Himalaya in allarme, un decimo dei ghiacciai potrebbe scomparire
Entro il 2100 più della metà delle riserve di acqua dei ghiacciai potrebbe non esistere, a meno che non si applichino subito gli accordi di Parigi: rispettare gli accordi stipulati nel 2015 a Parigi e limitare il riscaldamento globale a non più di 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali, è l'unica soluzione per proteggere i ghiacciai della catena dell’Himalaya.
Uno studio pubblicato sulla rivista Nature, afferma che il 65% di acqua trattenuta nei ghiacciai potrebbe scomparire entro il 2100, e anche un'azione immediata non li risparmierebbe, almeno un decimo di essi è destinato a dissolversi.
La nuova ricerca suona come un avvertimento, ci si deve affrettare e rendere effettivi gli accordi di Parigi. Lo studio fornisce una base scientifica in base a quello che gli scienziati suggeriscono da tempo. Hanno generato una simulazione al computer su elementi satellitari e climatici, compiuta su più di trentamila ghiacciai, al fine di stimare la velocità e la quantità di ghiaccio che è destinato a scomparire nel corso del XXI secolo.
Questo ha permesso di determinare che cosa succederà ai ghiacciai se si limiterà l'aumento della temperatura a 1,5°C o 2°C come concordato a Parigi nel 2015, o che cosa accadrà se le emissioni aumenteranno con il ritmo attuale.
La scomparsa dei ghiacciai dall’imponente catena montuosa asiatica non si traduce esclusivamente in una perdita paesaggistica. Si apre un altro capitolo nelle vicende umane, relativa agli impatti del cambiamento climatico. I bacini fluviali che hanno origine nell’Himalaya sono molto popolosi, l'acqua dei fiumi è utilizzata per l'irrigazione di colture, per l’estrazione di acqua potabile, e per le dighe idroelettriche.