Fotografia terapeutica: le immagini miracolose che ti aiutano anche stando in casa
International Garden Photographer of the Year: la natura come fonte di armonia
“Da anni più nessuno s’è occupato del giardino. Eppure quest’anno – maggio, giugno – è rifiorito da solo, è divampato tutto fino all’inferriata – mille rose, mille garofani, mille gerani, mille piselli odorosi – viola, arancione, verde, rosso e giallo, colori… tanto che la donna è uscita di nuovo a dare l’acqua col suo vecchio annaffiatoio di nuovo bella, serena, con una convinzione indefinibile”, la magia di un giardino nelle parole di Ghiannis Ritsos, tra i più grandi poeti greci del XX secolo. Che sia con la parola, un quadro o una fotografia la natura suscita sempre un senso di pace e serenità. Un privilegio spesso dimenticato, che diventa rimpianto allorquando la vita diventa grigiore e assenza di evasione. Anche quando un corpo è costretto in spazi chiusi, chiudere gli occhi e aprirli davanti a un’immagine naturalistica aiuta a ritrovare il benessere psico-fisico, con la mente che diventa allora più leggera e il corpo che all’improvviso sembra abbandonare la dimensione della costrizione, proiettandosi idealmente altrove. Grazie a un ritrovato senso di libertà, lo stress diminuisce, la creatività si riattiva e la concentrazione migliora.
Benefici della fotografia naturalistica
La natura è uno tra i soggetti più fotografati. Le immagini che vi mostriamo con questo articolo sono un chiaro esempio della grandezza della fotografia naturalistica. Ci sono, infatti, immmagini così potenti da colpire e coinvolgere i sensi, come quelle della tredicesima edizione del concorso internazionale International Garden Photographer of the Year, tra le più importanti competizioni al mondo di fotografia di giardini, piante e fiori.
Il prestigioso concorso è patrocinato dai Royal Botanic Gardens Kew, i Kew Gardens, un grande complesso di serre e giardini tra Richmond upon Thames e Kew, a una diecina di chilometri da Londra, e che ogni anno ospitano la mostra collegata al concorso. Il concorso, aperto a fotografi dilettanti e professionisti di tutto il mondo, è in più categorie: ci sono gli scatti realizzati nei Kew Gardens, le fotografie considerate in portfolio, quindi le categorie Abstract Views, Beautiful Gardens, Breathing Spaces, Greening the City, Plants & Planet, The Beauty of Plants, Trees, Woods & Forests, Wildflower Landscapes e Wildlife in the Garden.
Ciascun fotografo ha raccontato la storia dietro uno scatto. Come Tianyi Yu che con Tropical Mist ha vinto il primo premio nella categoria Captured at Kew: “La luce del sole pomeridiano attraversava le vetrate della serra e illuminava la nebbia, colorando la Palm House con sfumature gassose di giallo e blu; si può quasi respirare l’atmosfera pesante e incantevole”. Poche parole e un’immagine per sentirsi immersi in un’atmosfera tropicale.
Racconta, invece, Alessandro Gruzza che con Dreaming the Nymph ha ricevuto un encomio nella categoria Abstract Views: “Quando ho scattato questa fotografia del Lago di Carezza, c’era un paesaggio da sogno con le Dolomiti del Latemar riflesse nelle sfumature turchesi dell’acqua. Una leggenda narra di una bellissima ninfa che viveva nelle sue acque cristalline e la sua bellezza brilla ancora oggi nei colori del lago”. Poche parole e il sentimento di leggerezza del sentirsi dentro un’antica leggenda.
“Era estremamente ventoso e la sabbia fine come lo zucchero continuava a brillare sul mio viso e sui miei occhi. Ci sono voluti parecchi tentativi per catturare questi bellissimi Helianthus debilis, girasoli delle spiagge, mentre danzavano alla luce del mattino” racconta, invece, Rajesh Jyothiswaran, che con Beach Sunflower ha ricevuto un alto encomio nella categoria Plants & Planet. Poche parole e un’immagine per sentirsi avvolti dal vento e dai profumi di una spiaggia biancastra di Galveston Island, nel Texas.
Mauro Battistelli con Heaven’s Route ha vinto, invece, il secondo premio nella categoria Wildflower Landscapes e racconta di aver raggiunto Playa de la Arnía, in una “pittoresca costa” della Cantabria, in Spagna, lasciandosi catturare dalla bellezza di un Echium selvatico che spuntava su una scogliera, mentre, un po’ più in là, il mare accarezzava con la sua schiuma “formazioni rocciose uniche”. Poche parole e un’immagine per sentirsi accarezzati dal vento e sentire l’odore del mare e di piante costiere.
Anche osservare le piccole creature riconcilia con il mondo, infondendo serenità, come la Papilio machaon, tra le più incantevoli farfalle italiane, ritratta mentre riposa nel bagliore del sole del mattino e protagonista dello scatto The Queen, ch’è valso a Michael Barbieri un alto encomio nella categoria Wildlife in the Garden. Poche parole e un’immagine per sentirsi parte integrante di quel miracolo chiamato natura.
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