L'orologio biologico colpisce anche i maschi: ecco cosa rischia il nascituro se il papà ha più di 50 anni

Anche la fertilità maschile è sotto scacco : un problema sentito visto che i padri italiani sono i più vecchi d'Europa

di Redazione

Non solo le donne ma anche i padri stanno vertiginosamente invecchiando. Una nuova ricerca, guidata dall'urologo di Palo Alto Albert S.Ha, mostra che anche la fertilità maschile è sotto scacco dell'orologio biologico. Non solo le donne dunque hanno questo fardello superati i 35 anni, ma anche i loro compagni maschi. La narrazione antiscientifica che tratta la questione riproduttiva guardando solo alle femmine non solo è discriminatoria ma crea problemi di salute agli uomini. Tutti i dati confermano che gli uomini desiderano avere figli tanto quanto le donne e che nella maggior parte dei casi ne vorrebbero almeno due. Ma quasi nessuno sa che il proprio orologio biologico mette un limite anche a loro. Insomma credono di poter riprodursi fino agli 80 anni con facilità e senza conseguenze negative.

Lo studio

Lo studio si è basato sui dati di oltre 46 milioni di nascite negli Stati Uniti tra il 2011 e il 2022, che gli autori hanno confrontato in base all'anagrafica maschile. Si è scoperto che ogni dieci anni in più aumentano il rischio di complicanze durante la gravidanza. Tra un padre 30enne e uno 50enne anche il rischio di parto prematuro aumenta del 16%, di basso peso alla nascita del 14% e del diabete gestazionale del 13%.

I padri italiani sono i più vecchi d'Europa

Un problema sentito visto che i padri italiani sono i più vecchi d'Europa. I dati Istat fotografano infatti che l'età media in cui hanno il primo figlio è di 35,8 anni, ma quelli oltre i 45-50, contro i 33,9 della Francia e i 33,2 della Germania. Ciò significa che nel nostro Paese 1 uomo su 3 è ancora senza figli oltre i 36 anni. Quindi è vero che gli uomini sono fertili dalla pubertà all'età più avanzata ma la qualità dello sperma diminuisce significativamente dopo i 40 anni.

Le conseguenze 

La prima conseguenza è maggiore difficoltà a rimanere incinte. Dai dati ottenuti da dieci diverse ricerche è emerso che con compagni più anziani aumenta la probabilità di non portare a termine la gravidanza: l'età paterna superiore a 45 anni aumenta anche il rischio di aborto spontaneo addirittura del 43%. 

Cosa accade al nascituro? 

Il Dna spermatico cambia con l'età e i figli di padri anziani corrono un rischio maggiore di avere problemi come autismo, schizofrenia, disturbi bipolari e leucemia. Inoltre i figli di genitori anziani presentano tassi più elevati di malattie psichiatriche e di disturbi comportamentali. Va detto che l’aumento delle probabilità di esiti avversi per la salute del bambino sono moderati. 

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