Il sesso in menopausa: come contrastare il calo del desiderio. Problemi e risorse

Al di là dei sussidi ormonali e di supporti di lubrificazione, spesso funziona il messaggio di passare dalla fase passiva alla fase attiva, di condividere cosa è desiderato a livello sessuale e nella costruzione del piacere.

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di Roberta Giommi

La consulenza sessuologica nella menopausa sia dopo la diagnosi, sia nel percorso è molto importante per evitare problemi individuali, di coppia e di progetto. Donne con età tra i 40 e i 50 anni, possono incontrare la menopausa in una età densa di potenzialità mentre, dopo l’annuncio legato alla visita ginecologica e alla mancanza delle mestruazioni vengono assunti atteggiamenti di malessere eccessivo rispetto al problema. Dobbiamo guardare la storia femminile accompagnando la crescita delle bambine e delle adolescenti verso l’età adulta. La medicina ha fatto importanti passi per la cura della menopausa, ma nel confronto con i medici possiamo verificare che sono trascurati aspetti importanti rispetto alla filosofia di vita delle donne di oggi. Lo sviluppo femminile avviene per rottura dello schema del corpo infantile verso lo sviluppo sessuale con una differenza rispetto ai maschi: le ragazze hanno le mestruazioni e i maschi l’eiaculazione. Il corpo riceve messaggi contraddittori che innescano preoccupazioni: se si ha il ciclo, come funziona, come si affronta il dolore mestruale, come si controlla la fertilità.

Perché la menopausa fa ancora così tanta paura 

Anche il primo rapporto sessuale richiede una attenzione femminile per la prima volta del coito e poi tutte le altre fasi del ciclo vitale come la gravidanza, il parto, l’allattamento che richiedono una disponibilità femminile ad accettare il cambiamento fisico e una diversa attenzione sociale. Oggi la pancia della gravidanza viene mostrata e fotografata come piacevole, ma molte donne in consultazione raccontano la fatica del cambiamento: il seno ingrossato nell’allattamento, l’aumento del peso, cosa succede se il parto naturale va male e c’è il cesareo. Dall’orologio biologico in poi le donne entrano in una contraddizione rispetto ai ruoli tradizionali o moderni e la menopausa racconta a sua volta la differenza. Erik Erikson autore della ricerca psicosociale sosteneva che in menopausa è come se sparisse il concetto di generatività verso l’idea di perdita di scopo e di importanza con domande che le donne elaborano e raccontano nella consultazione: come sarà il futuro, se è una anticipazione dell’ invecchiamento, la paura di perdita della competenza seduttiva, un futuro costretto dalla perdita della fertilità in nuove storie. La consultazione in genere avviene per invio dei ginecologi che capiscono che la donna ha reazioni eccessive e propongono una visita sessuologica per elaborare cosa sta creando l’allerta e la paura.

La menopausa precoce vissuta come un'ingiustizia

Sicuramente la menopausa precoce viene vissuta come una ingiustizia in particolare se non c’è stata nessuna narrazione da parte della nonna e della madre, anche in presenza di figli, ma anche dopo la normale conclusione della fertilità si creano tensioni e paure. Dopo un intervento chirurgico legato a problemi oncologici, la menopausa iatrogena ha vicinanza con la paura della malattia e con l’intervento chirurgico che può riguardare organi significativi come il seno, le ovaie, l’utero. Nella consultazione in cui sono presenti le paure può accadere che una serie di sintomi previsti nel percorso vengano indossati da subito. In genere sono imputate alla menopausa: l’insonnia, la depressione, il cattivo tono dell’umore, la crisi del desiderio sessuale, la cattiva lubrificazione vaginale anche se la menopausa si è presentata da poco, mentre in altre donne i sintomi possono comparire in un periodo più lungo e non essere tutti copresenti. Nella consultazione oltre a creare pensieri meno pesanti è molto importante parlare della sessualità e della relazione di coppia o in generale di relazioni che possono essere anche nuove dopo la rottura volontaria o subita

Il desiderio sessuale diminuisce? Passare dalla fase passiva alla fase attiva

La paura della perdita dell’eccitazione è  frequente e raccontata come riduzione o scomparsa del desiderio sessuale che può essere legato anche a dimensioni preesistenti. Le indicazioni per la ripresa dell’autostima come donne e la costruzione di una nuova competenza sessuale nasce anche dalla narrazione di cosa hanno pensato in passato sul sesso e cosa lo faceva funzionare. Al di là dell’attenzione condivisa con ginecologhe e ginecologhi dei sussidi ormonali e di supporti di lubrificazione che possono essere indicati, spesso funziona il messaggio di passare dalla fase passiva alla fase attiva, di condividere cosa è desiderato a livello dell’incontro sessuale e la costruzione di modalità di ricerca del sesso nelle sue diverse forme.

La ricerca del piacere in forme nuove

Costruire un buon rapporto con tutti i sensi: visivi, uditivi, olfattivi, gustativi, cinestesici e come arrivare all’incontro costruendo un dialogo sui desideri e sulle possibilità è sempre importante. Può servire avere chiaro che come dice l’OMS la sessualità si colloca nella salute e nella dimensione identitaria e difende la relazione di coppia. La consulenza aiuta a costruire una nuova sessualità con strumenti anche semplici come il disegno del corpo, la torta della sessualità individuale e di coppia, la storia diacronica e sincronica del sesso, il collage e il racconto, per creare una collaborazione e la ricerca del piacere in formule nuove. Si fanno sedute individuali e di coppia con un percorso costruttivo che parte dalla riduzione delle paure verso un modo diverso di costruire Eros e il legame di coppia. Credo per la mia esperienza che se non si sconfigge il tema della perdita e della confusione sia difficile per le donne di oggi abitare il cambiamento nella confusione dei messaggi e delle indicazioni, nell’attraversare vecchi codici e vecchi compiti in una modificazione significativa della storia.