla nostra tenerezza, ad uno sguardo caldo, affettuoso dovrebbe aprirsi anche al riconoscimento relazionale di questa persona diversa da noi e amabile e per questo vicina, conosciuta anche nelle sue ricerche e desideri sessuali.
Si può andare via o restare, ma quello che non si deve fare è restare castrando la femminilità, mascolinità, corporeità e sessualità dell'altra/o. Se solo uno dei due ha consumato il desiderio, non ha tradito, ma non vuole cambiare, non da disponibilità a fare terapia, ci si trova in una situazione molto difficile. Qualcosa senza che ce ne siamo accorti è cambiato nella relazione.
Si è fatto troppa famiglia e troppo poco gli amanti, si è lasciato che il sesso scivolasse via senza marcare il territorio, senza mostrare desiderio, curiosità, sollecitazione e quando il problema viene segnalato è tardi e spesso è la causa di processi separativi che fanno arrabbiare molto perchè sembrano a freddo: senza ostilità, senza punte di rabbia, senza odio, senza mancanza di stima o di sentimenti.
In questi casi siamo stati distratti, molto, abbaimo lasciato che si consumasse il patrimonio di complicità fiisica, allusioni, piccoli segreti, atti rubati al tempo da passare con i figli, siamo diventati così tanto aprenti da incontrare il tabù dell'incesto non si fa sesso con il proprio padre, madre, fratello, sorella.
A volte in questi casi la distanza, l'allontanamento, l'incoerenza dei gesti, il piccolo caos, ristabiliscono la separazione dal ruolo di parenti riaprendo alla curiosità e al desiderio e solo in questi casi si può ipotizzare che il desiderio possa rinascere proprio perchè non siamo così certi di chi è veramente la persona che abbiamo davanti. In consultazione quando al coppia o la eprosna che consulta esprimono la volontà di curare la disfunzione del desiderio si può intervenire con un percorso di psicoterapia sessuale mirata e breve.
A livello generale dobbiamo ricordarci che il desiderio viene messo in crisi dallo stress, dalla depressione, da farmaci che stiamo prendendo e di cui dobbiamo parlare con il nostro medico. Allenare il desiderio prima di consultare può essere fatto ripristinando una nostra competenza al piacere della vita, alla ricerca di sensazioni di benessere che sono in genere predittive di una ripresa della sessualità.