L’idea di viaggiare da sole non deve spaventare
È già tempo per molti di pensare alle vacanze, ma chi l'ha detto che bisogna necessariamente viaggiare in compagnia? Perché non mettersi alla prova ed affrontare una meta in solitaria? Ciò vale in particolare per le donne, spesso timorose di fare brutti incontri o di non sapersi organizzare per far fronte alle piccole o grandi difficoltà che si possono affrontare durante un viaggio.
Affrontare una vacanza da soli richiede una piccola dose di coraggio e una grande voglia di sperimentare e di misurarsi con se stessi e con i propri limiti. Quale occasione migliore? Molte persone, soprattutto alla fine di una relazione in prossimità delle ferie, preferiscono optare per una meta non particolarmente attraente pur di stare con gli amici o addirittura se le amicizie sono accoppiate, si decide di rimanere a casa. Invece questa può essere una grande opportunità per scoprire alcuni lati di se stessi inesplorati e per cogliere aspetti della vita sconosciuti.
In particolare per le donne, l'idea di viaggiare da sole non deve spaventare, ma deve essere vista come un'opportunità, uno stimolo alla scoperta. Le motivazioni che possono portare una donna a viaggiare da sola possono essere molte: la conclusione di una relazione, la mancanza di amiche single disponibili ad intraprendere un viaggio, la curiosità di conoscere posti nuovi, la voglia di mettersi alla prova in maniera diversa nelle relazioni con gli altri. Riguardo a quest'ultimo punto, se si è da soli si è molto più propensi a conoscere nuove persone e ad aprirsi agli altri; aspetto che viene meno se si è in gruppo o in coppia.
Molte donne, un po' per l'educazione ricevuta, un po' per pregiudizi vari o per paura, tendono a non prendere nemmeno in considerazione l'idea di un viaggio solitario. Perché? Proviamo a pensare a quante cose riesce a fare una donna da sola, dalla cura della casa, dei figli, del lavoro, ecc. In rapporto a tutto ciò cosa diventa un semplice viaggio? Non è necessario che vi sia un uomo che faccia da guardia del corpo! Certamente vale sempre la regola di evitare le situazioni e i luoghi pericolosi.
Lasciarsi alle spalle, seppur per un breve periodo, tutto ciò che si ha di familiare e rassicurante permette di confrontarsi con se stessi, con i propri punti di forza e di debolezza. E magari tutto ciò che spaventava inizialmente, come la paura della solitudine, può diventare uno spazio di cui non si può più fare a meno.
La maggior parte dei viaggiatori solitari sono uomini, ma c'è una fetta del sesso maschile che preferisce viaggiare in compagnia, spesso per motivazioni quali: la pigrizia, il desiderio di fare baldoria con gli amici, la necessità di avere una `spalla` con cui condividere divertimento e conquiste.
Una volta però che si è fatta la scelta di partire da soli, si deve decidere che tipo di viaggio intraprendere: organizzato oppure on the road? I vantaggi del primo risiedono nella sicurezza di far parte comunque di un gruppo, anche se di persone sconosciute; gli aspetti positivi del secondo invece stanno nella sensazione di grande libertà. L'ago della bilancia propenderà per una scelta o per un'altra anche in base al periodo di vita che si sta attraversando.
Si è da poco conclusa una relazione? Ci si trova da sole all'ultimo minuto perché le amiche sono tutte partite con il fidanzato? Non ci si è trovati d'accordo sulla meta del viaggio? Si sta vivendo un periodo di piena crisi esistenziale? Si sente la necessità di capire quali obiettivi avere nella propria vita? Sicuramente il viaggio con gli amici di solito garantisce il divertimento, ma viaggiare da soli permette di scoprire molto di se stessi.
Ad ogni modo, si pensi anche al vantaggio di scegliere come, quando e dove andare senza dover rendere conto a nessuno delle proprie scelte. Si può partire e tornare, lavoro permettendo, quando si vuole, potendosi permettere anche la possibilità di prolungare l'itinerario se lo si desidera. Sono libertà che raramente si riescono ad avere nella quotidianità, sempre scandita da impegni e cose da fare.
Il viaggiare da soli senza aver pianificato nel dettaglio il proprio viaggio rende aperti alle più disparate soluzioni che si possono verificare lungo il percorso. Ad esempio ci si può integrare maggiormente con la gente del luogo, essere costretti a sforzarsi di imparare a parlare un'altra lingua per potersi intendere, provarne usi e costumi, in poche parole si vive il posto e la sua gente senza filtri ma nel pieno di ciò che può offrire al viaggiatore.
Se si decide di intraprendere quest'avventura bisogna mettere in conto che ci possono essere momenti di scoramento (ad esempio ripensando ad un amore finito) ed altri di euforia (ad esempio per aver passato una serata divertente insieme ad altri viaggiatori solitari o insieme alla gente del posto), ma sono proprio queste emozioni che rimodellano la persona facendole affrontare il ritorno a casa con la voglia di vivere con un nuovo spirito una vita all'insegna della felicità.
In conclusione, si possono fare tanti tipi di viaggi: avventurosi, romantici, culturali, sportivi, ambientalistici, divertenti, in coppia, con amici, con la famiglia, da soli. L'importante è non smettere mai di viaggiare con gli occhi, con la mente e con il cuore.