Il cibo di carta in mostra

Il cibo di carta in mostra

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Si chiama 'Cibo di carta' la mostra che racconta il cibo attraverso le rappresentazioni pubblicitarie, le etichette, le figurine, i gadget, i menu, le riviste, i libri, ma anche i documenti di trasporto, i bandi, le carte intestate, le scatole e i manifesti cinematografici che si sono succeduti negli anni.

Il tema richiama quello dell'alimentazione affrontato a  Expo 2015, ma in una sfaccettatura molto originale che va in scena, fino al 10 settembre, negli spazi espositivi milanesi della  Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, gruppo bancario promotore dell'iniziativa. La rassegna è il risultato di una lunga ricerca che ha selezionato oltre 500 pezzi, in parte inediti, che raccontano il cibo e il costume in Italia dal Quattrocento a oggi, offrendo una sorta di atlante iconografico nazionale della storia dell’alimentazione. La mostra, inoltre, punta i riflettori sulla cultura dell'illustrazione, che va dagli autori da riscoprire alle firme celebri di Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Antonio Rubino, Achille Beltrame, Golia, Gino Boccasile, Leo Longanesi, Benito Jacovitti, Walter Molino e Tanino Liberatore. 

A realizzare la ricerca è stato Andrea Tomasetig, libraio antiquario milanese, che ha riunito il meglio di quattro importanti collezioni private. Alla base c'è la raccolta di Michele Rapisarda, composta da carte illustrate nostrane di uso quotidiano dal '600 al '900 (bandi, buoni premio, calmieri, carte da involto, cartoline, cataloghi, figurine, licenze, locandine, riviste, e così via); segue la selezione di libri, manoscritti e curiosità su carta della biblioteca gastronomica di Giorgio Grillo e Linda Pagnotta, che coprono il percorso della gastronomia italiana dal XV secolo a oggi; una terza sezione è stata allestita con i materiali pubblicitari legati a Carosello, come gadget, giochi, libri, albi, confezioni dei prodotti, pupazzi gonfiabili provenienti dalla collezione di Carlo Tranchina; infine, la quarta sezione è dedicata al cinema italiano dalla Seconda guerra mondiale al 2000, con manifesti, locandine e foto buste con divertenti immagini sul cibo, che rimandano al Belpaese popolare e borghese, dal neorealismo ai giorni nostri

24/06/2015
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