Angelica Amodei: "Un italiano su tre è disidratato e non lo sa. I rischi, i rimedi e un piccolo segreto"

"Idratarsi non vuol dire soltanto bere acqua. Ecco come possiamo idratarci con frutta e verdura e non mettere a rischio la nostra salute fisica e mentale": intervista alla giornalista che ha appena pubblicato il libro "idratarsi a tavola"

di Cinzia Marongiu

Facile come bere un bicchiere d’acqua. È un detto popolare che però viene contraddetto dalla realtà perché quel famoso bicchiere d’acqua nella vita quotidiana risulta un po’ difficile da bere. Tanto è vero che un terzo della popolazione italiana risulta “disidratato”, cioè che una persona su tre non beve a sufficienza. E questo solo fatto determina moltissime conseguenze negative sulla sua salute psicofisica e perfino sull’aspetto esteriore. A questo tema così importante e allo stesso tempo misconosciuto Angelica Amodei, giornalista e food influencer, ha dedicato “Idratarsi a tavola” (Sonzogno Editore), un libro interessante ed esaustivo perché oltre a comprendere 100 ricette da bere e da mangiare, facili e veloci da preparare, fornisce tanti preziosi consigli di nutrizionisti e biologi.

Angelica, perché è così importante parlare di idratazione? 
“È fondamentale perché ancora oggi ci sono tante cose che non sappiamo. L'idratazione è alla base del nostro benessere ma spesso ce lo dimentichiamo. Essere idratata vuol dire stare meglio fisicamente, prenderci cura della bellezza della pelle che immediatamente dà segni di sofferenza ma anche prenderci cura del nostro benessere mentale: difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, disturbi dell’umore, nebbia mentale, mal di testa possono essere causati da una non corretta idratazione del cervello".

Cosa si intende per idratazione

Ma che cosa vuol dire idratarsi? 
“Noi non ci idratiamo solo con l’acqua da bere ma anche con la frutta e le verdure, che sono ricchi di sali minerali e vitamine fondamentali per il nostro benessere”.

Qual è la spia per accorgersi che non si sta bevendo abbastanza? 
“Avere la bocca asciutta è già un segnale di disidratazione così come avere il senso della sete: per bere non bisogna aspettare di avere sete perché a quel punto la disidratazione è già in atto. Noi in realtà non dovremmo mai avere sete. Anche il mal di testa è spesso un segnale che siamo rimasti senza bere da troppe ore. Ma c’è anche un piccolo test che possiamo fare a casa per capire qual è il nostro rado di disidratazione”.

Come accorgersi se si è idratati o no: il test casalingo

Di cosa si tratta? 
“Bisogna guardare il colore delle nostre urine che ci può dare indicazioni preziose: la pipì deve essere quasi trasparente, anche al mattino. Se il colore delle urine è un po’ scuro, un giallo paglierino o un beige carico significa che ci siamo disidratati durante la notte e questo è accaduto perché a cena e dopo cena non abbiamo bevuto abbastanza. A volte basta anche una tisana prima di andare a letto per rimanere idratati”.

Nel libro spieghi anche che non tutti gli abbinamenti tra i vari alimenti vanno bene.  Puoi farci qualche esempio?
“È verissimo, gli abbinamenti efficaci favoriscono l’assorbimento dei nutrienti, conservano la biodisponibilità degli alimenti ed eliminano le sostanze tossiche. Per esempio, sapevate che il betacarotene della zucca si assimila meglio se abbinato a una fonte grassa, e che mettere in ammollo i legumi è fondamentale per liberarsi delle saponine? Oppure che la vitamina C degli agrumi facilita l’assorbimento del ferro, mentre il licopene dei pomodori diventa più biodisponibile dopo la cottura?”.

L'alimentazione corretta per idratarsi a tavola

E a chi oppone resistenza perché pensa che idratarsi e nutrirsi in modo corretto con frutta e verdura sia qualcosa di complicato e faticoso, cosa rispondi?
“Io stessa non ho molto tempo da dedicare alla cucina ma le cento ricette che propongo le ho tutte testate personalmente. I segreti sono due: avere un buon frullatore a immersione e utilizzare solo una pentola per ogni ricetta. La vellutata di zucca, che in questo periodo autunnale è super consigliata, la preparo in 15 minuti. E mangiarne un piatto vuol dire idratarsi tantissimo perché non solo la zucca non perde i suoi liquidi ma anzi se ne aggiungono altri in cottura”.

Perché le ricette che proponi sono liquide o semi-liquide? Parli di vellutate, creme, tisane, smoothie proteici per aumentare la sazietà, frullati spezzafame...
"Queste ricette mantengono la fibra: quando frulliamo le verdure stiamo sminuzzando la fibra e rendendola più digeribile. Tutto ciò che rimane in forma liquida ci permette di mantenere tutta l’acqua del vegetale. Inoltre, tutto ciò che è liquido si assimila molto velocemente e quindi è anche un modo di idratarci prima. Non dimentichiamo poi i benefici di fare un giorno completamente liquido, utile dopo qualche stravizio a tavola. Le abbuffate andrebbero eliminate dal nostro stile di vita o limitate ai giorni di festa perché causano appesantimento a livello epatico e gastrointenstinale e aumento di peso. E ricorrere a un giorno di digiuno completo può essere pericoloso e andrebbe fatto comunque seguito dal medico. Ecco allora che ventiquattr'ore liquide sono la soluzione ideale perché forniscono una rapida reidratazione dell'organismo e una profonda depurazione, eliminando scorie e tossine ma non privando il nostro corpo degli elementi necessari a mantenerci in salute".

La tisana ideale da bere la sera: la ricetta

Prima di salutarci ci puoi dare la ricetta della tua tisana preferita con la quale salutare la giornata? 
"Tante donne hanno il problema del gonfiore addominale e della digestione difficile. Una tisana ideale è quella a base di semi di finocchio, semi di coriandolo e fiori di camomilla. Si comprano al supermercato, costano pochissimo e non devono mai mancare nella nostra cucina perché  sono portentosi: non solo aiutano a digerire ma combattono meteorismo e formazione di gas intestinali. E poi i fiori di camomilla sono gastrorilassanti. Nella tisana vanno messi in parti uguali, mezzo cucchiaino da the per ogni ingrediente. Semi di finocchio e semi di coriandolo è meglio farli bollire insieme con l'acqua perché così sprigionano  tutte le loro preziose proprietà: quanto raggiunge il bollore aspettiamo ancora un minuto e poi spegniamo . A quel punto aggiungiamo i fiori di camomilla che invece non devono bollire e lasciamo in infusione per tre o quattro minuti. Poi si cola l'acqua e la tisana è pronta. E ricordiamoci che è sempre meglio non zuccherarla".