Il miele fa bene o fa male? Quello che c'è da sapere sul nettare degli dei: quanto se ne può consumare al massimo al giorno
Il miele stimola la memoria, riduce l'ansia ed è un antibatterico e un antibiotico. Ma attenzione a non esagerare. Ecco quanto se ne deve consumare al massimo al giorno
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Il miele naturale è il prodotto dell’incessante lavoro delle api, che lo producono a partire dalla raccolta e dalla successiva trasformazione delle secrezioni dei fiori (nettare). L’alimento, che risulta essere anche un potente antibatterico e un antibiotico alleato del sistema immunitario, viene usato dall’uomo da ormai molti millenni. Le sue proprietà benefiche sono innumerevoli, ma un consumo eccessivo può portare anche a conseguenze gravi. La sostanza, estremamente dolce e appiccicosa, è apprezzata e ampiamente utilizzata in cucina e nella cosmesi. In Italia, come anche in Turchia, Cina, Spagna, Grecia, Messico e Stati Uniti, se ne fa un largo consumo anche per le sue proprietà curative.
Le proprietà benefiche del miele
Il miele stimola la memoria, migliora la concentrazione e può persino alleviare gli stati d’ansia, riducendo i livelli di stress. Grazie alla sua capacità di agire sulla flora batterica intestinale può migliorare anche lo stato di salute dell’intestino. Viste le sue caratteristiche antibatteriche viene ampiamente utilizzato come rimedio contro tosse e mal di gola (e in generale contro le affezioni delle vie aeree superiori). Nel settore della cosmetica viene usato per eliminare le impurità della pelle e per dare luminosità ai capelli.
Gli effetti collaterali del miele
Come sempre esagerare può portare a problemi, anche gravi. La moderazione è sempre la via migliore in tutti i campi. Il consumo di miele in quantità moderate, salvo specifiche limitazioni determinate da particolari condizioni di salute, è considerato benefico per la salute umana. Se si esagera, tuttavia, ci si espone a rischi importanti. Ecco quelli più importanti:
1. Essendo molto ricco di zuccheri e carboidrati i soggetti che soffrono di diabete devono consumarne a piccole dosi;
2. Aiuta a controllare la pressione sanguigna, ma se si esagera può causare ipotensione (pressione bassa);
3. Può causare problemi di digestione, e gli alti livelli di fruttosio possono provocare gonfiore, stitichezza o anche diarrea;
4. Sconsigliato se si sta cercando di perdere peso: il miele ha molte calorie;
5. Può favorire l’insorgenza della carie;
6. Nella dieta dei più piccoli va usata con moderazione. Nei neonati di età inferiore a un anno può causare una condizione gastrointestinale rara chiamata botulismo infantile;
7. Alcuni soggetti particolarmente sensibili, come ad esempio le persone con allergie al polline, possono sviluppare reazioni anche importanti;
8. L’ingravescenza dell’eventuale condizione glicemica nel diabete mellito tipo 2 e anche nel diabete gestazionale.
9. In linea di massima non si dovrebbero comunque superare i 50 ml di miele al giorno.
Miele, ecco come viene prodotto dalle api
Il miele nasce dalla collaborazione di una moltitudine di api altamente specializzate che lavorano al raggiungimento di un obiettivo comune. La prima parte del lavoro viene svolto dalle api bottinatrici, operaie di sesso femminile, che quotidianamente (anche più volte nell’arco della giornata) devono lasciare l'alveare in cerca di nettare, melata, polline e acqua. Quando lo trovano, e non è una cosa né semplice né scontata, fanno ritorno all’alveare dove consegnano il nettare alle colleghe “masticatrici”, che devono masticarlo per circa 30 minuti. L’operazione consente di ottenere un impasto malleabile, una miscela omogenea di miele e acqua che viene presa in consegna da altre api operaie che la depositeranno nei favi. La percentuale d’acqua contenuta nell’impasto risulta però ancora troppo alta, per abbatterla servirà l’intervento di altre specialiste che, con le proprie piccole ali, dovranno arieggiare, facendo evaporare l’umidità in eccesso. A operazione ultimata delle precise api operaie sigilleranno le celle dei favi con la cera.
Gli apicoltori non “rubano” il miele delle api
Gli apicoltori, lo diciamo subito, non rubano il miele alle api. Anzi, gli apicoltori sono tanto innamorati delle api da proteggerle da qualsiasi minaccia visibile e invisibile: per loro farebbero realmente di tutto. Quando il miele è maturo, tuttavia, prelevano dall’arnia parte del prodotto: di solito un terzo del totale. Le restanti parti servono allo sciame, per sopravvivere, soprattutto durante l’inverno, quando i fiori non sbocciano e il nettare scarseggia. Le api lo usano anche per nutrire le larve, in questo caso la miscela contiene anche polline e secrezioni ghiandolari e viene chiamato “pane d’api”.
La composizione chimica del miele
Non è possibile descrivere con precisione la composizione chimica del miele. Le variabili in campo sono tantissime, e tra queste anche la tipologia dei fiori selezionati per la raccolta del nettare, la regione geografica, il clima e persino la sottospecie di api presa in esame. Si può comunque dire che la base dei mieli si somigliano, e contengono:
• Una miscela di zuccheri (38 per cento fruttosio, 32 per cento glucosio e il resto un mix di saccarosio, maltosio e altri carboidrati zuccherini);
• Acqua (17-18 per cento circa);
• Minerali (calcio, ferro, fosforo, potassio, sodio, zinco e magnesio);
• Vitamine (piccole quantità di vitamine del complesso B, vitamina C e vitamina D);
• Enzimi (l’invertasi e la glucosio ossidasi);
• Antiossidanti;
• Acidi organici (acido gluconico e composti fenolici come i flavonoidi).
Le proprietà nutrizionali
La proprietà nutrizionali variano a seconda del miele preso in esame. In media, 100 grammi di miele sviluppano 304 calorie e contengono:
• 18 g di acqua
• 0,6 g di proteine
• 80 g di carboidrati
• 80 g di zuccheri
• 5 mg di calcio
• 0,5 mg di ferro
• 11 mg di sodio
• 51 mg di potassio
• 6 mg di fosforo
• 3 mg di magnesio
• 0,04 mg di vitamina B2
• 0,3 mg di vitamina B3
• 1 mg di vitamina C
IMPORTANTE
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.