I gesti dell’amore sono il nutrimento di un rapporto
I gesti dell'amore sono, in parte, comuni ad altri rapporti. L'abbraccio, la carezza, lo sguardo affettuoso, un leggero tocco sulla testa, accarezzare il volto, possono essere gesti della madre, del padre ed essere espressi tra fratelli, con gli amici. Cosa determina la differenza?
Nei segni della tenerezza che sono legati all'amore tra due persone che pensano di costruire una storia o la stanno costruendo, i gesti della tenerezza esprimono, nella fase iniziale, autorizzazione e riconoscimento. Se potessero parlare direbbero: `Questi gesti sono possibili tra noi perché tu e io siamo diversi da tutti gli altri.`
Quando le storie iniziano e continuano queste stesse azioni nutrono il rapporto, la loro assenza o la loro diminuzione giustamente crea preoccupazione. Nei giochi di apertura dei rapporti i gesti della cura e della tenerezza possono diventare più intensi, trasformarsi nello sfiorare le labbra, nel bacio profondo, nella scoperta e ricerca del piacere reciproco, nel petting, nell'atto sessuale completo.
Delicatezza, intensità, desiderio, eccitazione, orgasmo, hanno l'obbiettivo in una coppia, di preservare il legame sia nelle forme di affetto, che nelle forme di conoscenza fisica ed emotiva. Il sesso è una intimità specifica del rapporto di coppia: la permanenza del desiderio fisico, della voglia di stare insieme, di avere un contatto è sempre un elemento predittivo della possibilità che una coppia resista al passare del tempo e sia capace di mantenere la dimensioni di curiosità, desiderio, complicità.
I disinvestimenti, se non hanno cause oggettive come stress forte da lavoro, malattie, lutti famigliari, malessere legato ai figli, devono destare preoccupazione. Come fare i controlli? In modo regolare, a scadenze precise, i due mesi, i sei mesi, confrontiamo se sono diminuite le forme di contatto, se uno de due o ambedue abbiamo meno desiderio.
Non dimentichiamo che passare un giorno, una settimana senza aver accarezzato con lo sguardo il viso e il corpo dell'altro/a, smettere di fare l'amore per cause banali, non cercare un contatto fisico, sono elementi che ci devono preoccupare. Dobbiamo tenere in mente che il territorio dell'amore, le parole, gli sguardi e i gesti curano il nostro corpo e le nostre difficoltà. Approfittiamo delle ricorrenze per fare delle verifiche: ci sono tanti piccoli riti che le coppie costruiscono che non vanno dimenticati, non sentiamoci infantili se ricordiamo le date, gli anniversari, se possiamo fare doni anche senza avere degli obblighi.
Quando si diventa troppo intolleranti o siamo tentati di dire al partner: `Cresci, basta, sono tutte sciocchezze`, stiamo attente che non stiamo perdendo i nostri sogni, le dolcezze della gratuità dell'amore. Approfittiamo di questo momento per fare una riflessione. Chiediamoci qual è lo stato di salute del nostro rapporto. In genere se non vogliamo fare più antichi gesti, dobbiamo scoprirne di nuovi, affidiamoci alla nostra creatività, ma non al silenzio.
Lasciare il cesto delle provviste dell'amore svuotarsi piano e in modo inconsapevole può costruire l'abitudine e l'indifferenza. I creativi hanno la possibilità di festeggiare, in altre date, di evitare scrupolosamente le cose prescritte, ma sono invitati anche per il loro diritto di fare diverso, a fare cose nuove.
Test- Quanto tempo per voi coppia da Roberta Gommi, Vicini di cuore, Sperling &Kupfer Editori. Prendete un giorno del weekend, sabato o domenica e considerate le 24 ore. Sottraete alle 24 ore le ore del sonno, bagno, della spesa, della cucina, quelle dedicate ai figli, alle famiglie di origine, agli hobby personali. Da quello che rimane sottraete il tempo dedicato agli interessi comuni, agli amici, agli impegni religiosi o ideologici. Considerate il risultato finale come `tempo coppia`. Qual è il vostro risultato?