I litigi si riflettono sull'armonia di coppia, ma si può usare il sesso per fare pace

di Roberta Giommi

Il conflitto rappresenta, nella sua forma costruttiva, una risorsa nelle relazioni sia nella famiglia di origine, nella realtà della coppia, nel rapporto con i figli in particolare adolescenti e nelle dimensioni sociali e di lavoro. Stiamo parlando dei conflitti dinamici che servono per affermare opinioni diverse e per produrre il cambiamento. Spesso le strutture di convivenza tendono a creare una propensione al mantenimento delle modalità iniziali e a fare opposizione alle modificazioni dei poteri e delle regole.

La permanenza delle regole e delle opinioni appare rassicurante, ma ha invece un effetto pericoloso rispetto ai cambiamenti collegati al passare del tempo e alle normali modificazioni del ciclo di vita: si cresce, si conoscono nuove persone, si studia, si lavora, ci si innamora, si costruiscono relazioni importanti e in questa evoluzione le vecchie strutture per quanto amate, in alcuni casi odiate, sono messe alla prova dai contrasti tra persone che dividono lo stesso spazio.

Un tempo si chiedeva alle donne di usare sesso e seduzione per garantire la serenità della famiglia, la pace maschile. Strutture di decisione definite dalle regole sociali facevano implodere piuttosto che esplodere i contrasti. Da molti anni il conflitto si è affermato come modo dinamico di ridistribuire il potere e di costruire i cambiamenti e non è più solo femminile il compito di una pacificazione attraverso la seduzione ed il sesso.

Esiste quindi una saggezza dei conflitti costruttivi, come il confronto sul desiderio sessuale ed il piacere. Confrontarsi sul desiderio, sull'eccitazione e sull'orgasmo è importante, ma richiede una delicatezza del modo e dei contenuti. Il conflitto sessuale legato al modo, ai tempi e alla reciprocità del piacere è oggi spesso al centro di un confronto/scontro che può portare a sbloccare la situazione o renderla sempre più difficile.

Quali conflitti sono utili: la richiesta di un tempo di distensione, la costruzione di uno spazio in cui il sesso sia possibile, la ricerca di parole e di gesti che in modo neutro (non solo legati al sesso), mantenere nei rapporti lo sviluppo di comportamenti che permettano di sentirsi desiderati e amati, sia al femminile sia al maschile. Il confronto costruttivo consiste nel costruire spazi e nel sostenere gli interessi: mi piace abbracciarti, mi distende il nostro massaggio, ho voglia di baci. Se tutto questo manca, un confronto anche a caldo, appassionato può aprire ad una ripresa del rapporto emotivo e sessuale.

Cosa costituisce un pericolo: la squalifica, la negazione, il rancore, il rimprovero per confronto espresso attraverso frasi distruttive come `non sei, non fai, non hai`. E' distruttivo anche non accettare nessuna condizione di riparazione dopo gli scontri. In genere il conflitto distruttivo è come una comunicazione per cerchi che non si incontrano: io finisco il mio discorso e non aspetto altro che ricominciare a parlare senza nessun ascolto delle ragioni dell'altra/o.

Quando chiediamo amore e sesso in modo aggressivo e squalificante, quando non cerchiamo di metterci nei panni dell'altro/a, quando cerchiamo pretesti per litigare e il sesso invece di essere un terreno di incontro diventa un esercizio di potere o un modo per vendicarsi, siamo in una zona di conflitto distruttivo. Stiamo costruendo posizioni e barriere e non riusciamo a esprimere il calore e le possibilità.

Si può usare il sesso per fare pace? Sì se lo riteniamo piacevole e permette di passare dal codice del litigio verbale alla conciliazione corporea. Si possono dissociare i litigi in altre aree della relazione dalla possibilità di fare sesso? Sì, se siamo capaci di non confondere territori diversi e di capire quali problemi non risolti stanno danneggiando la sessualità. Si può chiedere di migliorare la sessualità anche se siamo noi che desideriamo un comportamento diverso o la ripresa di comportamenti precedenti e gradevoli? Sì, perchè il sesso come le emozioni e l'amore richiedono un paziente lavoro di manutenzione e ripresa energetica. Se ci rendiamo conto che non riusciamo a uscire da uno scontro che non costruisce niente è meglio consultare, infatti il conflitto statico e impossibile tende a creare uno scudo corporeo e meccanismi di resistenza che rendono le nostre emozioni positive prigioniere.

Anche l'ansia da prestazione diventa sia al maschile che al femminile un conflitto: dato che non riesco a stare bene o a fare bene allora è meglio evitare per non subire critiche e frustrazioni. Se sono i problemi a restare cronici ancora di più bisogna chiedere aiuto. Un primo passo però, anche autogestito, può essere quello di prendere atto che anche noi siamo poco dinamici e poco o niente portati al gioco. Il sesso è infatti composto da tante cose diverse: parole, gesti, piaceri sensoriali. Spesso lo riduciamo a poco e non spendiamo creatività nel giocare con tutti i nostri sensi e le nostre risorse, l'ansia di prestazione diventa una attesa di fallimento per una modalità e ci impedisce spesso di vivere gioiosamente tutto il possibile, senza sottrarsi alla comprensione di cosa ci fa disfunzionare come persone e/o come coppia .