Iperico: usi della pianta dai grandi fiori gialli del mondo antico

Conosciuto da Greci e Romani, in auge nel Medioevo, è oggi utilizzato come pianta medicinale, rimedio di bellezza, ingrediente di liquori e altro ancora

Iperico usi della pianta dai grandi fiori gialli del mondo antico
di Stefania Elena Carnemolla

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I suoi fiori sono gialli, talora con macchioline rosse, le foglie, ovali, in controluce appaiono bucherellate, da cui il nome di Hypericum perforatum di una tra le più conosciute piante officinali, l’iperico, originaria delle zone temperate del mondo antico. Si pensa che il nome latino tradisca anche l’origine dal greco – è il caso di hyper, sopra, ed eikon, immagine – per l’uso di appendere l’iperico sulle immagini sacre per scacciare gli spiriti maligni, da cui anche il nome di scacciadiavoli. Altro nome è erba di San Giovanni questo perché l’iperico fiorisce in prossimità della festa di San Giovanni, che si celebra il 24 giugno. È, infatti, antica la tradizione di raccogliere i fiori di iperico alla vigilia di San Giovanni per macerarli in olio vegetale, un olio che si tingeva di rosso per l’essudato dei fiori, da qui erba dall’olio rosso, altro nome dell’iperico, con l’oleito, quindi, usato come antinfiammatorio, cicatrizzante, lenitivo. Nel Medioevo, la vigilia di San Giovanni, c’era anche chi dormiva con un mazzolino di iperico sotto il cuscino contro la tentazione dei demoni e invocando la protezione del santo contro la morte.

USI DELL’IPERICO

Credenze a parte, l’iperico era conosciuto già nell’antichità greca e romana, nonché nel mondo anglosasssone, come medicamento cicatrizzante contro ferite e ustioni. Ancora oggi contro ferite, abrasioni, ustioni, scottature viene utilizzato l’olio di iperico a solo o come ingrediente di prodotti cicatrizzanti e disinfettanti. A causa della presenza dell’ipericina l’olio di iperico è fotosensibilzzante tanto che se ne sconsiglia l’uso prima dell’esposizione al sole.

L’iperico si presenta anche in tintura o come estratto secco, mentre è sempre più frequente trovarlo come ingrediente di creme, pomate, integratori alimentari, prodotti veterinari. L’iperico viene utilizzato anche contro ulcere, piaghe, eritemi solari o da pannolino, dermatite seborroica, eczemi, psoriasi, contusioni, slogature, distorsioni, nonché contro herpes labiale, raffreddore, asma, catarro, tracheite, mal di testa, dolori mestruali, affezioni bronchiali, pressione alta, gastrite, cattiva digestione, spasmi, mal di stomaco, diarrea, gotta, sciatica, reumatismi, incontinenza notturna.

UMORE E MENOPAUSA 

Col tempo si scoprì che l’iperico faceva bene anche al rilassamento, alla mente, all’umore. Oggi l’iperico viene, infatti, utilizzato come tintura madre o estratto secco anche contro ansia, stress, insonnia, lievi stati depressivi. In autunno, ad esempio, viene tradizionalmente consigliato contro i disturbi dell’umore. L’iperico è consigliato come rimedio fitoterapico nella menopausa contro depressione, ansia, insonnia, aritmia, tachicardia, tensione psicofisica assunto come tisana o tintura madre. L’estratto, in combinazione con calcio, magnesio, potassio, vitamina D3 e vitamina C, è un classico ingrediente di integratori per contrastare tipici disturbi della menopausa come vampate, sudorazione fredda, spossatezza, disturbi del sonno, ansia, irritabilità. L’unica raccomandazione riguarda l’interazione con alcuni farmaci. Una lista dei farmaci che possono entrare in conflitto con l’iperico è quella della Agenzia Italiana del Farmaco di cui si consiglia vivamente la consultazione.

CURA DELLA PERSONA

L’iperico è anche ingrediente di trattamenti antirughe, maschere per pelli secche, creme anti-age per le mani, prodotti contro la pelle resa secca o arrossata dal sole o dal vento. Nelle spa l’olio di iperico è impiegato con quello di arnica per massaggi pensati per ridare nuova energia alle articolazioni e ai muscoli stanchi e sempre con arnica e iperico vengono preparati impacchi per rivitalizzare muscoli e articolazioni agendo, grazie ai loro principi attivi, su stress e tensioni. 

I frati erboristi della Antica Farmacia Sant’Anna dei Frati Carmelitani Scalzi di Genova hanno, ad esempio, creato un unguento contro l’irritazione da mascherina. L’unguento, da applicare sul viso, ma solo nelle zone a contatto con la mascherina, e dopo averlo lavato e tamponato con un asciugamano, è a base di iperico e calendula dalle proprietà cicatrizzanti e lenitive, lavanda dalle proprietà antisettiche, menta e rosmarino dalle proprietà antinfiammatorie.  

ALTRI USI

Utilizzato in cucina per la prepazione di insalate, con l’iperico si producono anche liquori aromatici dal potere digestivo, mentre le sue infiorescenze vengono impiegate nell’arte tintoria per ricavarne un colore che va dal giallo al verde.

ABBIAMO PARLATO DI

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15/11/2020
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