La chemio fa meno paura: a Bologna ideata e realizzata una parrucca che funziona come una protesi

Si tratta di un dispositivo medico che è molto di più di una tradizionale parrucca. Una protesi del capillizio altamente personalizzata, un unicum mondiale ideata a Bologna

di Redazione

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Sapevate che il 47% di donne affette da cancro considera la la perdita dei capelli come l’aspetto più traumatico della chemioterapia? E che l’8% vorrebbe rifiutare la chemioterapia per timore di perdere i capelli. Ma oggi c'è una nuova arma- purtroppo non contro il tumore- ma un dispositivo medico che è molto di più di una tradizionale parrucca. Una protesi del capillizio altamente personalizzata, unica al mondo e per ora realizzata a Bologna, per ridurre al minimo il trauma da caduta, nelle pazienti donne, a causa del trattamento terapeutico. CNC (Capelli naturali a contatto) diventa parte integrante del corpo, infatti non va tolta la notte e consente di nuotare, legarsi i capelli e persino casi limite come farseli tirare.

Di cosa si tratta

"Si tratta di una protesi del capillizio altamente personalizzata, un unicum mondiale realizzato totalmente all’interno dei laboratori CRLAB di Zola Predosa (Bologna) e da qui esportato in tutto il globo – spiega Angelo D’Andrea, amministratore delegato CRLAB - viene creato utilizzando capelli naturali e vergini, non trattati, inseriti a mano uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile coperta da brevetto. Il processo produttivo prevede 39 fasi ed è interamente certificato secondo lo standard ISO 9001:2008".

Trenta donne la riceveranno in dono

"Siamo molto felici di potere offrire, grazie alla generosità di tanti, un aiuto importante e concreto alle nostre pazienti nel complesso percorso della malattia. Per tutti noi operatori è importantissimo avere la possibilità di valutare i benefici di un ulteriore dispositivo disponibile per supportare le nostre pazienti in un percorso così complesso, all’interno di uno studio scientifico che garantisca metodo di lavoro e qualità dei risultati". 30 donne che devono affrontare la chemioterapia per sconfiggere il cancro al seno avranno a disposizione le CNC. Queste pazienti saranno incluse nell'indagine secondo criteri specifici e riceveranno la loro protesi su misura in tempi definiti e compatibili alle loro necessità cliniche.

Perché è importante

Non è un dispositivo di bellezza sia chiaro. Ma anch'esso parte della terapia. La protesi tricologica ha una valenza più profonda perché permette alla donna ogni volta che si specchia di non vedere solo la malattia, ma di vedere anche la sua bellezza e di affrontare la cura con più forza e meno paura.

Foto pixabay e frame video CRLAB

26/06/2024
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