Perché la pancia è diventata l'ossessione delle donne e come uscire dal tunnel dei rotolini
Costanza Caracciolo la giustifica con la diastasi addominale, Gracia De Torres mostra le imperfezioni post parto. Ma perché per tutte è una fissazione?
Gira e gira si finisce sempre li: sulla pancia. Che sia per giustificarla (vedi Costanza Caracciolo e Noemi Bocchi che attribuiscono il ventre non più piatto alla diastasi addominale) o per mostrarla, ostentandola, di qualunque forma sia (vedi Gracia De Torres che mostra orgogliosa le sue imperfezioni post parto), quella parte del corpo continua ad attirare su di sé l’attenzione, e quel che è peggio il giudizio, da parte della società. Giudizio che continua ad alimentare un'ossessione dalla quale sembra impossibile liberarsi. E il perché è facile da capire.
“Mi sono iscritto a danza, l’ho fatto per la panza”
Ricordate quel simpatico motivetto? Già dall’asilo siamo costretti a 'cantarcela' questa ossessione. E gira e rigira c’è rimasta attaccata addosso. Nonostante la decantata “body positivity” che ha cercato di cambiare le cose promuovendo un'idea di bellezza più inclusiva, ma che di fatto non ha risolto il problema alla radice. Nonostante qualche piccolo progresso e il prezioso esempio di tante star (Vanessa Incontrada è certamente il caso più eclatante) molte donne continuano ad essere ossessionate dalla pancia. Troppo grande, troppo “floscia” e comunque lontana dall’idea di perfezione dalla quale continuiamo nonostante tutti gli sforzi ad esser bombardati.
Un tempo, male andando, si riceveva un bigliettino in classe
D'altro canto, chi decide di accettare il proprio corpo così com'è, pancia compresa, si espone purtroppo ancora oggi ad episodi assurdi. Sono frequenti i commenti sgradevoli sui "rotolini", gli "sfoggi di pancetta" e così via. Come se una pancia non perfettamente piatta fosse un difetto morale da mettere alla gogna. Eccoci dunque a fare i conti con il "body shaming", ovvero il giudizio spesso spietato del corpo altrui, veicolato brutalmente dall’uso e abuso dei social media. Moltiplicate per un milione il “che panza che c’hai” di un bigliettino che girava in classe in epoca pre social e il risultato è quello che stiamo vivendo. Con conseguenze, manco a dirlo, devastanti. Insomma, da qualsiasi angolazione si osservi la questione e nonostante gli sforzi, la pressione sociale e mediatica per avere un corpo perfetto e magro continua ad essere molto forte, e molte donne si sentono costrette a conformarsi a questo standard irrealistico.
Tra diete e fitness non se ne esce
Ma perché la pancia è diventata così importante per le donne? In parte, si tratta di una questione culturale e storica, con il ventre che rappresenta la femminilità e la maternità. Fosse solo questo. La pressione per avere una pancia piatta e tonica è stata amplificata dalla cultura della dieta e del fitness (leggi qui), che ha portato molte donne a credere che la propria autostima e il loro valore dipendessero dalla forma e dal peso del loro corpo.
E se puntassimo sull'autostima?
Come se ne esce? Le ricette miracolose, così come le diete, sono un’utopia. Resta certamente valido il consiglio di puntare sulla propria autostima, considerandola non un obiettivo da raggiungere, ma un processo continuo di crescita e sviluppo personale. Solo così - forse – riusciremo a liberarci di questa atavica ossessione per quei simpatici rotolini, che se impariamo ad amarli, così brutti in fin dei conti non sono.