I laghi alpini: perle uniche incastonate tra le montagne

I laghi alpini perle uniche incastonate tra le montagne
di Federica Facchini

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La bellezza della montagna è indiscutibile in inverno, quando la neve rende il paesaggio fiabesco ma anche d’estate, periodo di passeggiate ideali per liberare la mente dai pensieri e dallo stress e ristabilire un contatto profondo con la natura.

Nascosti tra abeti e boschi non si può non rimanere stupiti dal fascino dei laghi alpini, vere e proprie meraviglie incastonate tra le montagne, ricchi di storie e leggende a volte misteriose.

1) Il lago di Misurina è famoso per essere il più grande lago del Cadore (nella provincia veneta di Belluno), ma anche per l’aria salubre che vi si respira, adatta a curare alcune patologie come l’asma infantile. Il lago di Misurina è circondato da parecchie leggende, una in particolare che racconta di una fanciulla, Misurina che per il suo egoismo causa la trasformazione del padre Sorapiss in una montagna e la sua stessa morte cadendo accidentalmente da questa. Le lacrime di Sorapiss, ormai montagna, diventano due ruscelli che danno origine a un lago, quello di Misurina appunto. Uscendo dalla leggenda il Sorapiss è una delle cime che fanno da cornice a questo bellissimo lago, insieme alle Tre Cime del Lavaredo.  

2) Il lago di Braies. Si tratta di una delle mete più frequentate della Val Pusteria (Alto Adige) sia in estate sia in inverno per la bellezza mozzafiato del paesaggio: acque turchesi, cristalline e sempre freschissime, con tutt’intorno le rocce a picco sull’acqua. Il lago offre la possibilità di fare piacevoli passeggiate grazie ad un percorso di circa tre km tutt’intorno, accessibile anche ai meno allenati. Anche il lago di Braies porta con sé una leggenda, lo specchio d’acqua infatti avrebbe avrebbe avuto origine da una lotta tra popolazioni locali, i selvaggi, ricche di oro e pastori determinati a impossessarsene. Per proteggere i loro averi i selvaggi dischiusero delle fonti d’acqua sotterranee che, formando un lago, coprirono le loro ricchezze, proteggendole . 

3) Il lago di Sankt Moritz in Engadina, simbolo dell'esclusiva località svizzera di villeggiatura e destinazione del trenino rosso del Bernina, patrimonio dell’UNESCO dal 2008. Il percorso del trenino inizia da Tirano a 429 metri sul livello del mare e arriva, nel suo punto più alto, a 2.253 metri. Durante il tragitto lungo 60 km, si può ammirare anche un altro specchio d’acqua alpino, il lago Bianco, originato da una diga ad alta quota e caratterizzato da un colore chiaro molto particolare.   

4) Il lago di Carezza in Val d’Ega, Alto Adige, chiamato anche “lago dell’arcobaleno” per i bellissimi colori delle sue acque. Anche per questa meraviglia incastonata tra montagne e abeti c’è una leggenda da raccontare. Si tratta della storia di una ninfa, Ondina, di cui si innamorò follemente uno stregone. Per convincerla a mostrarsi, lo stregone fece comparire sul lago un arcobaleno ma questo non bastò e la ninfa fuggì comunque. L’uomo allora distrusse l’arcobaleno e lo gettò in frantumi nel lago che da quel momento presenta tutti i colori dell’iride. 

5) Il lago di Resia in val Venosta, in Alto Adige. Si tratta di uno specchio d’acqua unico nel suo genere se non altro per il campanile che nel mezzo vi si erge. L’origine di questo lago non è naturale ma artificiale ed è dovuta all’ unione di tre laghi a seguito della costruzione di una diga. Quest’opera portò alla completa scomparsa del villaggio di Curon, di cui è rimasto visibile appunto solo il campanile. 

 

Foto credit: valpusteria.com

13/07/2017
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