Green economy italiana, scarsa la percezione a livello internazionale
Roma, 27 ott. - (AdnKronos) - La green economy italiana esprime eccellenze a livello europeo ma la sua percezione a livello internazionale è molto scarsa. E' questa l’analisi della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, basata su dati validati a livello europeo, contenuta nella prima parte della Relazione sullo stato della green economy 2016 'L’Italia in Europa e nel mondo' che aprirà gli Stati Generali della Green Economy in programma l'8 e il 9 novembre nell'ambito della ventesima edizione di Ecomondo a Rimini Fiera. In particolare, analizzando 8 tematiche strategiche (emissioni di gas serra, rinnovabili, efficienza energetica, riciclo dei rifiuti, eco-innovazione, agroalimentare di qualità ecologica, capitale naturale e mobilità sostenibile) con 16 indicatori chiave e mettendo a confronto l’Italia con le altre 4 principali economie europee (Germania, Regno Unito, Francia e Spagna), emerge che la green economy italiana nel complesso si colloca ad un sorprendente primo posto. E non solo. La green economy italiana conquista in questa classifica fra le cinque principali economie europee ben 4 primi posti (nella quota di rinnovabili, nel riciclo dei rifiuti speciali, nelle emissioni pro-capite nei trasporti e nei prodotti agroalimentari di qualità certificata) e ben 3 secondi posti (efficienza energetica, nella produttività delle risorse e nell’agricoltura biologica). Nonostante alcuni punti deboli (l’aumento delle emissioni di gas serra nell’ultimo anno, la bassa crescita delle rinnovabili negli ultimi tre anni e nell’elevato consumo di suolo) complessivamente la green economy italiana realizza la migliore performance complessiva fra le 5 principali economie europee, evidenziando così rilevanti possibilità di sviluppo. Il potenziale green del paese, dunque, è buono ma la sua valorizzazione è molto scarsa. La seconda parte della Relazione di apertura degli Stati generali 2016 pone, infatti l’accento sulla percezione della green economy italiana a livello internazionale, analizzata con una valutazione comparata tra 80 Paesi nel mondo, realizzato dal centro di ricerca 'Dual Citizen' di Washington DC. In questa graduatoria basata sulla percezione internazionale, l’Italia crolla al 29° posto su 80: è l’unico grande Paese europeo che ha una percezione di gran lunga peggiore delle sue performance (al contrario delle Germania che ha invece una percezione green superiore alle sue performance).